Approvato l'emendamento Mulè che fa infuriare Uefa e Fifa, minacce al governo: "Italiane escluse dalle coppe"
Uefa e Fifa contro il Governo Meloni: squadre italiane fuori dalle coppe europee se passa l'emendamento Mulè
Squadre italiane fuori dalle coppe europee. Questa la minaccia della Uefa e della Fifa per l’emendamento presentato dal parlamentare di Forza Italia Giorgio Mulè a un decreto del Governo Meloni approvato alla Camera. Di cosa tratta la legge e perché ha causato questa reazione.
- Le minacce di Fifa e Uefa: a rischio le coppe europee
- Cos'è l'emendamento Mulè
- Emendamento Mulè approvato
- Mulè: "Una nuova era per il calcio"
- Perché Uefa, Fifa e Figc non vogliono l'emendamento Mulè
Le minacce di Fifa e Uefa: a rischio le coppe europee
Fifa e Uefa hanno espresso parere negativo riguardo alla riforma della struttura amministrativa delle leghe per gli sport a squadre italiane contenuta in un emendamento al decreto sport presentato dal deputato di Forza Italia Giorgio Mulè.
“Se dovesse essere adottato e reso esecutivo nella sua formulazione originale, o anche in una nuova con sostanzialmente gli elementi trattati, non ci sarebbe altra scelta che sottoporre la questione agli organi competenti per l’esame di misure, inclusa un’eventuale sospensione della Figc” recita una lettera della Uefa visionata dall’ANSA.
Il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin
In reazione a questa prospettiva, il ministro dello Sport Andrea Abodi ha annunciato che l’emendamento è stato accantonato, in modo che possa essere riscritto.
Cos’è l’emendamento Mulè
Il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè ha presentato un emendamento al decreto sport, che è stato approvato alla Camera nella giornata di giovedì 11 luglio.
Prima che fosse accantonato per essere riscritto, l’emendamento prevedeva una riorganizzazione del modo in cui sono strutturati i campionati e le leghe degli sport di squadra in Italia a livello amministrativo.
Si componeva di 4 articoli:
- Il primo delegava l’organizzazione dei campionati alle leghe sportive delle squadre che vi partecipano
- Il secondo definiva le caratteristiche che una lega sportiva debba avere, permetteva loro di costituirsi in società di capitali (come la Premier League inglese) e dava a questi organi piena autonomia “statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale”
- Il terzo stabiliva che la lega più importante dal punto di vista economico avrebbe avuto diritto di parere vincolante sulle decisioni prese dalle rispettive federazioni su materie che la riguardano direttamente
- Il quarto permetteva alle leghe di portare i propri contenziosi con le federazioni e con il Coni direttamente davanti alla giustizia amministrativa, saltando quella sportiva
Emendamento Mulè approvato
Nell’emendamento votato si legge che “nel rispetto degli statuti, al fine di garantire un’adeguata rappresentanza nei sistemi federali, negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale previsti dalla legge, le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un’equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo”.
Mulè: “Una nuova era per il calcio”
“Oggi per il calcio italiano inizia una nuova era con il giusto riconoscimento del peso e del ruolo Lega di serie A all’interno della Federazione. Si apre una nuova pagina, che mette finalmente al passo con i tempi il nostro sistema” ha dichiarato Giorgio Mulè.
Il deputato forzista ha quindi aggiunto: “Fino ad ora il ruolo della Lega di Serie A, che con il suo apporto finanziario garantisce al calcio le energie necessarie per alimentarsi, era mortificato da una sotto rappresentazione antistorica oltreché palesemente ingiusta all’interno del consiglio federale”.
“L’emendamento approvato infatti” conclude Mulè “rappresenta la scossa che di qui a poco porterà al traguardo di un ampio processo riformatore affinché vi sia un’evoluzione che possa garantire all’Italia di tornare a raggiungere i successi che merita: dalla valorizzazione dei giovani e dei vivai e fino ai risultati della Nazionale di calcio”.
Perché Uefa, Fifa e Figc non vogliono l’emendamento Mulè
La Uefa e la Fifa hanno espresso critiche molto dure a questo emendamento perché viola i regolamenti di queste associazioni, principalmente nel terzo e nel quarto articolo.
Uefa e Fifa sono rispettivamente gli organi di governo del calcio europeo e mondiale. Ne fanno parte le federazioni, per l’Italia la Figc, non le leghe. Il potere che la Lega di Serie A avrebbe con l’emendamento Mulè in Italia renderebbe la Figc troppo debole.
La federazione verrebbe quindi espulsa dalla Uefa e dalla Fifa. Ne potrebbe conseguire non solo l’esclusione delle squadre italiane a Champions, Europa e Conference League, ma anche quella della Nazionale ai Mondiali e agli Europei.
L’emendamento Mulè potrebbe anche far perdere all’Italia l’organizzazione del campionato continentale del 2032, condivisa con la Turchia.