Embargo del petrolio russo, via libera dall'Unione europea: quali sono i tempi e cosa cambia per l'Italia
Presto il via libera dell'Unione europea all'embargo del petrolio russo, l'Italia dovrà fare a meno di oltre il 10% del petrolio attualmente consumato
Via libera dall’Unione europea all’embargo del petrolio russo. Il nuovo pacchetto di sanzioni, che prevede anche lo stop alle importazioni di petrolio estratto in Russia, verrà licenziato ufficialmente sabato 30 aprile. Il mercoledì successivo sarà la Commissione europea a dettagliare i provvedimenti del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
- Embargo petrolio russo, accordo tra i Paesi dell'Ue
- Von der Leyen risponde a Putin con embargo del petrolio russo
- Embargo del petrolio russo, sarà un cammino graduale
- Embargo del petrolio russo, quali sono i Paesi che ne importano di più
- Embargo del petrolio russo, quali sono i Paesi più dipendenti
Embargo petrolio russo, accordo tra i Paesi dell’Ue
Secondo quanto riportato da Repubblica, i Paesi dell’Ue sono ormai pronti a varare un duro pacchetto di sanzioni contro Mosca in risposta al blocco del gas imposto dai russi a Bulgaria e Polonia.
Le accuse, nei confronti dei due Paesi, sono di non aver rispettato il diktat di Putin, che aveva imposto il pagamento in rubli del gas proveniente dalla Russia. Da qui la decisione di Gazprom, compagnia energetica statale russa, di chiudere i rubinetti del gas verso Polonia e Bulgaria.
Von der Leyen risponde a Putin con embargo del petrolio russo
La risposta di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue, è stata pressoché immediata. “Non cederemo al ricatto della Russia”, ha detto Von der Leyen, esprimendo vicinanza a Polonia e Bulgaria. “L’Unione europea è pronta ad affrontare questo scenario”, ha detto Von der Leyen.
E le sanzioni di oggi, che verranno presentate il 30 agli ambasciatori e poi approvate il 2 maggio, in occasione del Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia seguito dal Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper), sembrano essere la prova.
Embargo del petrolio russo, sarà un cammino graduale
Attenzione però, perché lo stop al petrolio russo non sarà immediato. Principalmente per venire incontro alle richieste della Germania, l’attuazione dell’embargo sarà graduale. Berlino ha chiesto un periodo di transizione di sei mesi, ma probabilmente si raggiungerà un accordo per il mese di settembre. Nello stesso mese, infatti, è previsto anche lo stop all’importazione di carbone dalla Russia.
Embargo del petrolio russo, quali sono i Paesi che ne importano di più
La titubanza della Germania va ricercata principalmente nell’elevata dipendenza del Paese dal petrolio che arriva dalla Russia. La situazione, tra i Paesi dell’Unione, è molto varia.
Secondo un report di Transport&environment basato su dati Eurostat del 2020, il 25,7% del petrolio consumato nell’Ue arriva dalla Russia. In termini assoluti, i Paesi che importano più petrolio russo sono:
- Germania (28,1 Mt)
- Polonia (17,9)
- Olanda (13,1)
- Finlandia (9)
- Belgio (8,2)
L’Italia occupa l’ottavo posto con 5,6 Mt.
Embargo del petrolio russo, quali sono i Paesi più dipendenti
Guardando poi alla dipendenza dal petrolio russo, si scopre che i Paesi europei più dipendenti in termini percentuali sono Slovacchia (78%), Polonia (67%) e Finlandia (66%). La quota della Germania è tra le più alte, con il 29,7% del petrolio consumato che arriva dalla Russia.
Meno gravosa, invece, la dipendenza dell’Italia, che importa il 12,5% del petrolio consumato, poco meno della Francia (13,3%) e più o meno come il Regno Unito. Dunque, l’Italia non è tra i Paesi europei più dipendenti dal petrolio russo, ma il rischio che l’embargo possa portare nuovi rincari alle pompe di benzina è comunque concreto.