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Emanuela Orlandi: Netflix con 'Vatican Girl' riaccende i riflettori sul caso della ragazza scomparsa a Roma

Il documentario 'Vatican Girl' di Netflix riporta in primo piano la scomparsa di Emanuela Orlandi, la ragazza sparita nel nulla a Roma nel giugno 1983

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“Emanuela Orlandi è scomparsa per motivi di terrorismo internazionale?”, recita un manifesto. Ed eccone un altro: “Emanuela Orlandi è scomparsa per mano della banda della Magliana?”. E così via…

Emanuela Orlandi, chi è la ragazza scomparsa a Roma

Roma si sveglia tappezzata da manifesti che denunciano la scomparsa di Emanuela Orlandi, la ragazza di 15 anni inghiottita dal nulla il 22 giugno 1983 nella Capitale.

Emanuela Orlandi: Netflix con 'Vatican Girl' riaccende i riflettori sul caso della ragazza scomparsa a RomaFonte foto: Ansa

Emanuela era nata il 14 gennaio 1968 e viveva in Vaticano insieme al padre Ercole Orlandi, alla madre Maria Pezzano e a quattro fratelli.

Al momento della scomparsa aveva appena terminato il secondo anno del liceo scientifico presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e si preparava a trascorrere un’estate di studio perché era stata rimandata in latino e francese.

Aveva spiccate doti musicali e suonava pianoforte e flauto traverso.

Proprio pochi minuti dopo una lezione di musica, poco prima di prendere un autobus per tornare a casa, di Emanuela Orlandi si sono perse le tracce per sempre.

Il documentario ‘Vatican Girl’ di Netflix

Oggi, dicevamo, Roma si sveglia tappezzata di manifesti con il viso di Emanuela Orlandi. Si tratta della campagna promozionale di ‘Vatican Girl’, il documentario in quattro puntate prodotto da Netflix.

E i manifesti apparsi a Roma riproducono la stessa grafica di quelli pubblicati quasi quaranta anni fa, ma con l’aggiunta di alcune frasi che ipotizzano possibili moventi alla base del rapimento della ragazza.

Nel documentario viene citata anche una frase choc pronunciata da un poliziotto nel grossolano tentativo di rassicurare la madre della ragazza: “Non è una ragazza così bella. Almeno non tanto bella da poter essere stata rapita”. Frase che ha infiammato i social network scatenando un vespaio di polemiche.

La scomparsa di Emanuela Orlandi è uno dei misteri d’Italia. Ed è un mistero che ha alimentato piste di ogni tipo, alcune verosimili e altre fantasiose.

La sparizione di Emanuela Orlandi e le piste investigative

Su Emanuela Orlandi si è detto di tutto e si è indagato a 360 gradi. La pista turca, ipotizzata e poi sconfessata come tutte le altre, vedeva Emanuela al centro di un braccio di ferro fra Vaticano, governo italiano e il gruppo terroristico turco dei Lupi Grigi.

La ragazza sarebbe stata merce di scambio per ottenere la liberazione di Ali Agca, l’attentatore che due anni prima aveva sparato a Giovanni Paolo II.

Altra ipotesi vagliata fu la pista che conduceva allo Ior, al rapimento Calvi e al crack del Banco Ambrosiano.

Un anonimo suggerì che il padre della ragazza, Ercole Orlandi, fosse entrato in possesso di notizie scottanti, ovvero dei dettagli di una storiaccia di riciclaggio di denaro sporco. Emanuela sarebbe dunque stata rapita per addomesticarlo.

Ercole Orlandi, oggi deceduto, era allora dipendente della Prefettura della Casa Pontificia del Vaticano con l’incarico di messo pontificio di Papa Giovanni Paolo II.

Furono battute anche la pista della pedofilia internazionale e una pista che conduceva alla banda della Magliana, fra le mille altre.

Furono sentiti anche supertestimoni e sensitivi. Tutto inutile. Emanuela Orlandi non è mai stata ritrovata, né è stato trovato il suo corpo.

Oggi il documentario di Netflix riporta in primo piano uno dei più grandi misteri italiani. Le domande che rimangono aperte sono due: perché Emanuela Orlandi è stata rapita. Ma soprattutto, Emanuela Orlandi è ancora viva?

29cf9309760594f72f7c09ed6844b699.jpg Fonte foto: ANSA
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