Elly Schlein e il paragone con Matteo Renzi: l'analisi di Massimo Cacciari e il confronto con Giorgia Meloni
Massimo Cacciari ha commentato l'elezione di Elly Schlein alle primarie del Pd, facendo un confronto con Matteo Renzi e Giorgia Meloni
La vittoria di Elly Schlein alle primarie Pd è “un dato che dà speranza in un’opposizione valida”. Così Massimo Cacciari commenta a “Otto e mezzo” su La7 l’elezione della parlamentare dem a segretaria del Partito Democratico. Una vittoria inaspettata per il filosofo, convinto che vincesse Stefano Bonaccini.
La vittoria di Elly Schlein alle primarie secondo Massimo Cacciari
Parlando del successo di Elly Schlein alle primarie Pd del 26 febbraio, Cacciari afferma che non credeva a questa eventualità: “Ero abbastanza certo che gli apparati, le ‘oligarchie’ interne al partito e soprattutto alcune regioni del Pd avrebbero prevalso col voto a Bonaccini“.
“La vittoria della Schlein – sostiene il filosofo – è un dato che dà speranza in un’opposizione valida e anche in una prospettiva di intesa, che io auspico dal 2018, col M5s o con una parte del Movimento. Senza questa intesa non ci sarebbe un’opposizione efficace nemmeno a livello parlamentare”.
Massimo Cacciari non credeva alla vittoria di Elly Schlein
Il confronto con Giorgia Meloni
Secondo Massimo Cacciari però la neosegretaria del Pd non rappresenta l’anti Meloni: “Al momento Elly Schlein non ha allargato minimamente il consenso del partito, cioè è stata votata solo dal suo elettorato, ovvero dal ceto borghese metropolitano del Pd. Dato molto positivo per me, perché Bonaccini sarebbe stato in perfetta continuità con le oligarchie del Pd”.
“Però – spiega l’ex sindaco di Venezia – non è l’alternativa alla Meloni dal punto di vista culturale e sociale: Schlein è il vecchio Pd. Ma non è detto che non possa svolgere una politica che allarghi i consensi del Pd”.
Il paragone con Matteo Renzi
Cacciari attende al varco Schlein: bisognerà vedere “come affronterà la questione dell’implementazione del Piano Nazionale, la questione fiscale, la questione sociale e quella del lavoro. E se riuscirà a farlo col M5S creando un’opposizione decente, che in caso contrario sarà del tutto impotente”.
Nel corso del dialogo con la conduttrice Lilli Gruber, Cacciari fa poi un riferimento a Matteo Renzi e al periodo in cui l’attuale leader di Italia Viva era segretario del Pd.
Il filosofo contesta l’affermazione di Gruber secondo cui il problema di Schlein sarà quello di mantenere tutti insieme nel Pd: “Se vuole mantenere insieme tutti, farà i casini che ha combinato Renzi dall’altra parte. E pure col 40%”.