Elkann pagano all'Agenzia delle Entrate 10 milioni, eredità Agnelli non c'entra: a cosa serve il versamento
I fratelli Elkann hanno corrisposto all'Agenzia delle Entrate poco meno di 10 milioni, ma il versamento non è legato al caso dell'eredità Agnelli
I fratelli Elkann hanno pagato quasi 10 milioni all’Agenzia delle Entrate per una contestazione amministrativa, slegata dall’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli. La cifra è pari al 10% della presunta evasione fiscale legata alla rendita vitalizia di Marella Agnelli per il 2018 e 2019. L’inchiesta implica accuse su dichiarazioni false circa il luogo di residenza della moglie dell’Avvocato.
- Gli Elkann fanno pace con l'Agenzia delle Entrate
- L'inchiesta sull'eredità Agnelli
- Il sequestro milionario agli Elkann
Gli Elkann fanno pace con l’Agenzia delle Entrate
La cifra versata da John, Lapo e Ginevra Elkann all’Agenzia delle Entrate sarebbe quindi legata a una circostanza indipendente dall’inchiesta della Procura di Torino sull’eredità di Gianni Agnelli.
Allo stesso modo, non riguarda le presunte irregolarità fiscali relative al vitalizio di Marella Agnelli, sua vedova. Fonti vicine alla famiglia spiegano che si tratta di una regolarizzazione amministrativa, priva di implicazioni penali e che non presuppone alcuna ammissione di colpevolezza.
Fonte foto: ANSA
Margherita Agnelli, figlia di Gianni e madre dei fratelli Elkann
L’inchiesta sull’eredità Agnelli
L’inchiesta in corso riguarda il conflitto legale tra Margherita, figlia di Gianni Agnelli, e i suoi tre nipoti, coinvolgendo procedimenti sia in Italia che in Svizzera.
Alla morte dell’Avvocato nel 2004, Margherita Agnelli rinunciò a qualsiasi pretesa sulla società Dicembre, lì dove erano concentrate le fortune di famiglia, in cambio di 1,3 miliardi di euro.
Sebbene all’inizio Margherita cercasse la pace familiare, nel 2007 avviò una causa legale per sospetti su un “tesoretto” non rivelato.
Il sequestro milionario agli Elkann
A Torino gli Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio Urs Von Grueningen sono sotto indagine per evasione fiscale e frode. L’accusa principale sostiene che Marella Caracciolo, vedova di Agnelli, risiedesse in Italia invece che in Svizzera, come dichiarato nelle sue imposte.
Questo ha portato a diversi filoni d’indagine e al sequestro di 74 milioni di euro, comprendendo circa 43 milioni di imposte sui redditi e 32 milioni sulle successioni e donazioni.
Dal 2010 Marella Agnelli risulterebbe infatti residente in Italia, rendendo imponibili i suoi redditi e l’eredità Agnelli. Le indagini della Guardia di Finanza hanno accertato che, dal 2015, l’Irpef evasa ammonta a 42,8 milioni di euro, dovuti alla mancata dichiarazione di una rendita vitalizia di 29 milioni percepita da Marella Caracciolo. Questa evasione ha portato all’accusa di frode fiscale per John, Lapo e Ginevra Elkann.
La questione della residenza di Marella è il nodo centrale: l’accordo fra madre e figli di oltre 20 anni fa potrebbe essere invalidato nel caso in cui fosse confermato che la vedova Agnelli ai tempi non risiedesse in terra elvetica.