Elizabeth Holmes condannata per la frode della startup Theranos: dovrà scontare 11 anni e tre mesi di carcere
La fondatrice di Theranos Elizabeth Holmes è stata condannata per la "truffa più grande di sempre" nell'ambito dell'industria tecnologica Usa
L’ex star della Silicon Valley Elizabeth Holmes è stata condannata al carcere per frode nella gestione della sua ormai famosa startup Theranos, che prometteva di rivoluzionare la diagnostica in ambito medico. Numerosi gli imprenditori truffati: tra questi anche i magnati Rupert Murdoch e Larry Ellison.
Il processo era iniziato nel mese di settembre del 2021 ottenendo una grande risonanza mediatica. L’ex Ceo era stata giudicata colpevole lo scorso gennaio per quattro capi d’accusa relativi alla frode. L’udienza del verdetto si è tenuta in un tribunale federale della California ed è durata circa quattro ore.
La condanna a Elizabeth Holmes
L’imprenditrice statunitense, nata a Washington nel 1984, rischiava fino a 20 anni di reclusione. Secondo quanto stabilito dal giudice dovrà scontare invece 11 anni e tre mesi. Una pena inferiore rispetto a quanto richiesto dall’accusa, che ne auspicava 15, ma molto superiore rispetto a quanto proposto dalla difesa.
Gli avvocati di Holmes avevano infatti chiesto una condanna di massimo 18 mesi, da svolgere non in carcere ma ai domiciliari. Adesso la fondatrice di Theranos avrà 14 giorni di tempo per fare appello: al momento i suoi legali non hanno commentato la sentenza, ma secondo le indiscrezioni verrà presentato ricorso.
Per quanto riguarda la cifra da risarcire agli investitori della stratup, il giudice ha detto che verrà stabilita in un’udienza separata: l’accusa aveva proposto circa 800 milioni di dollari, ma secondo le stime del tribunale le perdite ammonterebbero a circa 121 milioni di dollari.
L’ascesa dell’imprenditrice
L’ex ragazza prodigio della Silicon Valley aveva fondato la startup biomedica Theranos nel 2003, dopo aver abbandonato al primo anno l’università di Stanford. Il suo progetto prometteva una tecnologia rivoluzionaria per le analisi del sangue chiamata Edison.
Essa consentiva di effettuare il prelievo sanguigno con un ago direttamente dal polpastrello, anziché con una siringa dal braccio. Un’idea meno costosa e meno dolorosa, che con appena una goccia di sangue poteva consentire di scoprire centinaia di malattie, dal cancro al diabete.
Nel giro di pochi anni si diffusero mini laboratori Theranos ovunque, in particolare nelle catene di Walgreen e Safway, e in tanti decisero di investire sul progetto anche con cifre milionarie. La società arrivò ad essere stimata quasi 10 miliardi di dollari.
Elizabeth Holmes puntò molto sulle pubbliche relazioni, ingaggiando nel suo team personalità del calibro degli ex segretari di Stato Henry Kissinger e George Shultz o degli ex ministri della Difesa James Mattis e William Perry. L’imprenditrice corteggiò anche Bill Clinton e impressionò l’allora vicepresidente Joe Biden, che visitò i suoi laboratori nel 2015.
Il suo successo fu tale che Inc Magazine la definì “il prossimo Steve Jobs”, mentre Forbes la descrisse come “la più giovane miliardaria del mondo che si è fatta da sola”. Time la inserì persino nella prestigiosa classifica delle persone più influenti del pianeta. Insomma, l’ex Ceo divenne il simbolo della nuova generazione di imprenditori geniali.
Il fallimento di Theranos
La macchina di Elizabeth Holmes in realtà non ha mai funzionato come promesso. L’imprenditrice con il tempo si è rivelata essere una “ciarlatana”, come l’ha definita l’accusa. Il castello di carta iniziò a crollare nel 2015 e il fallimento di Theranos si verificò rapidamente.
Il caso venne a galla grazie a un articolo pubblicato sul Wall Street Journal a firma del giornalista John Carreyrou. Attraverso le testimonianze di alcuni dipendenti della startup, emerse che la macchina innovativa per fare diagnostiche a partire da una singola goccia di sangue non funzionava.
Alla fine, tramite diverse altre inchieste, si scoprì che Edison dava persino risultati delle analisi sbagliati, al punto da rivelarsi pericolosa per i pazienti. Theranos passò conseguentemente da una valutazione di circa 9 miliardi di dollari a zero nel giro di appena un anno, per poi fallire definitivamente nel 2018.
Quella di Elizabeth Holmes è stata definita la “truffa più grande di sempre” nell’ambito dell’industria tecnologica degli Stati Uniti. La vicenda è stata raccontata in libri, podcast, documentari e persino in una serie tv targata Netflix, “The Dropout”.