Elezioni USA, Midterm avvelenate da clima d'odio, intimidazioni e minacce: colpa dei complottisti trumpiani
Le elezioni di Midterm vengono scosse dalle tensioni: i complottisti repubblicani lamentano brogli elettorali. Scrutatori intimiditi e perseguitati
Oggi negli Usa si tengono le elezioni di Midterm. Nelle elezioni di medio termine gli americani sono chiamati alle urne per il rinnovo dei seggi della Camera dei rappresentanti e di un terzo dei seggi del Senato. In 39 Stati si vota anche per l’elezione dei governatori.
- Capitol Hill e l'aggressione a Paul Pelosi
- Stalking e minacce agli scrutatori
- Già 1.000 casi registrati
I risultati sono in bilico e la campagna elettorale fra democratici e repubblicani ha visto un serrato braccio di ferro per accaparrarsi fino all’ultimo voto.
Alle normali tensioni politiche si aggiunge anche un clima avvelenato dall’odio e fomentato dalle teorie del complotto.
Secondo le teorie complottiste repubblicane, mai smentite e anzi avallate da Donald Trump, l’elezione del presidente democratico Joe Biden sarebbe stata estorta agli elettori a colpi di brogli elettorali.
Capitol Hill e l’aggressione a Paul Pelosi
L’America ricorda ancora l’assalto di Capitol Hill avvenuto il 6 gennaio 2021, quando un’orda di sostenitori di Donald Trump fece irruzione al Campidoglio dopo la vittoria di Joe Biden.
All’epoca, Trump rifiutò di riconoscere la vittoria dell’avversario democratico e non fece nulla per stemperare le crescenti tensioni. Per questo una commissione di inchiesta gli ha imposto di comparire per capire il suo ruolo nell’assalto.
Ed è ancora vivo nell’opinione pubblica lo choc per la recente aggressione in casa a Paul Pelosi, marito della Speaker della Camera Nancy Pelosi.
Stalking e minacce agli scrutatori
Oggi i teorici del complotto e dei brogli democratici stanno avvelenando il clima elettorale e subissano di minacce e intimidazioni elettori e scrutatori.
In questo stato di cose, Joe Biden si erge a paladino della democrazia e Trump scalpita per tornare in sella annunciando la ricandidatura alle presidenziali del 2024.
Joe Biden, Presidente degli Stati Uniti d’America.
La cronaca registra i casi di decine di scrutatori pedinati o intimiditi da telefonate minatorie piene di gravi minacce. E nei seggi elettorali individui esagitati pretendono di riprendere il voto fin dentro le urne.
Le maggiori tensioni si sono registrate in quegli Stati in cui il risultato è in bilico o in cui la campagna elettorale ha raggiunto un clima di scontro particolarmente aspro alle presidenziali del 2020.
Già 1.000 casi registrati
Il Dipartimento di Giustizia americano parla di oltre 1.000 casi persecutori in 16 Stati.
Mentre molti scrutatori e dipendenti amministrativi hanno deciso di licenziarsi, le autorità temono che questi crescenti episodi di stalking possano condizionare il voto.
Non si tratta di una paura teorica, dal momento che, come riporta la ‘Reuters’, in North Carolina la polizia ha già rilevato almeno 14 episodi di intimidazioni potenzialmente in grado di inquinare la libertà del voto democratico.
E non solo, la paura diffusa fra le autorità è quella che dalla massa dei complottisti possa emergere un lupo solitario mentalmente instabile e magari armato fino ai denti.