Elezioni Russia, ultimo sgarbo di Navalny col "mezzogiorno contro Putin": protesta alle urne e lunghe code
Ultimo sgarbo di Navalny contro Putin nel giorno delle elezioni: voto di protesta alle urne, in cosa consiste il ritrovo degli elettori-dissidenti
Terzo e ultimo giorno di elezioni in Russia, con Vladimir Putin che viaggia spedito verso la riconferma, ma con il timore dell’ultimo sgarbo lasciato in eredità da Alexei Navalny. Il dissidente, prima di morire, aveva infatti chiamato a raccolta i russi per il “mezzogiorno contro Putin“, un voto di protesta nell’ultimo giorno di elezioni per protestare contro il leader russo. E i russi hanno risposto presente.
- L'ultimo sgarbo di Navalny alle elezioni in Russia
- Il mezzogiorno contro Putin, cos'è
- I consigli per gli elettori-dissidenti
L’ultimo sgarbo di Navalny alle elezioni in Russia
Alexei Navalny dà fastidio a Vladimir Putin anche da morto. A un mese esatto dalla morte del dissidente, deceduto nel carcere artico lo scorso 16 febbraio, l’occasione è quella del voto per le presidenziali, con Putin che viaggia spedito verso la conferma al Cremlino.
Prima di morire, però, Navalny aveva lanciato un appello, ovvero quello agli elettori di far sentire la propria voce contro il presidente. Come? Con un segno di protesta alle urne, tutti insieme per lanciare un messaggio chiaro allo zar che con il suo operato ha messo tutto il mondo contro la Russia.
Il mezzogiorno contro Putin, cos’è
“Polden protiv Putina” è il diktat della giornata, ovvero le 3 P contro Putin. La traduzione letterale è “mezzogiorno contro Putin”, ovvero l’adunata alle urne di tutti gli elettori che vogliono dare un segnale nel terzo e ultimo giorno di elezioni in Russia.
Prima Navalny, poi la moglie Yulia, infatti, hanno lanciato l’appello ai russi di recarsi al voto alle 12 in punto, in segno di protesta.
Una presenza massiccia alle urne, infatti, potrebbe provocare non pochi disguidi e contrattempi alla giornata di voto.
Il voto nelle elezioni in Russia
E così è stato, perché alle 12 in punto locali, in giro per il Paese si è formata una lunga coda ai seggi. Da Mosca a San Pietroburgo, passando per Kazan, in tanti hanno risposto presente all’appello.
E nella capitale, proprio a pochi minuti dallo scoccare delle 12, si è intensificata la presenza delle forze dell’ordine in strada vicino ai luoghi del voto.
I consigli per gli elettori-dissidenti
Ma cosa devono fare gli elettori per far sentire la propria voce? Diversi i consigli lanciati al tempo da Navalny e successivamente ribaditi dalla moglie Yulia, sua erede nella protesta.
Si sa che in Russia oggi contestare in maniera esplicita, manifestare, scendere in piazza può costare assai caro, dunque gli elettori potrebbero temere una ritorsione. Ma il “mezzogiorno contro Putin” può anche essere silenzioso, semplicemente recandosi in massa alle urne.
Detto che gli assembramenti non autorizzati saranno sanzionati immediatamente, chi va solo a mettersi in fila per entrare nel seggio non può in nessun caso essere fermato, se non fa altro.
Altre opzioni sono quelle di annullare la scheda una volta in cabina, magari scrivendo il nome di Navalny, o barrare almeno i nomi di un paio di candidati, per evitare che il documento venga riutilizzato. Un altro segno di protesta, invece, è votare per un qualunque candidato che non sia Putin e che abbia una minima possibilità di conseguire un risultato significativo.