,,

Elezioni Giappone perse dal Pld del premier Ishiba, ma lui non vuole dimettersi: crolla lo Yen, cosa succede

La coalizione di governo ha perso le elezioni in Giappone: lo yen crolla ma il premier Ishiba non ha intenzione di dimettersi

Pubblicato: Aggiornato:

Rischio instabilità in Giappone. La coalizione di governo che sostiene il primo ministro Shigeru Ishiba ha perso la maggioranza alle elezioni politiche. Per la quarta potenza economica mondiale si apre ora un periodo di forte incertezza, dato che il partito conservatore è sempre stato al governo dal 1995 a oggi, con l’eccezione di due brevi parentesi.

Il partito di governo perde le elezioni in Giappone

Alle elezioni che si sono tenute domenica 27 ottobre la coalizione di governo di centrodestra che sostiene il neo primo ministro Shigeru Ishiba ha perso la maggioranza in Parlamento.

Stando ai primi risultati, il Partito Liberal Democratico (PLD) e il suo alleato, il piccolo partito buddista Komeito, hanno ottenuto insieme 215 seggi, meno dei 233 necessari per mantenere la maggioranza assoluta.

Shigeru IshibaFonte foto: ANSA
 Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba

Rispetto alle ultime elezioni, il PLD è passato da 256 a 191 seggi, Komeito da 32 a 24.

Può cantare vittoria il principale partito di opposizione, il Partito Costituzionale Democratico (PCD) di centrosinistra, che  ha conquistato 148 seggi contro i 98 del 2021, restando però ben lontano dai numeri necessari per andare al governo.

Dopo le elezioni crolla lo Yen

La sconfitta del PLD alle elezioni e l’indebolimento del governo hanno fatto crollare lo yen: la valuta giappone è scivolata ai minimi dallo scorso luglio, a 153,77 contro un dollaro statunitense.

Tengono invece i mercati azionari, con la Borsa di Tokyo che a tarda seduta segna un più 1,82%.

Le elezioni anticipate decise dal premier Ishiba

Le elezioni anticipate in Giappone erano state indette il primo ottobre dal neo primo ministro Shigeru Ishiba, divenuto capo del governo dopo aver vinto le primarie interne del PLD in seguito alle dimissioni del suo predecessore, Fumio Kishida.

Nonostante la solida maggioranza nella Camera bassa del parlamento, Ishiba aveva deciso di tornare al voto con l’obiettivo di dare legittimità alla sua leadership e di consolidare la sua posizione all’interno del partito, recentemente scosso da un grave scandalo finanziario.

Ishiba non si dimette, cosa succede ora

Dopo la sconfitta alle elezioni il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha riconosciuto la “sfiducia” e la “rabbia” degli elettori, ma ha escluso le dimissioni da capo del governo, per evitare un “vuoto politico”.

Come riferisce la tv pubblica giapponese NHK, Ishiba, alla guida dell’esecutivo da appena un mese, vuole restare in sella per realizzare “riforme fondamentali” all’interno del suo partito.

Resta il fatto che si tratta di una brutta sconfitta per Ishiba: il PLD, il partito conservatore che ha governato il Giappone quasi ininterrottamente per settant’anni, ha perso la maggioranza per la prima volta dal 2009.

Ora non è chiaro cosa succederà. La frammentarietà e l’eterogeneità dei partiti di opposizione rendono estremamente difficile che possano raggiungere un accordo per formare un nuovo governo.

Sembra invece più probabile che PLD e Komeito possano allargare la coalizione aprendo a qualche altra formazione, come il centrista Partito Democratico per il Popolo.

Non è detto poi che Ishiba resti al governo: la sconfitta elettorale potrebbe portare il partito a rimettere in discussione la sua, fin qui breve, leadership.

,,,,,,,,