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Elezioni, "caso Russia" sul voto in Italia: cosa è successo

Esplode il "caso Russia" sulle Elezioni Politiche italiane in programma il prossimo 25 settembre: cosa ha detto Dmitri Medvedev e le reazioni

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

A poco più di un mese dalle Elezioni Politiche in programma in Italia il prossimo 25 settembre esplode il “caso Russia“. A innescare la miccia sono state alcune dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitri Medvedev.

Cosa ha detto Dmitri Medvedev sulle Elezioni in Italia

Su ‘Telegram’, Dmitri Medvedev ha affermato che “alle urne vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche chiamarli a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità“.

Il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo ha poi sottolineato che “i voti degli elettori sono una potente leva di influenza”.

Dmitri Medvedev.

Le reazioni politiche in Italia

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Ic, ha reagito così alle parole di Dmitri Medvedev sulle Elezioni Politiche italiane: “È davvero preoccupante l’ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane. Un esponente russo, Medvedev, interviene nuovamente a gamba tesa su questioni di politica interna, questa volta dando anche un’indicazione di voto. Le forze politiche italiane prendano le distanze in maniera netta, senza alcuna timidezza, dalla propaganda russa”.

Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie ed esponente di Azione, ex Forza Italia, ha dichiarato in una nota: “Le parole di Medvedev dicono che gli uomini al potere in Russia, oltre ad essersi macchiati dell’aggressione all’Ucraina, stanno perdendo pure il lume della ragione tentando di condizionare il voto in Italia. Gli italiani però conoscono gli amici della Russia e sapranno reagire nelle urne per difendere il loro Paese”.

Su ‘Twitter’, le ha fatto eco la ministra per il Sud e candidata per il terzo polo Mara Carfagna, che ha lanciato l’hashtag #PerChiVotaMedvedev?. Le sue parole: “Medvedev dovrebbe anche spiegare a quali Paesi europei si riferisce, visto che il solo che sta per andare al voto è l’Italia, e per chi dovrebbero votare gli italiani ‘per punire il governo’: forse per i partiti che lo hanno fatto cadere?”.

Il leader di Azione Carlo Calenda ha twittato: “La Russia e Medvedev il 25 settembre avranno un’amara sorpresa. Ci impegneremo a sconfiggere i loro ‘amici’ Conte, Berlusconi e Salvini…”.

Questo, invece, il tweet del Partito Democratico: “Sono passate 5 ore e ancora non sappiamo nulla di cosa pensano Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Berlusconi delle parole di Medvedev sulle elezioni e su chi sosteneva lealmente il governo draghi”.

Il commento alle parole di Medvedev del senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari: “Nuova penosa dichiarazione del vicepresidente del Consiglio nazionale russo Medvedev, diventato ormai una macchietta a livello planetario, a testimonianza della profonda decadenza del regime putiniano. Medvedev lancia un appello ai cittadini europei sperando di poter influenzare le loro scelte elettorali. Non si rende neppure conto che tutti i liberi popoli europei provano un profondo disprezzo nei suoi confronti come nei confronti del barbaro imperialismo di Putin. Gli appelli di Medvedev in Europa sono solo un fastidioso ronzio, senza alcun peso politico”.

Chi è Dmitri Medvedev

Dmitri Medvedev è nato il 14 settembre 1965 in quella che al tempo era Leningrado. La sua ascesa politica risale al 1999, prima come amministratore locale a San Pietroburgo e poi come capo delegato dello staff presidenziale.

Nel 2005 Vladimir Putin lo ha nominato vice-Primo ministro, presidente del Consiglio per lo sviluppo dei progetti prioritari nazionali e presidente del Presidio del Consiglio.

Nel 2008, quando lo stesso Putin è stato costretto a lasciare la presidenza a causa delle limitazioni legate al doppio mandato previsto dalla Costituzione, Medvedev è stato scelto come candidato alle presidenziali dal partito. Nel maggio del 2008 è stato eletto Presidente. Quattro anni dopo, al termine del mandato presidenziale, Vladimir Putin è tornato ai vertici della Russia e Medvedev è stato nominato primo ministro, carica che ha mantenuto fino al 2020.

Attualmente, Dmitri Medvedev ricopre l’incarico di vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo.

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