Elezione presidente della Repubblica, cosa farà il M5s: Segre o lasciare l'Aula. Il piano contro Berlusconi
Il M5s è pronto a proporre il nome di Liliana Segre o a lasciare l'Aula se il centrodestra continuerà a sostenere la candidatura di Berlusconi
La partita per il Quirinale entra sempre più nel vivo. Dopo lo strappo della Lega a Berlusconi, intenzionata a proporre un nome “che potrà essere convincente per tanti se non per tutti”, il Movimento 5 Stelle si prepara al contrattacco per evitare l’elezione del presidente di Forza Italia. Non è un segreto, infatti, che i pentastellati non vogliano Berlusconi al Colle e stando alle ultime voci sembrano pronti a proporre un altro nome.
Elezione presidente della Repubblica, la mossa del M5s
Cosa farà quindi il M5s? Secondo quanto riportano le agenzie e altre fonti vicine al movimento, il nome emerso dall’ultima riunione voluta dal presidente Giuseppe Conte e i vertici del M5s sarebbe quello di Liliana Segre. La senatrice a vita, che da anni porta avanti la sua battaglia di sensibilizzazione sull’Olocausto, sarebbe quindi una delle strade percorribili dai 5 Stelle.
La senatrice Liliana Segre
C’è però un’altra alternativa al nome di Liliana Segre, ovvero quella di disertare il voto e lasciare l’Aula nel caso in cui il centrodestra continui a spingere il nome di Berlusconi. La candidatura del presidente di Forza Italia è da sempre stata avversata da Conte i suoi, che non intendono correre il rischio che venga eletto alla quarta chiama, quando cioè sarà sufficiente la maggioranza assoluta.
Elezione presidente della Repubblica, l’ultimatum della Lega a Berlusconi
Il nome di Berlusconi sembra agitare le acque anche nel centrodestra. Se qualche giorno fa Lega, Fi e FdI si erano detti compatti nel proporre il Cav come prossimo presidente della Repubblica, oggi le certezze vacillano: Salvini ha infatti affermato che la Lega è pronta a proporre un nome diverso da Berlusconi, che metta d’accordo tutti.
Quale sia questo nome non è dato saperlo, ma torna a prendere forma l’ipotesi Draghi al Quirinale, l’unico in grado di mettere d’accordo proprio tutti, a discapito però della tenuta del governo.
Salvini ha inoltre lanciato un ultimatum a Berlusconi, invitandolo a chiarire se ha davvero i numeri per vincere. Dal canto suo, il Cav non ha replicato, ma Antonio Tajani ha ribadito che “il centrodestra all’unanimità ha chiesto a Berlusconi di candidarsi e tocca a lui sciogliere la riserva e decidere se vuole essere il candidato del centrodestra”.
SONDAGGIO – Elezioni presidente della Repubblica, Berlusconi è divisivo?