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Elena Del Pozzo, attesa l'autopsia sulla bambina uccisa dalla madre nel Catanese: tutti i misteri del caso

Ci sono molti punti oscuri nel delitto della piccola Elena Del Pozzo, la bimba di 5 anni uccisa dalla madre Martina Patti a Mascaluscia (Catania)

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Continuano a esserci ombre nell’omicidio di Elena Del Pozzo, 5 anni, uccisa dalla madre Martina Patti a Mascalucia. La 23enne – che ora si trova in isolamento in una cella dell’istituto femminile di Catania – ha confessato il delitto e aiutato gli inquirenti a trovare il corpo della piccola dopo che ne aveva inscenato il rapimento. Ma troppi interrogativi rimangono ancora aperti.

Perché è stata disposta l’autopsia della bimba

Oggi la donna incontrerà il suo difensore, l’avvocato Gabriele Celesti, prima dell’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo, previsto per venerdì mattina.

La bimba, secondo i primi rilievi, è stata uccisa con diverse coltellate alla schiena e al collo, inferte dalla madre probabilmente mentre era di spalle o la abbracciava.

Per conoscere l’esatta dinamica, e confrontarla con la versione fornita da Martina Patti, che presenta molte lacune, sarà necessario però attendere gli esiti dell’autopsia, che potrebbero arrivare già nella serata del 16 giugno.

Martina Patti è stata aiutata da un complice?

La donna ha raccontato di aver agito da sola, ma non è esclusa al momento la presenza di un complice sulla scena del delitto. Una seconda persona potrebbe averla aiutata almeno a occultare il cadavere in campagna.

La bimba è stata ritrovata semi svestita, e tra le ipotesi c’è anche quella della violenza sessuale, forse solo inscenata dalla madre per rafforzare la storia del rapimento da parte di un gruppo di uomini armati.

Elena Del Pozzo, attesa l'autopsia sulla bambina uccisa dalla madre nel Catanese: i punti oscuri del casoFonte foto: ANSA
Il ritrovamento del corpo della piccola Elena.

Non è stata ancora trovata l’arma con cui Martina Patti ha ucciso la piccola Elena, che comunque dovrebbe essere un coltello da cucina.

Ancora oscuro il movente dell’omicidio

Ancora rimane da accertare il movente. Per ora gli investigatori seguono la pista della gelosia. La donna avrebbe ucciso la figlia per il legame che stava instaurando con l’attuale compagna del padre, ex compagno di Patti.

L’avvocato ha spiegato che la 23enne ha agito “come se avesse avuto una forza sovrannaturale alla quale non ha potuto resistere e non c’è stato un pensiero che l’ha potuta frenare”.

“È stato un interrogatorio drammatico“, ha raccontato ancora. “Lei non è una donna fredda e calcolatrice, ma una donna che sta prendendo consapevolezza del fatto”.

Per i Carabinieri avrebbe però premeditato l’omicidio della bambina, mostrandosi poi impassibili durante l’interrogatorio, per poi cedere davanti alle contestazioni che le sono state mosse dagli inquirenti.

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