Eitan, respinto il ricorso del nonno: la decisione della Corte Suprema israeliana sul futuro del bambino
Sviluppi sul caso Eitan, il bimbo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e portato in Israele dal nonno: decisione della Corte Suprema israeliana
La Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso di Shmuel Peleg, il nonno di Eitan Biran, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e portato in Israele dal nonno. Lo ha reso noto la famiglia, secondo cui il bambino tornerà adesso in Italia come disposto dalle prime due sentenze israeliane.
La reazione del nonno
‘Il Messaggero’ riporta il commento della famiglia Peleg alla decisione della Corte Suprema israeliana: “Lo stato di Israele ha rinunciato oggi a un bambino ebreo, suo cittadino indifeso senza che la sua voce venisse ascoltata, per farlo vivere in terra straniera lontano dalle sue radici, dalla sua famiglia amata, da dove sono sepolti i suoi genitori e suo fratello minore”.
Poi l’appello: “Continueremo a combattere con ogni modo legale per riportalo in Israele. Facciamo appello alle autorità italiane per riesaminare l’affidamento”.
Caso Eitan, scarcerato Gabriel Abutbul Alon
Intanto, è stato scarcerato Gabriel Abutbul Alon, il soldato che era stato arrestato lo scorso 25 novembre con l’accusa di aver aiutato Shmuel Peleg a rapire il piccolo Eitan.
L’uomo è a casa, con l’obbligo di firma, in attesa di una nuova udienza prevista per il prossimo 2 dicembre. I giudici ciprioti avranno fino a 90 giorni di tempo per decidere sulla richiesta di estradizione da parte della Procura di Pavia, che ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti del paramilitare e di Shmuel Peleg.
A confermare la notizia è Paolo Sevesi, avvocato difensore di Alon: “I tempi sulla decisione ora dipenderanno dai giudici ciprioti”, ha commentato il legale in alcune dichiarazioni riportate da ‘La Repubblica’.
Gabriel Abutbul Alon è stato arrestato a Limisso, città dell’isola di Cipro. Secondo le indagini, l’11 settembre avrebbe aiutato il nonno di Eitan a rapire il bambino dopo averlo prelevato, durante uno degli incontri periodici autorizzati dal Tribunale dei minori, in casa della zia paterna che aveva in affidamento il bimbo.