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È morto Piero Citati: mondo letterario e del giornalismo italiano in lutto per la scomparsa dello scrittore

Si è spento all'età di 92 anni Piero Citati, scrittore poliedrico e tra i più talentuosi della sua generazione

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Addio a Piero Citati. Si è spento a 92 anni. Lo ha annunciato Repubblica che lo ha avuto tra i suoi collaboratori per diversi anni. Scrittore poliedrico, saggista e biografo letterario (Alessandro Manzoni, Kafka, Goethe, Tolstoj, Giacomo Leopardi), era nato a Firenze il 20 febbraio 1930.

L’infanzia e la carriera

Di nobile famiglia siciliana, Citati ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Torino, dove ha frequentato l’Istituto Sociale e il liceo classico Massimo d’Azeglio. Nel 1942, durante la guerra, con la famiglia si trasferì in Liguria.

Laureatosi nel 1951 in Lettere moderne all’Università di Pisa, ha poi iniziato la sua carriera di critico letterario collaborando a riviste come Il Punto – dove conobbe Pier Paolo Pasolini – L’approdo e Paragone.

Morto Piero Citati.Fonte foto: ANSA

Dal 1954 al 1959 ha insegnato italiano nelle scuole professionali di Frascati e della periferia di Roma. Negli anni Sessanta ha scritto per il quotidiano Il Giorno. Dal 1973 al 1988 è stato il critico letterario del Corriere della Sera; dal 1988 al 2011 de La Repubblica; dal 2011 al giugno 2017 è tornato a scrivere recensioni letterarie per il quotidiano di via Solferino. Il 28 luglio 2017 ha ripreso a pubblicare su La Repubblica.

Scrittore tra i più poliedrici della sua generazione, ha avuto successo nella saggistica e nella biografia letteraria. Inoltre ha trattato diverse volte i miti dei popoli antichi e della grecità (in particolare Omero), oltreché le dottrine religiose e filosofiche come l’Ermetismo.

“Nei miei libri c’è sempre una fusione fra vita e interpretazione dell’opera”

Citati riteneva la lettura dell’opera letteraria suscettibile di variazioni, a seconda del tempo e del momento in cui la si legge. “Nei miei libri c’è sempre una fusione fra vita e interpretazione dell’opera – spiegava -. Racconto la vita, ma non tutta la vita: la seguo fino al momento in cui una persona ordinaria cambia e diventa scrittore, il momento in cui scatta qualcosa in lui. Cerco di capire il segreto di questa metamorfosi di un uomo qualunque – fino ad allora un mondano, un ufficiale o un impiegato – che a un certo punto si trasforma in uno scrittore: a partire da quel momento, il mio libro diventa un’interpretazione dei libri che hanno scritto”.

Premi e riconoscimenti

Diversi i premi e i riconoscimenti avuti lungo la sua carriera:

  • Nel 1970 ha vinto il Premio Viareggio di Saggistica, con Goethe.
  • Nel 1981 ha vinto il Premio Bagutta con Vita breve di Katherine Mansfield
  • Nel 1984 vinse il Premio Strega con Tolstoj, biografia romanzata dell’omonimo scrittore russo edita da Longanesi l’anno precedente.
  • Nel 1991 ha vinto il Prix Médicis étrangers per Histoire qui fut heureuse, puis douloureuse et funeste (Storia prima felice, poi dolentissima e funesta);
  • Nel 2002 lo scrittore spagnolo Javier Marías, Re di Redonda, lo ha nominato Duca di Remonstranza.

pietro-citati-ipa Fonte foto: IPA
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