Duplice omicidio e suicidio a San Candido, il video della ricostruzione di carabinieri e Procura
Dopo il duplice omicidio e suicidio di San Candido (Bolzano) gli inquirenti ricostruiscono le dinamiche della strage: "La donna colpita alle spalle"
Il frastuono degli spari, a San Candido, sono ancora nell’aria: il duplice omicidio e suicidio avvenuto in un appartamento del piccolo comune in provincia di Bolzano è stato una lenta agonia. Ewald Kühbacher, 48 anni, ha tenuto in scacco l’intera comunità per tutta la notte, quando ha freddato la vicina Waltraud Jud e il padre 90enne, che viveva con lui. Successivamente, dopo aver aperto il fuoco anche contro le autorità, ha rivolto la sua calibro 9 anche contro se stesso. Ewald è morto in ospedale per le gravi conseguenze dello sparo.
I carabinieri, riuniti presso la Procura di Bolzano per rispondere alle domande dei giornalisti, hanno ricostruito i fatti. A fare irruzione all’interno dell’appartamento sono stati gli uomini del Gis, il Gruppo Intervento Speciale il cui corpo è stato istituito nel 1978 dall’allora Ministro dell’Interno Francesco Cossiga.
All’ingresso del Gis, Ewald Kühbacher ha aperto il fuoco contro i militari. Lo racconta il pm Federica Iovene che precisa: “Gli uomini dell’arma non hanno sparato“. Il cadavere del padre era “sul letto, attinto da colpi di arma da fuoco”. Secondo Iovene, Waltraud Jud sarebbe stata “colpita verosimilmente alle spalle” nell’atto di fuggire. La donna, infatti, potrebbe essere accorsa sul pianerottolo di fronte all’appartamento dei Kühbacher attirata dagli spari, ma una volta accortasi del pericolo avrebbe tentato di rientrare nella sua abitazione. Purtroppo non ha fatto in tempo.
“Allo stato attuale non abbiamo elementi per dire quale sia stato il movente, ma si suppone che la vicina di casa sia una vittima collaterale“, dice il pm.