Due scosse di terremoto a Calestano in provincia Parma: entrambe di magnitudo 3.3, continua lo sciame sismico
Sono oltre 250 i terremoti avvenuti nelle ultime 2 settimane in provincia di Parma: lo sciame sismico è dovuto al movimento dell'Appennino
La terra continua a tremare in Emilia-Romagna: due scosse di terremoto si sono verificate a Calestano, in provincia di Parma, nella serata di venerdì 23 febbraio. Ambedue le scosse hanno fatto registrare una magnitudo di 3.3 gradi della scala Richter. Durante la stessa giornata, così come nelle settimane precedenti, la zona era già stata interessata da altri eventi sismici minori.
- Terremoto a Calestano, Emilia-Romagna
- Altre scosse in provincia di Parma
- Il perché dello sciame sismico in Emilia-Romagna
Terremoto a Calestano, Emilia-Romagna
La prima scossa si è manifestata alle 20:11 a una profondità di 20 km. Queste le coordinate esatte: 44.6430, 10.1680. La seconda scossa è stata registrata poco dopo, alle 20:12, ad una profondità di 16 km. Identiche le coordinate.
Le scosse sono state percepite chiaramente dai residenti di Calestano e dei comuni vicini, soprattutto da chi si trovava ai piani più alti degli edifici. Scosse avvertite distintamente anche a Felino, Sala Baganza, Collecchio, Langhirano e Fornovo.
Altre scosse in provincia di Parma
Tutta la giornata di venerdì 23 febbraio è stata caratterizzata da un’intensa attività sismica in provincia di Parma. Le scosse di Calestano sono state quelle con magnitudo maggiore. Questi i precedenti eventi sismici registrati dall’Ingv nell’area:
ore 14:04 – Langhirano – magnitudo 2.3;
ore 14:22 – Calestano – magnitudo 2.4;
ore 16:47 – Fornovo di Taro – magnitudo 2.4;
ore 17:50 – Fornovo di Taro – magnitudo 2.4;
ore 18:23 – Langhirano – magnitudo 2.7;
ore 18:26 – Langhirano – magnitudo 2.6;
ore 20:11 – Calestano – magnitudo 3.3;
ore 20:12 – Calestano – magnitudo 3.3.
Ma sono quasi 250 i terremoti registrati nella zona nel corso delle ultime 2 settimane. Lo sciame sismico è iniziato nella notte fra il 7 e l’8 febbraio, sempre a Calestano, con una scossa di 2.5 gradi.
Fra le scosse di terremoto più forti, quella registrata a Langhirano il 21 febbraio di magnitudo 3.3 e quella registrata a Calestano il 20 febbraio di magnitudo 3.8.
Il perché dello sciame sismico in Emilia-Romagna
Nei giorni precedenti, il presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna, Paride Antolini, aveva spiegato al Resto del Carlino che i numerosi terremoti che si stanno registrando nell’area “si posizionano intorno alla faglia del Monte Bosso”.
Si tratta “di una faglia inversa, legata a un movimento dell’Appennino verso nord-est”, con l’Appennino che “si muove ogni anno di circa 1-2 millimetri. E ciò è dovuto a uno scollamento delle strutture tettoniche in profondità”.