Due scialpinisti morti in Valle d'Aosta dopo una valanga: corpi sepolti sotto la neve, recupero complicato
I due scialpinisti torinesi erano dati per dispersi in Valle d'Aosta dove nella giornata di sabato era stata registrata una valanga di vaste proporzioni
Una valanga di vaste proporzioni e il mancato rientro dall’escursione di due scialpinisti torinesi ha fatto scattare l’allarme in Valle d’Aosta, nella zona del Chateau des Dames, in Valtournenche nella giornata di sabato 1 aprile 2023. Le ricerche, bloccate nella tarda serata di sabato e riprese domenica, hanno portato al tragico ritrovamento dei corpi dei due.
- Valanga in Valle d'Aosta, morti scialpinisti
- Ricerche in montagna, il ruolo dei soccorritori
- Altre due valanghe in Valle d'Aosta
Valanga in Valle d’Aosta, morti scialpinisti
Le ricerche dei due scialpinisti dispersi erano andate avanti per tutta la giornata di sabato 1 aprile 2023 per poi essere sospese nella serata. Riprese domenica 2 aprile 2023, in mattinata è arrivato il tragico ritrovamento.
I corpi dei due sono stati individuati nel vallone dove nella notte è stata scoperta una valanga di vaste proporzioni. Sono in corso le operazioni di recupero: verranno poi portati a valle per il riconoscimento ufficiale. Non risultando ulteriori dispersi in zona, i soccorritori ritengono probabile che si tratti dei due torinesi. I due non erano rientrati dall’escursione e i loro cellulari suonavano a vuoto.
La salita alla vetta (3.488 metri) era raccomandata a sciatori alpinisti esperti e prevede un dislivello di 1.588 metri, che si percorrono mediamente in cinque ore. Viste anche le nevicate registrate – da 40 a 60 cm sopra ai 2.300 metri di quota – “lungo il confine con la Francia e lungo il confine con la Svizzera la probabilità di distacco è maggiore, per questo “le escursioni e le discese fuori pista richiedono esperienza e prudenza“.
Ricerche in montagna, il ruolo dei soccorritori
Via terra le ricerche erano state condotte dal Soccorso alpino valdostano e dal Soccorso alpino della guardia di finanza, con unità cinofile, la parte alta era stata battuta dall’elicottero svizzero di Air Zermatt.
Il buio e il pericolo di altri distacchi avevano comunque complicato le ricerche in quanto l’accumulo di neve si trova a circa 2.400 metri ed era stato difficile individuare il punto del distacco. In un primo momento l’Artva, apparecchio di ricerca di dispersi sotto valanga, aveva dato qualche segnale, senza poi fornire altre indicazioni utili.
La slavina in alcuni punti si dirama ed era formata anche da grossi blocchi di neve. Proseguire ancora con il buio inoltre avrebbe esposto gli operatori a forti rischi, dato il pericolo valanghe 4-forte. L’elicottero svizzero di Air Zermatt, richiesto perché abilitato al volo notturno, ha quindi riportato a valle gli uomini del Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia e del Soccorso alpino valdostano. Con le prime luci del giorno le operazioni di ricerca si potranno condurre in maniera più efficace, anche con l’ausilio di unità cinofile.
Altre due valanghe in Valle d’Aosta
Sabato due slavine hanno travolto tre gruppi di scialpinisti sempre in Valle d’Aosta, senza fare feriti.