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Draghi, incognita M5S: spunta l'ipotesi del voto su Rousseau

Il Movimento 5 Stelle potrebbe dividersi sull'opportunità o meno di votare la fiducia al governo Draghi: le parole dei big del partito

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Mario Draghi ha accettato l’incarico affidatogli dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Entrambi si sono appellati a un senso di responsabilità rivolgendosi ai partiti: nonostante questo, diverse formazioni hanno già annunciato che non voteranno la fiducia al nuovo Esecutivo. C’è poi chi sembra essersi spaccato, come il Movimento 5 Stelle: nato come forza anti-establishment, ora non vorrebbe dare spazio a Draghi. Lo ha sottolineato Alessandro Di Battista, ma sul tema sono intervenuti anche Beppe Grillo e Luigi Di Maio.

Fiducia a Draghi, incognita M5S: cosa ha deciso Grillo

Restare compatti e leali a Giuseppe Conte, no a un governo tecnico guidato da Mario Draghi. Dunque nessun sostegno all’ex numero 1 della Bce. Questa, a quanto appreso dall’Adnkronos, la posizione di Beppe Grillo, espressa ad alcuni big del M5S che lo hanno sentito in queste ore.

Il garante del Movimento avrebbe approvato la linea indicata dal capo politico Vito Crimi: nessun sostegno a un governo tecnico presieduto da Draghi. Ai suoi la raccomandazione di continuare a sostenere il premier uscente, Giuseppe Conte.

Fiducia a Draghi, incognita M5S: Crimi apre al voto su Rousseau

La posizione del capo politico Vito Crimi sembra però essersi ammorbidita e, al termine di una assemblea dei gruppi online non ha escluso un voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau, in modo da lasciare la decisione alla base del partito.

“Quella del voto su Rousseau è una ipotesi da non trascurare – ha detto Crimi – Ovviamente dico ipotesi perchè dobbiamo aspettare che prima ci sia un contenuto reale da sottoporre, votare su una persona soltanto mi sembra riduttivo”.

Il confronto all’interno del movimento resta aperto, con i cinquestelle che parteciperanno all’incontro in videoconferenza con le delegazioni di Pd e Leu chiesto da Nicola Zingaretti.

Fiducia a Draghi, incognita M5S: Di Maio per un governo politico

Luigi Di Maio non è il capo politico del M5S, ma rimane l’esponente più importante coinvolta nell’attuale governo. Intervenendo all’assemblea M5S, riporta SkyTg24, il ministro degli Esteri ha detto che “le regole della democrazia sono molto chiare. E credo che la via democratica alla ricostruzione dell’Italia, in virtù anche del lavoro svolto fino ad oggi, dell’impegno profuso, dei risultati ottenuti, sia quella di un governo politico“.

“Io credo che il punto non sia attaccare o meno Draghi”, ha detto Di Maio. Il punto qui è che la strada da intraprendere a mio avviso è un’altra. E, come ho detto, è quella di un governo politico”.

Fiducia a Draghi, incognita M5S: le parole di Di Battista

Al contrario, Alessandro Di Battista ha spiegato perché il M5S non dovrebbe votare la fiducia al nuovo Esecutivo: “Penso che il governo Draghi lo debbano votare, semmai, i rappresentanti dell’establishment. Lo voti la Meloni che ha già detto sì, in passato, a governi tecnici e a leggi Fornero”.

“Lo voti mezzo Pd – ha aggiunto su Tpi – che ha lavorato incessantemente per buttare giù Conte. Lo voti Salvini, ennesimo pezzo di arredamento del ‘sistema’ mascherato. Lo voti Renzi, mero esecutore di ordini altrui. Lo voti FI”.

“Ostacolare l’approdo di Draghi a Palazzo Chigi  – ha concluso – nulla ha a che vedere con la lotta tra europeismo ed anti-europeismo, ha a che fare con la contesa tra Politica e finanza”.

Governo, le reazioni dei partiti dopo l'incarico a Draghi Fonte foto: ANSA
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