Draghi, dimissioni immediate: retroscena sulla mossa del premier in caso di rottura del M5S
Il presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe rassegnare le dimissioni immediate in caso di rottura del M5S sul Decreto Aiuti: lo scenario
In attesa della giornata chiave di giovedì 14 luglio, si mantiene alta la tensione interna al governo Draghi, con la possibile rottura del Movimento 5 Stelle e l’invocazione delle urne da parte del leader della Lega Matteo Salvini. L’ultimo retroscena parla di possibili “dimissioni immediate” da parte di Draghi.
Draghi e l’ipotesi “dimissioni immediate”: il retroscena
Secondo quanto riferito da ‘La Repubblica’, in caso di no del Movimento 5 Stelle sul Decreto Aiuti giovedì in Senato, il presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe rassegnare immediatamente le sue dimissioni.
In caso di no del Movimento 5 Stelle, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiederà al premier di verificare l’impossibilità ad andare avanti con il suo governo attraverso un voto di fiducia. Davanti al Parlamento, Draghi potrebbe presentarsi con le dimissioni già firmate. Poi bisognerà verificare la disponibilità dell’ex presidente della Banca Centrale Europea a un bis, così come quella delle forze politiche a continuare ad appoggiarlo.
Crisi di governo, le parole di Mario Draghi
Nella conferenza stampa di martedì 12 luglio, Mario Draghi ha fatto riferimento anche alle tensioni nel governo.
Alla domanda: “Se il Movimento 5 Stelle non votasse la fiducia, lei sarebbe pronto a ripresentarsi in Aula per verificare la sussistenza della maggioranza?”, il presidente del Consiglio ha risposto che “a) la domanda va posta al presidente della Repubblica; b) non c’è un governo senza Movimento 5 Stelle; c) non c’è un altro governo Draghi diverso da quello attuale”.
Lo stesso Mario Draghi ha poi aggiunto: “Lo dico anche ad altri che hanno detto che a settembre faranno sfracelli: un governo non lavora con gli ultimatum. Se si ha la sensazione che è una sofferenza stare in questo governo, se non se ne ricava alcun piacere, allora bisogna esser chiaro, no? Se il governo riesce a lavorare, continua, se no, non continua”.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa.
Crisi di governo, le ultime sulle mosse di M5S e Lega
Stando a quanto riportato da ‘La Repubblica’ sulla base delle indiscrezioni raccolte nel quartier generale del Movimento 5 Stelle, la linea prevalente per il momento è per l’uscita dall’Aula quando giovedì in Senato si voterà la fiducia al dl Aiuti. Nulla, però, è ancora certo.
Intanto, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato: “Se i 5 Stelle non votano un decreto della maggioranza, fine, parola agli italiani. Si va a votare“.