Governo, Draghi ottiene la fiducia alla Camera
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ottiene la fiducia anche alla Camera
Dopo la fiducia ottenuta in Senato nella giornata di mercoledì, il premier Mario Draghi incassa la fiducia anche alla Camera. Hanno votato sì 535 deputati, no 56 deputati. Gli astenuti sono stati 5.
Il premier non ha ripetuto il discorso pronunciato in Senato: in Aula alle 9 è subito partita la discussione generale, seguita da Draghi seduto tra i banchi del governo. Il dibattito è andato avanti fino alle 16, poi la pausa sanificazione fino alle ore 18.
La seduta è ripresa alle ore 18 con la replica del premier Mario Draghi. In serata è intervenuta anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che fin dall’inizio ha sostenuto di non voler votare la fiducia nei confronti del premier Draghi.
La votazione finale era prevista per le 20 ma la tabella di marcia ha subito qualche ritardo. Le dichiarazioni si sono concluse alle 20.30 circa ed è quindi iniziata la prima chiama. La votazione si è conclusa alle 21.40 circa.
Draghi alla Camera, le sue parole
Nel suo breve intervento Draghi non è ritornato sulle questioni affrontate nel discorso pronunciato al Senato. Ha parlato delle piccole medie imprese, affermando che l’impegno del governo “è totale” sulla tutela del Made in Italy e della concorrenza sleale per le pmi.
Il tema delle piccole e medie imprese “comporta e incrocia internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti, per rafforzare la nostra manifattura e renderla più competitiva. Sostenere l’internazionalizzazione, potenziare il credito imposta per investimenti in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno e consulenza per la quotazione delle pmi. Dobbiamo estendere il piano di industria 4.0 per favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale”.
Draghi ha parlato anche della corruzione: “Un Paese capace di attrarre investitori deve difendersi dai fenomeni corruttivi, lo deve fare comunque intendiamoci. Questi portano a effetti depressivi sul tessuto economico e sulla libera concorrenza”.
Il premier ha parlato anche della necessità di semplificare burocrazia e pubblica amministrazione, anche in ottica anticorruttiva: “La farraginosità degli iter è causa inaccettabile di ritardi amministrativi ma anche terreno fertile in cui si annidano e prosperano i fenomeni illeciti”.
“Molto resta da fare in vista della prevenzione oggi perseguita attraverso meccanismi ancora troppo formali, che finiscono per alimentare, più che prevenire, la corruzione: qui la semplificazione avrebbe una funzione anticorruttiva. La trasparenza della Pa è un presupposto logico perché consente ai cittadini di analizzare ogni azione”.
Il governo, ha detto il premier, si impegna a “migliorare la giustizia civile e penale” in modo da assicurare “un processo giusto e di durata ragionevole in linea con la durata degli altri Paesi europei”.
Inoltre “non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la diffusione del virus”.
Draghi ha parlato anche di sport: “Il fatto che non abbia detto nulla ieri non significa che non sia meno importante. È un mondo profondamente radicato nella nostra società e nell’immaginario collettivo, fortemente colpito dalla pandemia”.
“Questo governo – ha detto – si impegna a preservare e sostenere sistema il sportivo italiano tenendo conto della sua peculiare struttura e dei molteplici aspetti che lo caratterizzano, non solo in relazione all’impatto economico, agli investimenti e ai posti di lavoro ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo, salutistico”.
“Spero che condividiate questo sguardo costantemente rivolto al futuro che confido ispiri lo sforzo comune” per uscire dalla pandemia e dalla crisi economica e che “certamente caratterizzerà l’azione del mio governo”, ha detto Draghi concludendo la sua replica alla Camera.