Dove è stato avvistato il pesce remo e perché secondo la leggenda preannuncia terremoto e tsunami
Avvistato sulle spiagge del Messico un esemplare di pesce remo o Regaleco, una specie che abita gli abissi ed è considerato un presagio di catastrofi
Raro avvistamento di esemplare di Regaleco, o pesce remo, su una spiaggia del Messico, un segno premonitore di catastrofi e sventura. L’abitante degli abissi, infatti, è conosciuto in inglese come “Doomsday fish”, ovvero pesce dell’Apocalisse, perché secondo alcune leggende, in particolare provenienti dal Giappone, sarebbe presagio di terremoti o tsunami.
L’avvistamento in Messico
L’esemplare si è spiaggiato su un lido della Bassa California davanti ad alcuni bagnanti stupiti dalla bellezza dell’animale, che l’hanno rimesso in acqua.
Non è la prima volta che il Regaleco raggiunge le acque basse della costa, ma gli avvistamenti di questo tipo di pesce non sono mai comuni, perché si tratta di una specie che vive in fondo agli oceani, tra i 200 e i 1000 metri di profondità.
Dove nuota solitamente il pesce remo
Come spiegato al New York Post dal professore di ittiologia dell’Università giapponese di Kagoshima, Hiroyuki Motomura, “questi pesci tendono a risalire in superficie quando le loro condizioni fisiche sono scarse, risalendo grazie alle correnti d’acqua, motivo per cui sono spesso morti quando vengono trovati”.
Chiamato comunemente re di aringhe o pesce remo, il suo nome scientifico è Regalecus glesne e appartiene all’ordine dei lampridiformi. Si tratta di un pesce senza squame, di color argentato e nastriforme, in genere di una lunghezza di 3 metri e un peso massimo di 200 chili, ma secondo quanto stimato dopo alcuni avvistamenti potrebbe arrivare anche fino a 11 metri.
Caratterizzato da una pinna dorsale di colore rosso, che appare come cresta sopra la testa, e due pinne lunghe pelviche simili, il Regaleco abita la zona mesopelagica degli oceani, dove la luce non arriva.
Cosa dice la leggenda
Come ricostruito da Wired, il pesce remo è visto come un animale poco amato in Giappone.
Lì, secondo la leggenda, è associato a un presagio di sventura: dal momento che gli esemplari vivono nelle profondità dei mari, il fatto che li si ritrovi a riva sta a significare, dice la credenza popolare, che siano risaliti per aver avvertito una catastrofe imminente.
Ancora oggi, infatti, è forte la convinzione che se un numero significativo di pesci remo si avvicina alla costa porterà con sé terremoti e tsunami.
Come dimostrato da uno studio del 2019, non esiste però un legame tra i ritrovamenti in superficie dei pesci remo e il verificarsi di catastrofi di questo tipo.
Alcuni ricercatori, comunque, ipotizzano che alla base di queste risalite ci sia il cambiamento climatico.