Doppia epidemia varianti Delta-Omicron, il fisico Battiston avverte: "Delta non è scomparsa, è doppio assedio"
Il matematico mette in guardia dal sottovalutare la variante Delta che non è stata sostituita da Omicron
Non fanno ben sperare le ultime notizie provenienti da Cipro di un nuovo ceppo Deltacron del coronavirus, che sarebbe frutto della combinazione tra le varianti Delta e Omicron. Ma mentre il mondo intero guarda preoccupato a quest’ultima, per la sua maggiore contagiosità che sta portando alla risalita della curva dei contagi, il fisico Roberto Battiston avverte con un’intervista a Repubblica come la variante Delta non sia ancora scomparsa e che rimaniamo “sotto doppio assedio”.
Varianti Delta e Omicron, il fisico Battiston avverte: “Doppia epidemia”
“Assistiamo a una sorta di rimozione collettiva sulla variante Delta, ma non c’è nessuna prova che sia scomparsa. Anzi, probabilmente è la principale responsabile dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva” è l’avviso del docente di Fisica e coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dell’Università di Trento.
“In questo momento, in realtà, è come se ci fossero due epidemie diverse: quella dovuta appunto alla Delta e quella riconducibile a Omicron, con effetti meno gravi sulla salute ma così contagiosa da farci rischiare un lockdown di fatto” è l’analisi di Battiston.
“Per poter affrontare efficacemente questa fase della crisi, è fondamentale avere chiara tale distinzione. E magari adoperarsi per distinguere chi si ammala di una variante piuttosto che dell’altra” sostiene il professore.
Varianti Delta e Omicron, l’analisi di Battiston
Nell’intervista Battiston confuta la teoria secondo la quale la variante Omicron avrebbe già sostituito la Delta nella diffusione dei contagi di coronavirus nel mondo: “Stava diventando prevalente, ma questo termine non andava interpretato come se la variante precedente fosse destinata a scomparire. E infatti non è stato così. Supponiamo anche che Omicron rappresenti l’80% dei 200mila nuovi casi giornalieri: ne restano 40 mila che sono riconducibili alla Delta.”
“Un numero che in effetti coincide con quello che deriva dai modelli matematici che hanno descritto la Delta fino a Natale. Nonostante l’esplosione di Omicron, Delta ha continuato a espandersi nelle ultime settimane: a ridosso di Natale causava 30-35mila nuovi contagi al giorno, oggi ne provoca, probabilmente, circa 40mila” spiega ancora lo scienziato.
Varianti Delta e Omicron, l’allarme di Battiston
Il matematico, che segue sin dall’inizio della pandemia i numeri della curva epidemica, lancia adesso l’allarme rispetto a una sottovalutazione di Delta: “Sappiamo che è all’origine dei casi più gravi nei non vaccinati: decessi e ricoveri nelle terapie intensive. Se non la si argina rapidamente o non si prendono opportune misure di potenziamento delle strutture di emergenza, considerato che ci sono ancora quasi più di cinque milioni e mezzo di italiani senza copertura vaccinale, si rischia il collasso del sistema ospedaliero nei prossimi 30 giorni“.
Per Battiston il problema è che “siamo convinti di combattere un solo nemico, il Covid-19, mentre attualmente siamo di fronte a due varianti molto diverse, che adottano strategie e hanno conseguenze completamente diverse. Accorciare il periodo di quarantena nei casi di contatto di un vaccinato con un positivo può avere senso, ma nella misura in cui un contagio Delta può essere identificato e trattato in modo diverso“.