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Donna morta all'ospedale di Lecce per un colpo di calore: febbre a 42 gradi, mancava il ghiaccio per le cure

La donna ha avuto un malore in casa propria. Trasportata d’urgenza in ospedale con la febbre alta, l’assenza di ghiaccio per le cure le è stata fatale

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Morta a causa di un colpo di calore e dell’assenza di ghiaccio per le terapie. Così ha perso la vita una donna in Salento, che ha avuto un malore in casa e, nonostante i tentativi di rianimarla in ospedale, è deceduta nella notte dopo diverse ore in coma.

Il malore in casa

La tragedia è avvenuta lo scorso lunedì 24 luglio, in una casa di Magliano, frazione di Carmiano, in provincia di Lecce, in Puglia, quando una donna di 59 anni ha improvvisamente perso conoscenza davanti al figlio adolescente.

Il giovane, un ragazzo di 14 anni, nonostante il panico ha tentato di rianimare la madre, mentre attendeva l’arrivo dei soccorsi, che hanno poi trasportato d’urgenza la donna, che aveva una temperatura corporea di poco superiore ai 40 gradi, all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

Donna morta all'ospedale di Lecce per un colpo di calore: febbre a 42 gradi, mancava il ghiaccio per le cureFonte foto: IPA
L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove una donna è deceduta in seguito a un colpo di calore

Alcuni operatori del pronto soccorso avrebbero addirittura contestato l’ingresso della donna, suggerendo ai colleghi di portarla in codice rosso all’ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano. Gli operatori del 118 però, viste le condizioni critiche della 59enne, hanno optato per un ricovero immediato.

L’assenza del ghiaccio

Come riportato dal Corriere Salentino, la donna è stata inizialmente gestita bagnando le lenzuola e applicandole pezze bagnate sulla fronte, data l’assenza del ghiaccio necessario per la terapia del freddo.

La temperatura corporea della 59enne continuava però a salire e, data l’inefficacia delle terapie utilizzate (comprese le iniezioni in vena di paracetamolo), giunta alla soglia dei 42 gradi i sanitari hanno deciso di intubarla.

Solo in serata una nota pescheria leccese ha donato al nosocomio 60 chili di ghiaccio, quando ormai però per la donna, che era entrata in coma da diverse ore, c’era ben poco da fare.

Il decesso in ospedale

Nonostante tutti i tentativi di rianimarla, la 59enne è deceduta in serata, a causa di una “ipertermia maligna”. Come riferito dall’Asl di Lecce, la donna “ha ricevuto tutte le cure, rianimatore compreso, in emergenza, ma non è fuoriuscita dallo stato di coma in cui era giunta”.

Nello stesso giorno, diverse persone sono arrivate al pronto soccorso con temperature corporee superiori ai 41 gradi. Eventi che da straordinari stanno diventando la normalità, e con i quali il sistema sanitario, anch’esso debilitato a causa delle carenze di personale, medicinali e macchinari, lotta con i tutti i mezzi a sua disposizione.

Purtroppo però il sistema del 118 non è potenziato, è può procedere solo con alcuni esami veloci, come pressione, saturazione, ECG, glicemia e temperatura. Il territorio della provincia di Lecce è poi enorme, e l’aumento dei malori causati dalle alte temperature fa sì che per ogni intervento due infermieri (uno sull’ambulanza e un altro sull’auto medica), un autista e un medico debbano assentarsi dai nosocomi per molto tempo, per raggiungere abitazioni private e zone marine strapiene di turisti.

ospedale Fonte foto: IPA
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