Donna incinta perde bimbo subito dopo lo sbarco a Lampedusa: era in un gruppo di 39 migranti, ennesimo caso
La donna, arrivata nella notte insieme ad altri 790 migranti, è stata trasferita d'urgenza, con l’elisoccorso del 118, all'ospedale di Agrigento
Una donna di origine nigeriana, al nono mese di gravidanza, ha perso il bimbo appena dopo lo sbarco a Lampedusa, nonostante il trasferimento d’urgenza in ospedale. Insieme a lei, nella notte sono sbarcati altri 790 migranti, tra cui diverse donne e minori.
- Lo sbarco nella notte a Lampedusa
- Arrivata al nono mese di gravidanza
- Le gravidanze al Poliambulatorio di Lampedusa
Lo sbarco nella notte a Lampedusa
La giovane donna nigeriana è sbarcata nella serata di ieri – giovedì 3 agosto – sul molo Favarolo di Lampedusa, in Sicilia.
Giunta sulle coste dell’isola, appartenente all’arcipelago delle isole Pelagie, al nono mese di gravidanza, la donna faceva parte del gruppo di 39 ivoriani, nigeriani e burkinabé, soccorsi dalla Guardia di Finanza.
Un’imbarcazione della Guardia Costiera, con la quale vengono spesso tratti in salvo i migranti alla deriva nel Mediterraneo, in una immagine di archivio
I migranti hanno raccontato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, e che durante la traversata due persone sono morte. Diverse persone del gruppo (tra le quali anche i genitori della piccolissima vittima) hanno raccontato che lo scorso lunedì è morto un bimbo nigeriano di un anno e mezzo, mentre mercoledì ha perso la vita un ventenne ivoriano che era in viaggio assieme alla sorella. Dai racconti dei migranti si è appreso che i loro corpi sono stati abbandonati in mare.
Arrivata al nono mese di gravidanza
La donna giunta sulle coste di Lampedusa al nono mese di gravidanza è stata trasferita d’urgenza, con l’ausilio dell’elisoccorso del 118, all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento.
Purtroppo, nonostante i tentativi dei sanitari, la giovane migrante ha perso il bimbo che portava in grembo. Al momento la donna sarebbe ancora ricoverata in osservazione al nosocomio siciliano.
Il gruppo di quasi 800 migranti è sbarcato dopo il soccorso di 20 barchini in difficoltà, tra i quali quello sul quale viaggiava la donna. Ad agganciare e portare in salvo i natanti sono state le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, ma anche le imbarcazioni di Open Arms e della Ong Astral.
Le gravidanze al Poliambulatorio di Lampedusa
Nell’ultimo mese, almeno quattro casi di donne che hanno perso i propri bambini durante le gravidanze sono stati denunciati al Poliambulatorio di Lampedusa.
Gli ultimi casi riguardano una donna all’ottavo mese di gravidanza e una trentenne, un consigliere comunale che, dopo essere stata per due volte rassicurata dai medici della struttura, ha scoperto di aver perso il proprio bimbo poche ore dopo l’ultima visita effettuata.
Il marito della donna, come riportato da TgCom24, intende sporgere denuncia, date le evidenti criticità presenti sul territorio: “Per i soccorsi dell’elicottero del 118, il protocollo prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti, malati o partorienti. Non è possibile che non vi siano attrezzature adeguate, e questo vale sia per i lampedusani sia per i tanti migranti che sbarcano sulla nostra isola. Lampedusa è una realtà dove, in proporzione al numero di abitanti, ci sono più concepimenti che altrove. Solo che a Lampedusa non si nasce”.