Donald Trump punta alla Groenlandia e annuncia l'annessione: "Avverrà, manderemo dei soldati"
Donald Trump ha nuovamente parlato di annessione della Groenlandia, minacciando addirittura di inviare soldati e criticando l'inefficienza danese
Donald Trump ha rilanciato la sua idea di annettere la Groenlandia agli Stati Uniti, affermando che sarebbe cruciale per la sicurezza internazionale. Durante un incontro con il segretario Nato Mark Rutte, ha dichiarato che l’annessione “accadrà”. Trump ha anche attaccato la Danimarca, sostenendo che non è in grado di proteggere il territorio in questione.
- Trump e la Groenlandia, ci risiamo
- Le minacce alla Danimarca
- La replica dell'ex premier
- La provocazione sul Canada
Trump e la Groenlandia, ci risiamo
L’annessione della Groenlandia agli Stati Uniti sarebbe imminente: a sostenerlo è il presidente Donald Trump, che ha sottolineato l’importanza dell’operazione in chiave sicurezza globale.
“Penso che accadrà” ha detto dallo Studio Ovale il presidente Usa nell’ambito di un incontro con il segretario generale della NATO Mark Rutte. “Non ci ho pensato molto prima, ma sono seduto qui con un uomo che potrebbe essere molto determinante. Mark, ne abbiamo bisogno per la sicurezza internazionale” ha affermato in merito all’annessione.
Fonte foto: ANSA
L’incontro fra Donald Trump e Mark Rutte nello Studio Ovale
Trump ha anche fatto riferimento alle recenti elezioni in Groenlandia, lodando il successo degli indipendentisti. “Sono state delle buone elezioni per noi. La persona che ha fatto meglio è una brava persona per quanto ci riguarda”.
Le minacce alla Danimarca
Allo stesso tempo, Trump ha attaccato nuovamente la Danimarca, ritenendola incapace nel garantire protezione al territorio. In zona arriveranno “48 rompighiaccio dato che tutta quell’area sta diventando molto importante. Quindi dovremo fare un accordo su questo e la Danimarca non è in grado di farlo”.
Infine è arrivata anche la minaccia a Copenaghen. “Non ha nulla a che fare con questo. Una barca è attraccata lì 200 anni fa o qualcosa del genere e dicono di avere i diritti? Abbiamo un paio di basi lì e abbiamo dei soldati, forse ne manderemo molti altri”.
La replica dell’ex premier
Dura la replica di Mute Egede, premier uscente ma ancora in carica ad interim in attesa che il nuovo governo indipendentista venga formato.
“Adesso basta. Questa volta dobbiamo rafforzare il nostro rifiuto delle parole di Trump. Non dobbiamo continuare a mancarci noi stessi di rispetto” ha postato su Facebook, annunciando di voler chiamare a raccolta tutti i leader politici per controbattere alle intemperanze verbali del presidente Usa.
La provocazione sul Canada
Groenlandia chiama Canada, l’altra nazione che in qualche modo solletica le brame espansionistiche di Trump. “Gli Stati Uniti non possono finanziare un Paese con 200 miliardi ogni anno” ha detto il presidente.
“Non abbiamo bisogno delle loro auto, della loro energia e del loro legname. Non abbiamo bisogno di nulla, compriamo perché vogliamo aiutare ma ad un certo punto non è più possibile” ha aggiunto, sottolineando che l’unica via sarebbe farne uno Stato Usa.
“Il confine è una linea artificiale disegnata da qualcuno tanti anni fa, non ha alcun senso. Il Canada sarebbe perfetto come Stato, forse il più grande. Perché dovremmo finanziare un altro paese se non abbiamo bisogno di nessun prodotto?”
