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Donald Trump pronto a scatenare la guerra dei dazi, colpita anche l'Italia: quali sono le imprese a rischio

Donald Trump annuncia dazi verso Cina, Messico e Canada e minaccia l'Unione Europea: molte imprese a rischio in Italia

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Donald Trump fa ripartire la guerra dei dazi, come aveva già fatto durante il suo primo mandato. Il nuovo presidente degli Stati Uniti ha annunciato di voler imporre dazi sulle merci in arrivo da Cina, Messico e Canada. Più vagamente ha fatto riferimento anche a possibili nuovi dazi sulle importazioni dai Paesi dell’Unione Europea. Italia compresa ovviamente, sono diversi i settori e le imprese a rischio.

Donald Trump e la guerra dei dazi

Durante la campagna elettorale Donald Trump in tema di economia aveva parlato a lungo della volontà di introdurre dazi sulle importazioni, in particolare contro la Cina.

Tra le decine di ordini esecutivi che ha firmato nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca nessuno riguardava nuovi dazi.

daziFonte foto: ANSA
 La guerra dei dazi, passata e futura

Trump ha però dichiarato di voler imporre dazi del 10% su tutte le merci che arrivano dalla Cina a partire dal ​​primo febbraio.

E ha anche minacciato dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, come punizione per il loro ruolo nella diffusione del fentanyl e per l’ingresso di migranti negli Stati Uniti.

Le minacce dei dazi all’Unione Europea

Parlando con i giornalisti il presidente Usa ha anche fatto riferimento a possibili nuovi dazi sui prodotti in arrivo dall’Unione Europea, parlando della necessità di riequilibrare i rapporti commerciali tra Usa e Ue.

Senza però fornire alcun dettaglio, come fatto invece per quanto riguarda Cina, Canada e Messico.

Già nel suo primo mandato Trump aveva imposto dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dalla Ue, a cui l’Unione Europea aveva risposto con dazi su vari prodotti americani, dal whiskey alle moto Harley-Davidson. I dazi erano stati poi tolti nel 2021 con l’amministrazione Biden.

Le reazioni in Europa

Sulla questione dazi e le minacce di Trump è intervenuta nelle ultime ore la presidente della Bce, Christine Lagarde.

“Quello che dobbiamo fare qui in Europa è essere preparati e valutare in anticipo cosa accadrà per poter rispondere” nella maniera migliore, ha detto in un’intervista alla Cnbc a margine del Forum di Davos.

Sempre da Davos, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che rompere i “legami” che tengono insieme l’economia globale “non è nell’interesse di nessuno”.

Mercoledì in un incontro a Parigi il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno parlato della sfida posta da Donald Trump e della necessità di consolidare la forza e l’unità dell’Unione Europea.

“Ora che la nuova amministrazione si è insediata negli Stati Uniti, è più importante che mai che gli europei svolgano appieno il loro ruolo nel consolidamento di un’Europa unita, forte e sovrana“, ha detto Macron, come riportato da Euronews.

“L’Europa è una grande area economica con circa 450 milioni di cittadini. Siamo forti. Siamo uniti. L’Europa non si nasconderà”, ha dichiarato Scholz.

Quali sono le imprese a rischio in Italia

La minaccia dei dazi Usa preoccupa gli imprenditori italiani. Gli Stati Uniti sono infatti il secondo mercato per l’export italiano, dopo la Germania.

Stando ai dati 2023, l’export verso gli Usa vale 67 miliardi di euro, quasi l’11% del totale delle esportazioni italiane.

I settori più a rischio per i possibili nuovi dazi americani sono quelli della meccanica e alimentare, seguiti da farmaceutica, comparto moda e legno.

Le regioni più esposte sono Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, seguite da Veneto, Piemonte e Lazio.

Secondo stime di Confartigianato, nelle ipotesi di dazi al 10% o al 20%, il calo dell’export italiano potrebbe arrivare fino a 11 miliardi di euro.

Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, ha dichiarato a Domani che i dazi saranno un “disastro“: “Già 2019 ci costarono decine di milioni e una fetta importante del mercato”.

Le aziende italiane ora sperano nella premier Giorgia Meloni e nei buoni rapporti che sembra aver instaurato con il nuovo presidente Usa, con l’obiettivo di limitare i danni.

Una battaglia che si intreccia a più livelli con la politica comunitaria e con i rapporti con i partner europei.

Secondo molti analisti infatti l’amministrazione Trump punterebbe a dividere i Paesi Ue per trattare con i singoli governi da una posizione di maggior forza: 28 Paesi che parlano con una singola voce hanno un potere contrattuale ben superiore a quelli dei singoli Paesi.

donald-trump-dazi-italia Fonte foto: ANSA
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