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Donald Trump arrestato a Miami: i 37 capi d'accusa e perché non sono state eseguite le foto segnaletiche

Donald Trump formalmente in stato d'arresto a Miami: su di lui pendono 37 capi d'accusa

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L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è formalmente in stato di arresto. Il suo processo di registrazione e quello del coimputato Walt Nauta sono stati completati a Miami.

Niente foto segnalatica per l’acclarata riconoscibilità dell’ex presidente

La notizia l’hanno resa nota vari media americani e fonti del tribunale federale di Miami alla Cnn. Gli agenti federali dovrebbero prendere copie elettroniche delle sue impronte digitali a un certo punto del procedimento che si svolgerà nelle prossime ore. Non è previsto invece che venga scattata la foto segnaletica di rito data la acclarata riconoscibilità di Trump.

Trump: “Caccia alle streghe”

“Sto andando in tribunale, è una caccia alle streghe!”. Così l’ex presidente Usa su Truth Social mentre si stava dirigendo verso il tribunale federale di Miami per essere incriminato formalmente per la vicenda dei documenti classificati. Anche il collaboratore di Trump, Steven Cheung, ha postato un video su Twitter in cui si vede il corteo del tycoon mentre attraversa le strade di Miami per “andare in tribunale a combattere la caccia alla streghe”.

Il tycoon temporaneamente in custodia

Nelle prossime ore, nel tribunale di Miami, Trump ascolterà i 37 capi d’imputazione a suo carico. Come è successo a Manhattan, sarà messo temporaneamente in custodia.

Prima di recarsi in aula, il magnate ha incoraggiato i suoi sostenitori a radunarsi davanti al tribunale di Miami. I 37 capi d’accusa sono stati formulati per la gestione dei documenti classificati che erano stati portati nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, oltre alle accuse di intralcio alle indagini.

Trump continua a dichiararsi “non colpevole” di fronte a tutti i capi d’accusa. I documenti classificati in questione sono piani militari, programmi nucleari e strategie in caso di attacco. Secondo l’accusa del procuratore speciale Jack Smith, il tycoon, portando il materiale per cui è sotto processo dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago, ha messo a rischio gli Stati Uniti e violato le leggi americane.

Jack Smith chiede un processo “rapido” per il primo ex presidente americano che si ritrova ad affrontare accuse federali e a rischiare l’arresto anche se dovesse vincere le prossime elezioni e tornare alla Casa Bianca.

trump-arrestato-a-miami Fonte foto: ANSA
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