Dmitry Kozak non si trova più: perché è sparito nel nulla il consigliere e amico stretto di Putin
Dmitry Kozak sparito nel nulla: dopo aver deluso Vladimir Putin si è persa ogni traccia del diplomatico
Sparito nel nulla, evaporato: che fine ha fatto Dmitry Kozak? Innanzitutto è bene spiegare chi sia. Kozak è, o meglio era, uno degli uomini più potenti di Russia: vicedirettore dello staff di Putin. Con lo “Zar” ha legami di vecchia data: il numero uno del Cremlino lo ha sempre avuto al fianco da quando entrambi erano consiglieri del sindaco di San Pietroburgo Anatoly Sobchak. In tempi di guerra, però, anche l’amicizia, per Putin, deve lasciare spazio ad altre priorità.
Dmitry Kozak chi è e la sparizione
Kozak è stato due volte ministro, due volte capo della campagna presidenziale e un uomo di rappresentanza (è stata la persona più alta in grado a ricevere Matteo Salvini durante uno dei suoi viaggi in Russia). Per via del suo sorriso enigmatico, negli ambienti diplomatici è conosciuto come ‘il gatto del Cheshire‘. Da settimane, di lui, si è persa ogni traccia.
Come spiegato dal Corriere della Sera, Kozak, da cinque anni a questa parte, è stato messo a capo dell’operazione speciale che ha coinvolto l’Ucraina. Operazione culminata con l’invasione del paese il 24 febbraio scorso. E proprio allora, innanzi allo “Zar”, Dmitry spiegava come il governo di Kiev non avesse fatto passi in avanti verso Mosca. Fece una specie di mea culpa, dichiarando che dal 2015 si è delineata una situazione di stallo anche se qualche progresso sarebbe stato ancora possibile seguendo la strada della diplomazia.
Il presidente russo Vladimir Putin
Mentre parlava, fuori dall’inquadratura, si sentì Putin pronunciare un secco “spasiba”, cioè un grazie il cui sotto testo era “Basta, così”. Kozak invece continuò nel suo discorso. Lo “Zar”, visibilmente spazientito, pronunciò di nuovo uno stringato e perentorio “spasiba”. Da allora, Dmitry è ‘evaporato’, venendo rimosso da ogni incarico.
Kozak è stato arrestato?
Kozak era anche a capo dei negoziati con Kiev. Pure da quel ruolo è stato sollevato. Il suo nome non figura nemmeno più nell’agenda informativa quotidiana. Lo scorso 22 maggio, fonti ucraine hanno sostenuto di un suo arresto per collaborazionismo, ma sulla questione non c’è al momento alcuna conferma ufficiale.
In molti si stanno domandando che fine abbia fatto. Gli esperti di dinamiche del Cremlino hanno una tesi molto semplice: Putin ha perso la pazienza con lui per la piega presa dai negoziati ed ha deciso di dargli il benservito.
Kozak e i legami con Viktor Medvedchuk
Gli analisti hanno poi aggiunto che Kozak, nato e cresciuto in Ucraina (nel paese ha mantenuto i suoi affari), era il filo diretto tra Mosca e l’oligarca Viktor Medvedchuk, l’amico di Putin arrestato dalle forze di Kiev lo scorso aprile.
Si è ipotizzato che Medvedchuk avrebbe dovuto essere il “fantoccio” che lo “Zar” avrebbe messo alla guida dell’Ucraina, laddove la guerra si fosse risolta rapidamente con una vittoria schiacciante russa. Le cose sono andate in modo diverso e, forse, anche l’utilità di Kozak è venuta meno.