Dl scuola, cosa cambia dalle elementari all'esame di maturità
Il dl scuola è stato approvato alla Camera con 245 voti a favore
Il dl scuola sulle regole per la maturità è stato approvato alla Camera con 245 voti a favore, mentre i contrari sono stati 122. Il decreto, che era stato approvato al Senato il 28 maggio scorso, è quindi diventato legge. La seduta ha avuto luogo dopo un lungo confronto durante il quale la ministra Lucia Azzolina è stata fortemente contestata.
Il decreto sulla scuola va a definire le regole per gli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 e l’avvio del 2020/2021, le procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado.
Dl scuola è legge, le parole di Azzolina
La ministra Azzolina ha dichiarato, come riporta l’Ansa: “È un provvedimento nato in piena emergenza che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola in presenza e in sicurezza“.
“Il testo è stato migliorato durante l’iter parlamentare – ha sottolineato la ministra – grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo. Con l’obiettivo di mettere al centro gli studenti e garantire qualità dell’istruzione”.
Cosa cambia con il Dl scuola: le novità dalle elementari ai licei
Alle elementari tornano i giudizi descrittivi al posto dei voti da 1 a 10: la novità sarà introdotta dal prossimo anno scolastico.
Per quel che riguarda l’esame di terza media, il Consiglio di classe terrà conto di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti.
La prova di maturità, invece, consisterà in un unico colloquio orale, in presenza.
Cosa cambia con il Dl scuola: studenti con disabilità
I presidi, tenuto conto della particolarità dell’ultimo anno scolastico, dopo aver sentito i Consigli di classe e acquisito il parere del Gruppo di lavoro per l’inclusione della loro scuola potranno consentire “la reiscrizione dell’alunno al medesimo anno di corso frequentato nell’anno scolastico 2019/2020”.
Si tratta di una misura che permetterà agli studenti con disabilità di recuperare il mancato conseguimento degli obiettivi didattici e inclusivi per l’autonomia, stabiliti nel Piano educativo individualizzato.
Cosa cambia con il Dl scuola: le novità per i privatisti a settembre
Inserite in Senato misure per i candidati privatisti che dovranno sostenere l’esame di maturità nella sessione suppletiva di settembre: in attesa di conseguire il diploma, potranno partecipare con riserva alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato e ad altre prove previste dalle Università, istituzioni dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e altre istituzioni di formazione superiore post diploma.
Potranno partecipare con riserva anche a procedure concorsuali pubbliche, selezioni e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma di II grado.
Cosa cambia con il Dl scuola: più potere ai sindaci sugli edifici
Velocizzata l’esecuzione degli interventi di edilizia scolastica: fino al 31 dicembre 2020 i sindaci potranno operare con poteri commissariali.
Gli Enti locali avranno, dunque, uno strumento in più per agire e garantire che gli interventi possano svolgersi rapidamente e in tempi utili per l’avvio del prossimo anno scolastico
Le risorse attualmente disponibili per l’edilizia scolastica leggera sono 360 milioni: ma secondo l’Anci (Comuni) non sono sufficienti.
Cosa cambia con il Dl scuola: il concorso dei precari
Cambia il concorso straordinario per l’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado.
I docenti che hanno i requisiti per partecipare non sosterranno più una prova a crocette, ma una prova con quesiti a risposta aperta, sempre al computer.
La prova sarà diversa per ciascuna classe di concorso.
I test si svolgeranno appena le condizioni epidemiologiche lo consentiranno.
Cosa cambia con il Dl scuola: le graduatorie dei supplenti
Le graduatorie dei supplenti saranno aggiornate, ma anche provincializzate e digitalizzate.
La provincializzazione consentirà di sgravare le segreterie delle istituzioni scolastiche: saranno gli Uffici territoriali del Ministero a seguire il processo e assegnare le supplenze.
La presentazione delle domande sarà, poi, informatizzata per tagliare i tempi e rendere il processo più efficiente anche a vantaggio degli insegnanti e degli studenti.
Con il nuovo modello le supplenze saranno assegnate più rapidamente.