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Governo Meloni ottiene la fiducia alla Camera: i dati e le proteste dell'opposizione per il "tu"

È il giorno del primo voto di fiducia per il nuovo Governo di centrodestra guidato dalla prima premier donna della storia italiana: Giorgia Meloni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato: Aggiornato:

Un altro passo per il Governo targato Giorgia Meloni. Martedì 25 ottobre, alle ore 11, la presidente del Consiglio ha enunciato le dichiarazioni programmatiche alla Camera, un manifesto per i 5 anni della legislatura. Alle ore 19 è iniziato il primo voto di fiducia del Parlamento al nuovo esecutivo di centrodestra: 235 sì contro 154 no. Gli astenuti sono stati 5. Mercoledì 26 ottobre, invece, a votare sarà il Senato.

Il racconto della giornata

  1. Discorso alla Camera, Meloni.
    Governo ottiene la fiducia

    Il governo Meloni ottiene la fiducia alla Camera con 235 sì contro 154 no. Gli astenuti sono stati 5. I deputati presenti sono stati 394, 389 i votanti. La soglia della maggioranza è a quota 195. L’esito della votazione è stato salutato dall’applauso della maggioranza.

  2. Finite le dichiarazioni di voto, si procede con la prima chiama

    Terminate alla Camera le dichiarazioni di voto. Si procede adesso con la prima chiama dei deputati per la votazione.

  3. Italia Viva disponibile al confronto

    Matteo Richetti, capogruppo alla Camera di Azione-Iv ha annunciato il no alla fiducia, ma il deputato di Italia viva Ettore Rosato apre al confronto col governo: “Noi ci saremo sul confronto sulle riforme. Consideriamo positivamente il fatto che la proposta di partenza sia questa (con l’ipotesi del semipresidenzialismo alla francese, ndr) anche se noi siamo, come si sa, per l’elezione diretta del presidente del Consiglio lasciando il presidente della Repubblica come figura terza a e di garanzia. Ma è un bene confrontarsi, le istituzioni hanno bisogno di ammodernarsi e il lavoro delle opposizioni sta nel confronto, non nel dover fare mai nulla”.

  4. La Lega chiede svolta sulla giustizia

    Jacopo Morrone della Lega invoca riforme: “Credo che il Paese abbia dato un segnale forte e chiaro sulla strada riformatrice da intraprendere e sono convinto che la risposta del nuovo Governo sarà altrettanto forte e chiara sul tema giustizia e sulle riforme strutturali che la Lega considera non più rinviabili. E’ il momento di andare oltre, di avere coraggio, di segnare una vera svolta” su riforme “non più rinviabili, come quella del Corpo della Polizia penitenziaria unitamente a una riforma strutturale dell’organizzazione del ministero della Giustizia”.

  5. Da Azione-Iv no alla fiducia

    Matteo Richetti, capogruppo alla Camera di Azione-Iv annuncia il no alla fiducia. E aggiunge: “In democrazia chi vince governa, noi abbiamo l’onere di una opposizione netta, determinata e costruttiva. Se l’Europa diventa la soluzione e non il problema io sono felice, ma lei non può dire che non ha cambiato idea sul nulla, come dimostrano i suoi disegni di legge sull’Europa. Noi tutti, anche chi le farà una leale opposizione, non dobbiamo mai sottovalutare il rapporto con la verità: chi ha fatto danni al Paese in questi anni se, come dice lei, è chi ha governato, allora le dico: non sono tutti estranei al suo governo”.

  6. Alessandro Cattaneo: Forza Italia voterà sì

    Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera: “In quest’aula la democrazia festeggia perché diamo seguito alla volontà popolare, nasce un governo scelto dai cittadini, un governo di centrodestra che ha trovato ancora una volta consenso e legittimità dai cittadini, quel centrodestra fondato nel 1994 da Silvio Berlusconi. Oggi come allora il governo si trova con una coalizione unita, coesa, leale, in cui dentro noi di FI staremo convintamente e con un sostegno leale”.

  7. Il no di Alleanza Verdi-Sinistra

    Luana Zanella di Alleanza Verdi-Sinistra: “Noi di Avs voteremo contro la fiducia. Le sue dichiarazioni programmatiche e l’idea di Paese che delineano, destano preoccupazione così come la replica. Determinato sarà il nostro comportamento dentro e fuori dal Parlamento. Lotteremo per difendere le acquisizioni dei diritti. La sfera dei diritti non va ristretta ma ampliata”.

  8. Noi Moderati vota sì

    Maurizio Lupi di Noi Moderati: “Voteremo convintamente la fiducia del governo, perché siamo parte della coalizione che ha vinto le elezioni. Gli italiani hanno premiato questa capacità programmatica”.

  9. +Europa vota no alla fiducia

    Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa: “+Europa voterà no alla fiducia non per un pregiudizio, ma per un giudizio fondato su quello che lei ha detto e propagandato in passato, non incrinato dal suo discorso, evocativo e celebrativo ma non programmatico”.
    E infine una stoccata agli altri partiti di destra: +Europa “sull’Ucraina sarà al suo fianco più di quanto non saranno i suoi alleati”.

  10. Astensione del Gruppo Misto Minoranze Linguistiche

    Renate Gebhard del Gruppo Misto Minoranze Linguistiche: “Abbiamo apprezzato lo spirito costruttivo verso una Europa unita e indispensabile, ci asterremo dalla fiducia, che va inteso come apertura a creare un rapporto costruttivo”

  11. Fine della replica, ora le dichiarazioni di voto

    La premier, Giorgia Meloni, ha concluso la replica alla Camera. Fino alle 19 circa sono previste le dichiarazioni di voto di deputate e deputati. Dopodiché si procederà col voto vero e proprio.

  12. soumahoro
    Meloni dà del "tu" a Soumahoro: "Chiedo scusa, ho sbagliato"

    Giorgia Meloni dà del ‘tu’ al deputato Aboubakar Soumahoro, per poi scusarsi di fronte alle proteste dell’opposizione. È successo in sede di replica della premier alla Camera. “Al collega Soumahoro mi sento di dire, tutti ci sentiamo scolari della storia, sai, altrimenti saremmo ignoranti del presente, senza futuro”, ha detto Meloni, interrotta dalle proteste dei deputati dell’opposizione. “Chiedo scusa, errore mio, chiedo scusa, succede di sbagliare, basta chiedere scusa quando accade”, ha concluso.

    Poi, il riferimento al piano Africa di cui aveva parlato in mattinata: “Da anni parlo con diverse associazioni di patrioti africani e mi hanno detto una cosa che nessuno ha mai citato: anche loro non se ne vogliono andare da casa loro. Quel diritto di lottare contro la fuga dei cervelli italiani vale per gli italiani ma credo debba valere anche per gli africani e per tutti coloro che non vogliono lasciare la propria terra e chiedono aiuto per sviluppare e crescere nella loro comunità”.

  13. Il riferimento al carcere ostativo

    “Ci sono molte cose da fare: la criminalità mafiosa si combatte colpendo i proventi, prendendo le risorse dei clan e fare in modo che la villa dei boss sia una stazione dei carabinieri o una scuola materna. Spero di lavorare insieme, anche per impedire che venga meno un istituto efficace che è il carcere ostativo. La questione della lotta alla mafia si affronta con provvedimenti concreti”, ha detto Giorgia Meloni.

  14. La replica della Meloni sul Reddito di Cittadinanza

    “Ho sentito dire che consideriamo colpevoli i percettori del Reddito di cittadinanza. Non ho mai considerato il problema i percettori del Reddito, ho considerato a volte un problema una classe politica che si accontentava di tenere le persone in difficoltà in quella difficoltà pur di farci cassa elettorale. Occorre ragionare su un sistema che ha avuto dei problemi e non funziona. È notizia di ieri, un navigator fa in media non più di un colloquio di lavoro al giorno. Sono le risposte inadeguate il problema”, ha detto la premier.

  15. Meloni e la replica a Debora Serracchiani

    “Ho sentito dire che io vorrei le donne un passo dietro agli uomini: mi guardi onorevole Serracchiani le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?“. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in sede di replica alla Camera.

    E ancora: “Non dubitate, non dubitino le donne italiane: non hanno decisamente nulla da temere con questo governo e, presidente, lo dico all’opposizione: io sono convinta che in cuor loro non lo pensino neanche loro”.

  16. La replica sul Pnrr

    C’è stata, in alcuni casi, una “lettura oggettivamente distorta o mistificata” del mio discorso, “o magari non sono stata brava io a spiegarmi”. Ad esempio “è stato detto che quando si è dato vita a Next Generation Ue e al Pnrr c’era chi remava contro. Non mi risulta. Mi risulta che noi abbiamo sostenuto l’emissione di debito comune per far fronte alla crisi pandemica. Non abbiamo mai votato contro quel meccanismo, ci siamo astenuti. Quando “le 370 pagine con cui si impegnavano 250 miliardi di euro arrivavano” in Aula “a un’ora dall’inizio della discussione”. Così in replica alla Camera la premier Giorgia Meloni.

  17. Al via la replica

    A Giorgia Meloni, dopo gli interventi dei deputati, il diritto di replica.

  18. landini
    Landini (Cgil), appello alla premier: "Si confronti con noi"

    La Cgil chiede al nuovo Governo di aprire un confronto su temi essenziali come una riforma fiscale che aumenti il netto in busta paga dei lavoratori dipendenti e il reddito dei pensionati, ma anche di affrontare il tema della precarietà. Lo ha detto il segretario generale, Maurizio Landini, in una intervista a ‘Rainews24’: “Non ho sentito, parlare di tassazione degli extraprofitti, di intervento sulle bollette, di una vera riforma fiscale che aumenti il netto in busta paga”, ha detto riferendosi al discorso.

  19. Covid, Fratelli d'Italia potrebbe richiedere una commissione d'inchiesta

    Secondo quanto riferito da fonti di Fratelli d’Italia citate dall’Ansa, ci sarebbe l’intenzione di dare vita a una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia. Nel suo discorso alla Camera, la premier Giorgia Meloni ha parlato della necessità di “fare chiarezza”.

    La logica della commissione d’inchiesta – viene sottolineato – non è punitiva verso i sanitari che hanno tenuto in piedi il sistema in un momento drammatico, ma servirebbe a mettere in mora chi in quella fase ha pensato ad arricchirsi, ad esempio sulle mascherine.

  20. carlo bonomi
    Cosa pensa Confindustria del discorso della premier

    Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ai microfoni del Tg1 ha dichiarato di aver “molto apprezzato innanzitutto l’aver riaffermato la collocazione internazionale italiana, quindi in Europa e atlantista, e abbiamo particolarmente apprezzato il fatto di aver messo al centro anche il tema del lavoro a 360 gradi, un tema sul quale credo il Paese nei prossimi mesi deve fare delle grandi riflessioni. Ed è ovvio che condividiamo che senza l’industria non c’è l’Italia, ma non lo diciamo per una questione corporativa, lo dicono i numeri”.

  21. In corso il dibattito sul voto di fiducia al Governo Meloni: 36 iscritti

    È in corso alla Camera la discussione sulla fiducia, dopo l’intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha illustrato il programma di governo.

    I deputati iscritti a intervenire sono al momento 36.

    Alle ore 17 è prevista la replica, seguiranno le dichiarazioni di voto fino alle 19, quando è previsto l’inizio del voto vero e proprio.

  22. Comunità ebraica: "Da Giorgia Meloni parole significative"

    “L’intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è apprezzabile e significativo. È importante per il Paese ritrovarsi uniti e concordi nel giudizio storico di condanna all’ideologia fascista. Così quanto mai attuale e rilevante l’impegno contro l’antisemitismo che è pericolosamente in crescita e su cui è necessario mantenere la vigilanza alta”. Lo afferma all’Ansa la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.

  23. roberto-speranza
    Roberto Speranza e l'allusione su Meloni e i novax

    Roberto Speranza, ex ministro della Salute, ha commentato il discorso di Giorgia Meloni: “Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell’evidenza scientifica. Spiace che Meloni non sia uscita ancora dalla campagna elettorale. Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i novax che la hanno votata?”.

  24. Giorgia Meloni consegna il testo del suo intervento anche al Senato

    La premier Giorgia Meloni ha consegnato all’Aula del Senato il testo dell’intervento programmatico fatto stamane alla Camera. Il dibattito sulla fiducia a Palazzo Madama è previsto per domani, mercoledì 26 ottobre.

  25. Carlo Calenda critica Giorgia Meloni

    Carlo Calenda, leader di Azione e del Terzo Polo, ha criticato il discorso di Giorgia Meloni, definendonlo “un’infinita lista della spesa condita con quintali di retorica ma nessuna traccia sul ‘come’ fare le cose. Nessuna scelta o idea di paese. È tutto un ‘ma anche’. Sembrava un intervento di Conte, altro che rivoluzione sovranista. Una noia mortale”, ha twittato.

     

  26. Spazio alla discussione generale dalle 13 alle 17

    Dalle 13 alle 17 di oggi la discussione generale, alle 17 la replica di Meloni, dalle 17:30 alle 19 le dichiarazioni di voto.

    Infine, la votazione con chiama nominale dalle 19 che si concluderà tra le 20 e le 20:30.

  27. meloni fiducia
    Meloni: "Io underdog: stravolgerò i pronostici"

    “Sono la prima donna incaricata come premier, provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro”. Lo ha affermato, in chiusura, la premier Giorgia Meloni.

  28. Meloni e il "piano Mattei per l'Africa"

    Tra le azioni “forse più importanti” sul fronte delle migrazioni c’è quella di “rimuovere le cause che portano i migranti, soprattutto i più giovani, ad abbandonare la propria terra, le proprie radici culturali, la propria famiglia per cercare una vita migliore in Europa. Il prossimo 27 ottobre ricorrerà il 60° anniversario della morte di Enrico Mattei, un grande italiano. Ecco, credo che l’Italia debba farsi promotrice di un ‘piano Mattei‘ per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Ue e nazioni africane”.

  29. Sulll'immigrazione: "Non si entra illegalmente"

    In merito all‘immigrazione: “Sicurezza e legalità riguardano anche una corretta gestione dei flussi migratori. Secondo un principio semplice: in Italia, come in qualsiasi altro Stato serio, non si entra illegalmente, si entra legalmente attraverso i decreti flussi”.

    E ancora: “Non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni. Tutto quello che vogliamo fare in rapporto a tema immigrazione è impedire che la selezione di ingresso in Italia la facciano gli scafisti”.

  30. Giorgia Meloni: "Mai più casi Bibbiano"

    Sulla riforma della giustizia: “Rivedremo anche la riforma dell’ordinamento giudiziario, per mettere fine alle logiche correntizie che minano la credibilità della magistratura italiana. E permettetemi una chiosa finale: abbiamo assunto l’impegno di limitare l’eccesso di discrezionalità nella giustizia minorile, con procedure di affidamento e di adozione garantite e oggettive, perché non ci siano mai più casi Bibbiano, e intendiamo portarlo a termine”.

    E ancora: “Lavoreremo per restituire ai cittadini la garanzia di vivere in una Nazione sicura, rimettendo al centro il principio fondamentale della certezza della pena, grazie anche a un nuovo piano carceri”.

  31. Giorgia Meloni e il passaggio sulla mafia

    Poi, il ricordo della strage di via D’Amelio: “La legalità sarà la stella polare dell’azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di via D’Amelio, nella quale la mafia uccise Paolo Borsellino, spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l’indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall’esempio di quell’eroe. Affronteremo il cancro mafioso a testa alta, in prima linea, come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l’esempio. I criminali avranno disprezzo e inflessibilità”.

  32. Giorgia Meloni e il Covid: standing ovation per vittime e personale sanitario

    Quindi, un passaggio sulla pandemia: “Di libertà molto si è discusso in epoca di pandemia. Il Covid è entrato nelle nostre vite quasi tre anni fa, e ha portato alla morte di oltre 177 mila persone in Italia. Se siamo usciti al momento dall’emergenza è soprattutto merito del personale sanitario, della professionalità e dell’abnegazione con le quali ha salvato migliaia di vite umane. A loro, ancora una volta, va la nostra gratitudine. E con loro il mio ringraziamento va ai lavoratori dei servizi essenziali, che non si sono mai fermati, e alla straordinaria realtà del nostro Terzo settore, rappresentante virtuoso di quei corpi intermedi che consideriamo vitali per la nostra società”. Standing ovation della Camera.

    Sul futuro: “Purtroppo non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l’insorgere in futuro di una nuova pandemia. Ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti”.

    E ancora: “Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori”.

  33. Meloni e la proposta sugli asili gratis e aprti fino a tardi

    La Meloni ha poi parlato degli asili: “Visto che i progetti familiari vanno di pari passo con il lavoro, vogliamo incentivare in ogni modo l’occupazione femminile, premiando quelle aziende che adottano politiche che offrono soluzioni efficaci per conciliare i tempi casa-lavoro e sostenendo i Comuni per garantire asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici. L’Italia ha bisogno di una nuova alleanza intergenerazionale”.

  34. Giorgia Meloni contro la cannabis, poi un passaggio sui giovani in piazza

    Giorgia Meloni ha poi parlato dei giovani: “L’Italia non è un Paese per giovani. La nostra società nel tempo si è sempre più disinteressata del loro futuro, persino del diffuso fenomeno di quei giovani che si auto-escludono dal circuito formativo e lavorativo, così come della crescente emergenza delle devianze, fatte di droga, alcolismo, criminalità. E la pandemia ha decisamente peggiorato questa condizione, ma la risposta di certa politica è stata promettere a tutti la cannabis libera. Perché era la risposta più facile. Ma noi non siamo qui per fare le cose facili. Noi intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani a 360 gradi. Promuovere le attività artistiche e culturali, e accanto a queste lo sport, straordinario strumento di socialità, di formazione umana e benessere. Lavorare sulla formazione scolastica, per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali. Garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d’onore”.

    Quindi, un passaggio sulle manifestazioni di piazza: “Penso di conoscere più di altri l’universo dell’impegno giovanile. Una meravigliosa palestra, indipendentemente dalle idee politiche che si sceglie di promuovere. Confesso che difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza contro le politiche del nostro governo. Mi torneranno inevitabilmente alla memoria le mille manifestazioni a cui ho partecipato con tanta passione, mi hanno insegnato più di tante altre cose. Ai ragazzi che scenderanno in piazza contro di noi, ricordo una frase di Steve Jobs, ‘siate folli, siate affamati’. Vorrei aggiungere, siate liberi. Perché il libero arbitrio è la grandezza dell’essere umano. Perché è nel libero arbitrio la grandezza dell’essere umano“.

  35. Meloni e le leggi razziali: "Una vergogna"

    “Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 come il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà la nostra storia per sempre“. Così la premier, che ha aggiunto: “Non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso”.

  36. Giorgia Meloni sui diritti civili e l'aborto

    Arriva poi il tanto atteso passaggio sui diritti civili e sull’aborto: “Diceva Montesquieu che ‘La libertà è quel bene che fa godere di ogni altro bene’. La libertà è il fondamento di una vera società delle opportunità, è la libertà che deve guidare il nostro agire. Libertà di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni“.

  37. Giorgia Meloni contro il Reddito di Cittadinanza

    Giorgia Meloni cita poi brevemente il Reddito di Cittadinanza: “C’è un tema di povertà dilagante” da non “ignorare. Sua Santità Papa Francesco, a cui rivolgo un affettuoso saluto, ha di recente ribadito un concetto importante: ‘La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro'”. Sul Papa, applauso bipartisan.

    E ancora: “Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare”, ma “per gli altri”, “la soluzione non può essere il Reddito di Cittadinanza, ma il lavoro. Per come è stato pensato, il Reddito di Cittadinanza ha rappresentato una sconfitta“.

    Anche il Terzo Polo applaude la premier per le parole sul RdC.

  38. Giorgia Meloni e le misure relative alle pensioni

    Dopodiché, il passaggio sulle pensioni. La Meloni ha dichiarato che “tutele adeguate vanno riconosciute anche a chi dopo una vita di lavoro va in pensione o vorrebbe andarci. Intendiamo facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale, partendo, nel poco tempo a disposizione per la prossima legge di bilancio, dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno”.

    Quindi, il passaggio sui giovani: “La priorità per il futuro sarà un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo“. La premier ha aggiunto che è “una bomba sociale che continuiamo a ignorare, ma che investirà in futuro milioni di attuali lavoratori, che si ritroveranno con assegni addirittura molto più bassi di quelli già inadeguati che si percepiscono attualmente”.

  39. Meloni sulla tregua fiscale e la flat tax

    Giorgia Meloni ha poi parlato di “una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco”.

    Secondo la premier, affinché “tutti gli obiettivi di crescita possano essere raggiunti, serve una rivoluzione culturale nel rapporto tra Stato e sistema produttivo, che deve essere paritetico e di reciproca fiducia. Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato tramite editto o decreto. E allora il nostro motto sarà ‘non disturbare chi vuole fare‘. Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Abbiamo bisogno di meno regole, ma chiare per tutti. E di un nuovo rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, perché il cittadino non si senta parte debole di fronte ad uno stato tiranno che non ne ascolta le esigenze e ne frustra le aspettative”.

    Quindi, il passaggio sulla flat tax: “Dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri. Ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità, riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare, estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato“.

    Il terzo punto del patto fiscale sarà “una serrata lotta all’evasione fiscale, a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva” che deve essere “vera lotta all”evasione non caccia al gettito“, e sarà “accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora”.

  40. Il cordoglio per le vittime del maltempo nelle Marche

    La premier ha poi proseguito dicendo che servono investimenti strutturali per affrontare l’emergenza climatica, le sfide ambientali, il rischio idrogeologico e l’erosione costiera, e per accelerare i processi di ricostruzione dei territori colpiti in questi anni dai terremoti e da calamità naturali, come la drammatica alluvione che nella notte tra il 15 e il 16 settembre ha sconvolto la Regione Marche: “Consentitemi, insieme a tutti voi, di rinnovare qui il cordoglio per le vittime e la vicinanza a tutta la comunità: siamo al vostro fianco e non vi abbandoneremo, contate su di noi“. Applauso bipartisan e deputati in piedi in memoria delle vittime dell’alluvione.

  41. Meloni sull'autonomia differenziata

    Quindi, l’autonomia: “Intendiamo dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse Regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà, in un quadro di coesione nazionale. Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel ’92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria Onu”.

  42. Meloni sulla riforma presidenziale

    La Meloni si è poi detta “fermamente” convinta “del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una “democrazia interloquente” ad una “democrazia decidente. Vogliamo partire dall’ipotesi di semipresidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra, ma rimaniamo aperti anche ad altre soluzioni”.

    Negli ultimi vent’anni l’Italia ha avuto in media un governo ogni due anni, cambiando spesso anche la maggioranza di riferimento: è la ragione per la quale i provvedimenti che garantivano sicuro e immediato consenso hanno sempre avuto la meglio sulle scelte strategiche. È la ragione per la quale le burocrazie sono spesso diventate intoccabili e impermeabili al merito. È la ragione per la quale la capacità negoziale dell’Italia nei consessi internazionali è stata debole. Ed è la ragione per la quale gli investimenti stranieri, che mal sopportano la mutevolezza dei governi, sono stati scoraggiati”.

  43. Meloni: "Agevolerà il destino dell'Italia a costo di non essere rieletta"

    Uno dei passaggi più forti: “Sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, perfino non essere rieletta, per rendere il destino di questa nazione più agevole”.

  44. Meloni e il passaggio sui tassi al rialzo e il Pnrr

    La decisione che ha assunto “la Bce, al pari di altre banche centrali, per la prima volta dopo 11 anni, a rialzare i tassi di interesse” è “da molti reputata scelta azzardata e che rischia di ripercuotersi sul credito bancario a famiglie e imprese, e che si somma a quella già assunta dalla stessa Banca centrale di porre fine, a partire dal 1° luglio 2022, al programma di acquisto di titoli a reddito fisso sul mercato aperto, creando una difficoltà aggiuntiva a quegli Stati membri che hanno un elevato debito pubblico”.

    Sul Pnrr, la premier ha detto che si tratta di “un’opportunità straordinaria di ammodernare l’Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l’Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria. Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal Pnrr a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell’aprile scorso”.

    “Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU. Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico”, ha aggiunto.

    E ancora: “La strada per ridurre debito non è la cieca austerità o avventurismi creativi“, l’unica strada è la “crescita strutturale”. Per questo “siamo aperti agli investimenti esteri, ma senza “logiche predatorie”.

  45. andrea giambruno meloni
    Presente il compagno di Giorgia Meloni, Andrea Giambruno

    Andrea Giambruno, compagno del presidente del consiglio Giorgia Meloni, sta seguendo dalle tribune di Montecitorio la seduta della Camera per il voto di fiducia al governo.

  46. Giorgia Meloni sull'Ucraina

    Per quel che riguarda la posizione sull’Ucraina: “Sbaglia chi crede che sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra libertà. Cedere al ricatto di Putin non risolverebbe il problema”.

  47. discorso-meloni
    Giorgia Meloni e il passaggio sulle energie rinnovabili, il caro bollette e l'inflazione

    Si dovrà anche a livello nazionale “rafforzare le misure a sostegno di famiglie e imprese”, su bollette e carburanti, un “sostegno imponente” per creare un “argine al caro energia” che “ci costringerà a rinviare alcuni provvedimenti” in programma.

    Siamo nel pieno di una tempesta, con un’imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata”, ha aggiunto.

    Sull’inflazione: “Indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell’ IVA ridotta al 5%. Misure concrete, che dettaglieremo nella prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro”.

    Quindi, un passaggio sulle rinnovabili: “Dalla crisi energetica può nascere un’occasione: abbiamo il dovere di sfruttare a pieno i giacimenti di gas nei nostri mari” e “il nostro Sud è il paradiso delle energie rinnovabili troppo spesso bloccato da veti e burocrazia”.

    E ancora: Sono convinta che questa svolta che abbiamo in mente sia anche l’occasione migliore per tornare a porre al centro dell’agenda Italia la questione meridionale. Il Sud non più visto come un problema ma come un’occasione di sviluppo per tutta la nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali”.

  48. Meloni e il ringraziamento alle forze armate

    Quindi, un riferimento alle forze armate: “L’Italia negli anni ha saputo dimostrare” affidabilità “a partire dalle tante missioni internazionali delle quali siamo stati protagonisti. E voglio per questo ringraziare le donne e gli uomini delle nostre Forze Armate per aver tenuto alto il prestigio dell’Italia nei contesti più difficili, anche a costo della propria vita: la Patria vi sarà sempre riconoscente“.

  49. Meloni e il rapporto con l'Europa: "Nessun sabotaggio"

    L’obiettivo del governo “non è frenare o sabotare l’integrazione europea, ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi”.

    E ancora: “Anteporremo l’interesse nazionale a quello di parte e di partito, vogliamo liberare le migliori energie di questo Paese e garantire un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere. Se per farlo dovremo scomodare potentati o fare scelte che non possono essere condivise da subito da alcuni cittadini non ci tireremo indietro perché il coraggio non ci difetta. Manterremo gli impegni presi con i cittadini”.

    Quindi, un nuovo riferimento all’Europa: “Ringrazio i tanti (leader internazionali, ndr) che mi hanno augurato buon lavoro. Non mi sfugge la curiosità per la postura che avrà l’Italia nell’Europa, dentro le istituzioni, perché quello è il luogo in cui i farà sentire forte la sua voce”. Poco prima la presidente del Consiglio ha detto di sentirsi “eredi di San Benedetto, patrono dell’intera Europa” ringraziando i vertici istituzioni europee dal presidente Michel, alla presidente von der Leyen a Metsola.

    “Chi si pone” degli interrogativi” sull’Europa “non è un nemico o un eretico ma un pragmatico che non teme di dire se qualcosa può funzionare meglio. Serve un’integrazione più efficace per affrontare le grandi sfide”. Meloni ha poi citato “il motto fondativo ‘uniti nella diversità’. Questo governo rispetterà le regole in vigore e darà il suo contributo per cambiarne” alcune, a partire dal patto stabilità, ha aggiunto.

  50. Il discorso della premier: "Governeremo per cinque anni"

    Giorgia Meloni ha dichiarato poi che “intendiamo assumerci pienamente i diritti e i doveri che competono a chi vince elezioni, essere maggioranza parlamentare e governo per cinque anni, anteponendo l’interesse della nazione a quello di partito: non userò i voti degli italiani per sostituire un sistema di potere con un altro”.

    Dopodiché ha proseguito sottolineando che “gli elettori hanno scelto il centrodestra” con il suo programma, “manterremo quegli impegni. So bene che ad alcuni osservatori e all’opposizione non piaceranno molte” delle nostre “proposte, ma non assecondo quella deriva per cui la democrazia è più per qualcuno e meno per qualche altro”.

    E ancora: “L’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell’alleanza altantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia” e alle sue radici “classiche e giudaico-cristiane”.

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    Il discorso della premier: i ringraziamenti, da Mattarella a Draghi

    Ecco alcune delle frasi più significative pronunciate da Giorgia Meloni durante il suo discorso:

    • “Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel dare seguito all’indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi preziosi consigli”;
    • La situazione dell’Italia non consente perdere tempo“;
    • “Io sono intervenuta molte volte da deputata, da vicepresidente della Camera, da ministra. Eppure la solennità è tale da non essere mai riuscita a intervenire senza sentimenti di emozione e profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che, come premier, sono qui per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Sarà una grande responsabilità”;
    • “È una grande responsabilità” per il governo e “per chi quella fiducia deve concederla o negarla. È un momento fondamentale della nostra democrazia a cui non dobbiamo assuefarci. Grazie a chi vorrà esprimersi, qualunque sia la scelta che farà”;
    • Un ringraziamento va ai partiti della coalizione di governo, ai miei Fratelli d’Italia, alla Lega a Forza Italia, a Noi moderati ai loro leader, a quel centrodestra che” dopo avere vinto le elezioni ha dato “vita a governo in uno dei lassi di tempo più brevi della storia”;
    • “Voglio ringraziare anche il mio predecessore, il presidente Mario Draghi che, tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha in queste settimane offerto tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno. Anche se il nuovo governo, per ironia della sorte, è guidato dall’unico partito all’opposizione del suo governo. Si è molto ricamato su questo ma non c’è nulla di strano, così dovrebbe essere sempre, così dovrebbe essere nelle grandi democrazie”;
    • Il mio ringraziamento, il più sentito, va al popolo italiano, a chi ha deciso di non mancare l’appuntamento elettorale e ha espresso il proprio voto” nel “processo democratico che vuole nel popolo e solo nel popolo la sovranità”;
    • “Tra i tanti pesi che oggi sento gravare sulle mie spalle oggi” c’è quello di essere “la prima donna capo del governo di questa nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto” sento “la responsabilità che ho nei confronti che di tutte quelle donne che attraversano difficoltà per affermare il loro talento”. Meloni ha ricordato anche quelle donne che “hanno costruito quella scala che oggi permette a me di rompere il tetto di cristallo“.
  52. giorgia-meloni
    Al via il discorso di Giorgia Meloni

    Giorgia Meloni è arrivata alla Camera. La presidente del Consiglio è stata accolta dal presidente della Camera Lorenzo Fontana e da un lungo applauso al suo ingresso in Aula. Al via il suo discorso. Al termine, la premier consegnerà il testo al Senato.

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    Daniela Santanchè, ministra del Turismo: le sue parole prima del voto

    Voglio sentire il discorso del presidente del consiglio che mi sembra più interessante“. Così Daniela Santanchè, ministra del Turismo, incalzata dai cronisti all’entrata di Montecitorio sulla questione della delega sulle concessioni ai balneari. In attesa dell’inizio del dibattito sulla fiducia, alla Camera sono giunti anche Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il Made in Italy, Anna Maria Bernini, ministra per l’Università e la Ricerca Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, tutti senza rilasciare dichiarazioni.

  54. andrea abodi ministro
    Governo, Abodi (Ministro Sport): "È l'inizio di un percorso di rigenerazione"

    “È l’inizio di un percorso di rigenerazione”. Così Andrea Abodi, ministro dello Sport e della Gioventù, all’entrata del palazzo di Montecitorio dove oggi è previsto il voto di fiducia al Governo Meloni.

  55. Giorgia Meloni chiederà la fiducia alla Camera alle ore 11, illustrando il programma di Governo.

    Dopodiché, dalle 13 alle 17, ci sarà la discussione generale.

    Alle 17 è prevista la replica della premier, mentre dalle 17:30 alle 19 sarà il turno delle dichiarazioni di voto.

    La vera e propria votazione, con chiama nominale, prenderà il via alle 19.

meloni Fonte foto: ANSA
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