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Milano crolla ed è la maglia nera tra le Borse europee dopo il crac Svb: bruciati 24 miliardi di euro

Le Borse europee crollano e il clima sui mercati resta pesante in attesa di capire se il fallimento di Svb possa avere ripercussioni globali

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Profondo rosso. Le Borse europee, Milano in testa, crollano sui timori che il fallimento della Silicon Valley Bank (Svb) possa estendersi al sistema finanziario globale nonostante sia il Governo americano sia il Federal Reserve System (Fed) siano intervenuto per circoscrivere la crisi. Sostanzialmente, la paura di uno shock che potrebbe aumentare i rischi di recessione ha spinto il mercato a rifare i conti in tasca alle banche centrali, tagliando le previsioni sui rialzi dei tassi. La sola Borsa di Milano ha bruciato 24 miliardi di euro, chiudendo il lunedì nero del 13 marzo 2023 con un -4%.

Il racconto della giornata

  1. Lunedì nero per Milano: bruciati 24 miliardi di euro

    Seduta da dimenticare per il Ftse Mib travolto, come il resto delle Borse europee, dall’onda lunga del crac della californiana Silicon Valley Bank. L’indice delle blue chip, penalizzato dalla forte esposizione al comparto bancario, lascia sul terreno in chiusura il 4,03% a 26.183 punti mandando in fumo oltre 24 miliardi in termini di capitalizzazione.

    Complessivamente, invece, l’Europa ha bruciato 291 miliardi di capitalizzazione. Tra i singoli listini Francoforte lascia sul terreno il 3,04% (Dax a 14.959 punti), Parigi il 2,9% (Cac 40 a 7.011 punti), Londra il 2,58% (Ftse 100 7.548 punti), Madrid il 3,55% (Ibex 8.955 punti).

  2. Wall Street scommette sulla Fed e sale, banche pesanti

    Wall Street scommette sulla Fed e sale, nonostante il calo pronunciato delle banche. Il Dow Jones avanza dello 0,78% a 32.159,33 punti, il Nasdaq guadagna l’1,46% a 11.300,88 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,86% a 3.893,64 punti. Gli investitori scommettono su una banca centrale americana più cauta nei rialzi del costo del denaro dopo le tensioni causate da Silicon Valley Bank.

  3. Milano cede ancora: -3,8%

    Wall Street tiene, ma le Borse europee cedono nonostante le rassicurazioni che non ci siano rischi di un contagio dal crac di Silicon Valley Bank. Milano resta penalizzata dalla forte esposizione al comparto bancario con il Ftse Mib che cede il 3,8% e resiste sopra 26 mila punti. Sul listino Bper cede l’8,8%, Unicredit l’8,3%, Banco Bpm l’8%, Mps il 7,8%, Intesa il 6%.

    Tra la altre Piazze, Francoforte lascia sul terreno il 2,75%, Londra il 2%, Parigi il 2,6%, Madrid il 3%.

    Lo spread tra Btp e Bund ondeggia a 193 punti con il rendimento del decennale italiano stabile al 4,14%.

    Tra le commodity il gas resta sopra i 52 euro al megawattora con un calo dello 0,5%. Fronte cambi l’euro si conferma a 1,07 sul dollaro.

  4. Milano ancora maglia nera

    Il recupero di Wall Street prova a frenare le fibrillazioni delle Borse europee che però restano sempre sotto pressione. Francoforte lascia il 2,6%, Parigi il 2,4%, Madrid il 2,9% Londra l’1,9%. Milano resta la maglia nera e cede il 3,7% con i bancari sempre sotto pressione e che si alternano in stop & go. Lo spread tra Btp e Bund cala a 192 punti e il rendimento del decennale italiano al 4,12%.

  5. Tonfo First Republic e Western Alliance, calano 67%

    Le banche regionali americane sotto pressione: First Republic perde il 67%, Pacwest Bancorp il 35,47% mentre Western Alliance il 67,39%. Pesante anche Charles Schwab, che arretra del 17%.

  6. La spiegazione degli analisti

    Secondo gli analisti, dopo il crollo della Svb si è creata una rapida revisione dei prezzi dei mercati rispetto alle aspettative di un intervento sui tassi da parte della Federal Reserve. Gli operatori vedono ora solo il 63% di possibilità che la Fed alzi il costo del denaro nella sua prossima riunione, prevista la prossima settimana.

  7. Future Usa ancora in rialzo dopo collasso Svb

    Nel frattempo, i future americani sono in rialzo con gli investitori che hanno ridimensionato le scommesse sull’aumento dei tassi da parte della Federal Reserve dopo il crollo della Silicon Valley Bank. I future sul Nasdaq 100 sono aumentati di circa l’1% mentre quelli sull’S&P 500 hanno recuperato terreno dopo un calo iniziale. I rendimenti sui Treasury a due anni sono scesi fino a 43 punti base al 4,17%, mentre quelli sui titoli decennali sono scesi ai minimi da un mese e il dollaro ha incrementato le perdite nei confronti delle principali valute.

    Quindi, il Dow Jones perde l’1,17% e quelli dello S&P 500 oltre l’1%.

  8. Indice Vix ai massimi

    La prova di quanta paura ci sia sui mercati è rappresentata dall’indice Vix, che misura la volatilità a Wall Street: è balzato ai massimi dallo scorso anno.

  9. Paura per i nuovi casi Svb

    Le preoccupazioni per nuovi casi Svb tra le banche regionali americane irrompono a Wall Street dove First Regional Bank cede oltre il 60% nel pre-trading, nonostante le rassicurazioni sulla sua posizione di liquidità. Hsbc, che ha rilevato la filiale britannica dei Svb per una sterlina, cede il 3,4%.

  10. Spread a 189 punti base

    Il cambio di scenario ha fatto salire i titoli di Stato, i cui rendimenti sono in netto calo: in media nell’Eurozona oltre una ventina di punti sulla parte a dieci anni, anche il doppio per Francia e Germania sui due anni. Il decennale italiano scende al 4,15% (-14 punti base), ma i timori sul debito pubblico della Penisola provocano un aumento di quasi dieci punti dello spread con il Bund, che sale a 189 punti base.

  11. Borse Europee ko sui timori di contagio

    Francoforte cede il 3%, Parigi il 2,8%, Londra il 2,3% mentre i future sul Nasdaq, che in mattinata salivano del 2%, hanno girato in calo. Piazza Affari e Madrid perdono il 4,2% e il 4,4% indossando la maglia nera in un’Europa che vede le vendite colpire con particolare veemenza le banche (-5,9% l’indice di settore), i semiconduttori (-4,1%), le assicurazioni (-4%) e le auto (-4%). Lo riporta l’Ansa.

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