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Di Maio, il punto sul caos 5s e la difesa al premier Conte

Il leader del Movimento ha preso le difese del premier al termine di una settimana ricca di tensioni, poi ha fatto il punto sul caos nel partito

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Al termine di una settimana ricca di tensioni, dal punto di vista internazionale ma anche all’interno del governo e del Movimento 5 Stelle, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio torna a parlare per fare il punto della situazione. Intervistato dal Corriere della Sera il leader 5s ha analizzato il momento politico, sottolineando l’importanza dell’intesa e della collaborazione a livello nazionale ed internazionale.

“La situazione internazionale è complicata, ma lavoriamo su ogni fronte. Il Movimento si appresta a concludere un percorso di riorganizzazione durato un anno e il 20 gennaio voteremo per i facilitatori regionali” ha dichiarato Di Maio, rispondendo a chi gli ha fatto notare il caos all’interno dei 5s.

Sul documento che attesterebbe la messa in mora per il doppio incarico ha sottolineato: “Il documento è stato firmato da tre persone. Legittimo per carità, ma tre persone sono un po’ poche. Dopo di che, agli Stati Generali si potranno avanzare proposte”.

Poi sulle espulsioni e gli addii al Movimento ha detto: “Se sono stati commessi errori è umano, ma perché chi lascia non si dimette da parlamentare invece di passare al misto? E andiamo. È allo studio, da parte del comitato di garanzia, una proposta di revisione della procedura per le restituzioni”.

“La proposta sarà relativa alla semplificazione del procedimento di caricamento dei dati su tirendiconto.it. Inoltre c’è la previsione della facoltà di avvalersi di un meccanismo forfettario di restituzione”, ha proseguito.

Incontro Haftar-Sarraj, Di Maio difende Conte

A fare rumore, negli ultimi giorni, è stato l’incontro fallito a Roma tra Haftar e Al-Sarraj, questo il commento di Di Maio: “L’impegno dell’Italia è massimo, in questi giorni sono stato a Bruxelles, Istanbul, Il Cairo e sono appena rientrato da Algeri. Dall’Iran alla Libia ci troviamo di fronte a cornici complesse, serve prudenza, bisogna agire con responsabilità. Gli attacchi rivolti a Conte sono gratuiti e ingiustificati, il presidente sta dando il massimo. Ricordo a tutti che è lui l’autore della Conferenza di Palermo”.

“Il presidente ha la sua agenda, specie se deve ricevere un omologo. Il governo si muove in sintonia” ha risposto Di Maio a chi faceva riferimento alle polemiche sollevate dall’incaricato di Mosca per la Siria.

Poi ha ribadito: “Non provate a mettere me e Conte l’uno contro l’altro, perché non è così. Con Conte ci coordiniamo costantemente. Così come ho sentito ripetutamente il ministro Guerini. Ho visto Conte e abbiamo fatto il punto sui dossier. Anche la situazione iraniana preoccupa fortemente”.

Voci dicono che Conte voglia tenere rapporti prioritari con Al-Sarraj, mentre Di Maio sarebbe più propenso a tenere i contatti con Turchia e Russia, contrari all’incontro con Al-Sarraj. Questa la replica del ministro: “Il governo lavora insieme. Ed è giusto che da ministro degli Esteri debba avere buoni rapporti con tutti. In queste ore, sentendo il mio collega tedesco Maas, stiamo preparando la conferenza di Berlino. Siamo convinti che sia opportuno coinvolgere tutti gli interlocutori. Quella in corso è una guerra per procura e se non coinvolgiamo tutti non riusciamo a fermare le interferenze esterne”.

“Macron ha bloccato Sarraj? Non rispondo alle speculazioni giornalistiche, credo che l’Ue debba parlare con una sola voce. A tutti i partner ho chiesto responsabilità. Le fughe in avanti peggiorano solo la situazione. Il nostro corpo diplomatico è leale e corretto sempre. Nei retroscena c’è di tutto, la realtà è un’altra cosa” ha ribadito.

Sulla mancata firma della dichiarazione del vertice convocato al Cairo sulla Libia ha proseguito: “Essere invitati come Italia è stata già una conferma importante alla nostra intraprendenza. La dichiarazione conclusiva era troppo sbilanciata contro Serraj e la Turchia, che per noi resta un alleato chiave”.

Ancora Di Maio: “Invito tutti all’equilibrio, soprattutto i partner Ue. L’Italia è forte ed ascoltata. Ma immaginerà quanto abbiamo dovuto lavorare per recuperare il terreno perso, visto che solo qualche governo fa l’Italia ha contribuito a bombardare la Libia. Ma tanto so che daranno la responsabilità a noi anche di questo”.

Sull’inviato speciale dell’Ue in Libia ha poi dichiarato: “A tempo debito comunicheremo il nome dell’inviato speciale, prima bisogna completare il processo di Berlino. Dopo, sarà bene che ci sia un ruolo deputato a tutelare gli interessi dell’Italia”.

Revoca ad Autostrade, le ipotesi

Nel corso dell’intervista Di Maio è intervenuto anche sul caso revoca ad Autostrade: “Il ministro De Micheli sta facendo un buon lavoro. Quel che vedo sono le continue perizie che parlano di una mancata manutenzione da parte di Autostrade e ci sono famiglie che ancora stanno piangendo. Bisogna rivedere gli affidamenti”.

Per Di Maio “la revoca si inserisce in questa cornice, è indispensabile per abbassare anche il costo dei pedaggi”.

Movimento 5 Stelle, i parlamentari che hanno lasciato il partito Fonte foto: Ansa
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