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CRONACA

Diffamati su Fb: le accuse di Barra e Santamaria

Nel 2017 un uomo aveva pubblicato dei post che mettevano in dubbio la paternità dell'ultimogenito della giornalista

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Oggi, nel tribunale di Potenza, sono stati ascoltati Francesca Barra, l’attore Claudio Santamaria e l’ex marito della giornalista Marcello Molfino nell’ambito di un processo che vede imputato per diffamazione Domenico Leccese, un dipendente della Regione Basilicata. L’uomo, nel 2017, pubblicò su Facebook dei post che riguardavano la vita privata dei tre, mettendo in dubbio la paternità dell’ultimo figlio di Barra. La prossima udienza si svolgerà il 25 settembre.

“Sono molto segnata – ha confessato Barra al termine dell’udienza – questo non è un momento particolarmente disteso per me, e qui devo difendermi dalle accuse di essere una ‘non poco di buono’. È davvero mortificante e vado avanti per i miei figli, ma dopo due anni la vicenda fa ancora molto male”.

La giornalista, originaria di Policoro, in provincia di Matera, in tribunale ha ripercorso la vicenda che la vede coinvolta come vittima. Leccese, nell’estate del 2017, sul social network arrivò ad attribuire la paternità dell’ultimogenito di Francesca Barra a Claudio Santamaria, e non all’ex marito della donna, chiedendo anche un test del Dna. Nel processo l’attore e Molfino, l’ex compagno della giornalista, si sono costituiti parte civile.

Santamaria, in tribunale, ha chiesto un intervento immediato su queste vicende che, secondo l’attore, “vanno punite, e l’Italia, rispetto ad altri Paesi, è sempre un po’ in ritardo su alcune questioni: in altre nazioni sono sanzionati, a esempio, i social che non rimuovono i post offensivi, e spero che al più presto queste norme possano arrivare in Italia, e magari che questo processo sia un precedente, e un deterrente”.

Sul caso il dipendente della Regione Basilicata, che oggi non era presente in aula, in passato si era giustificato motivando i post come un gesto di “gossip e goliardia”. La vicenda però divenne virale con ripercussioni anche sui media. Un procedimento disciplinare nei confronti di Leccese fu aperto anche dalla Regione Basilicata e poi archiviato perché il post incriminato, del 17 luglio 2017, fu scritto in orario non lavorativo.

 

Fonte foto: Ansa

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