Undici casi di vaiolo delle scimmie a Firenze dopo notte in discoteca: l'intuizione di un medico di famiglia
Alcuni casi di vaiolo delle scimmie sono stati registrati a Firenze: diversi di loro avevano trascorso una notte in una discoteca nell'hinterland
A Firenze 11 persone sono risultate positive al vaiolo delle scimmie. Alcune di loro avevano trascorso una notte in una discoteca.
- La spiegazione di Asl Toscana centro sui casi di vaiolo delle scimmie
- La ricostruzione sul contagio da vaiolo delle scimmie a Firenze
- La segnalazione al ministero sui contagi da vaiolo delle scimmie
- Cos'è il vaiolo delle scimmie, sintomi e modalità di contagio
La spiegazione di Asl Toscana centro sui casi di vaiolo delle scimmie
In alcune dichiarazioni riportate dall’agenzia ‘ANSA’, Renzo Berti, direttore del dipartimento di prevenzione dell‘Asl Toscana centro, ha reso noto che “risultano 11 casi diagnosticati di vaiolo delle scimmie. Si tratta di soggetti maschili, tutti abbastanza giovani, salvo un caso di una persona di mezza età. Verosimilmente l’infezione è stata contratta con una sessualità promiscua. Ci sono state delle feste che possono aver determinato la trasmissione”.
Il vaiolo delle scimmie, ha spiegato ancora Berti, “dà molto di rado conseguenze gravi, si risolve spontaneamente in circa 4 settimane. Soltanto rari casi evolvono in modo più grave”. Il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana ha sottolineato che “non c’è motivo di allarme“.
L’infezione, ha aggiunto Berti, si trasmette “tramite contatto stretto, a maggior ragione se è di tipo sessuale, tra persone infette. La trasmissione può avvenire anche in caso di contatti mediati da indumenti, ma prevalentemente avviene con il contatto fisico”.
La ricostruzione sul contagio da vaiolo delle scimmie a Firenze
In base a una prima ricostruzione dei fatti riportata da ‘La Repubblica’, alcune delle persone contagiate, provenienti da diverse province della regione Toscana, erano state in una discoteca nell’hinterland di Firenze.
È stato un medico di famiglia nel Mugello la prima persona a intuire e segnalare un paziente sospetto. Le analisi hanno poi dato conferma. In poco tempo sono state avviate le ricerche di prevenzione per risalire ad altri possibili contagi e sono così state scoperte una decina di infezioni. Da un punto di vista clinico, nessuno di loro desta preoccupazione.
La segnalazione al ministero sui contagi da vaiolo delle scimmie
I casi di vaiolo delle scimmie sono emersi a partire dalla seconda settimana di gennaio.
La Regione Toscana ha inviato una segnalazione al ministero della Salute, come previsto per questa tipologia di malattie. Si prosegue nella ricostruzione dei contatti che potrebbero aver avuto i pazienti positivi, ma la situazione non desta apprensione dal momento che risulta sotto controllo.
Dal 2022, considerata la presenza di alcuni focolai in diversi Paesi, inclusa l’Italia, è stata messa a disposizione la vaccinazione gratuita a diverse categorie di persone.
Il vaiolo delle scimmie è anche noto come Monkeypox.
Cos’è il vaiolo delle scimmie, sintomi e modalità di contagio
Come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, il vaiolo delle scimmie è un’”infezione zoonotica causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo, ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca”.
Il nome è legato alla prima identificazione del virus, scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958.
Il vaiolo delle scimmie, ha spiegato ancora l’Iss, “non si trasmette facilmente da persona a persona“. Ciò detto, la trasmissione umana avviene principalmente attraverso “il contatto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee o con oggetti contaminati”, come lenzuola o vestiti, oppure tramite “il contatto prolungato faccia a faccia, attraverso droplets respiratori”.
Nell’uomo, i sintomi del vaiolo delle scimmie sono “febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole e piccole croste”.
Generalmente, la malattia si risolve spontaneamente in 2-4 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche. Come indica l’Iss, “possono venir somministrati degli antivirali quando necessario”.
L’Iss ha spiegato anche che, sebbene nella maggior parte dei casi l’infezione abbia sintomi lievi e decorso benigno, il vaiolo delle scimmie “può causare una malattia più grave, soprattutto in alcuni gruppi di popolazione particolarmente fragili quali bambini, donne in gravidanza e persone immunosoppresse”.