Migranti: Luigi Di Maio come Salvini su porti chiusi e navi ong
Il ministro degli Esteri sarebbe preoccupato per l'eccessiva apertura mostrata da Giuseppe Conte e dagli alleati di Pd e Leu
Vertice a tre sul tema migranti a Palazzo Chigi, tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. È durato circa 90 minuti, prima del Consiglio dei ministri in cui sono stati approvati i dl Scuola e Ambiente.
Sarebbe scattata la scintilla tra la nuova inquilina del Viminale e l’ex vicepremier, che avrebbero espresso posizioni coese e in conflitto con quelle del presidente del Consiglio. E che hanno ricordato quelle dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, nonostante la rottura con il passato annunciata dal governo giallorosso.
“Sui porti chiusi non possiamo abbassare la guardia”, avrebbe avvertito Luigi Di Maio, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. “Dobbiamo tenere la barra dritta e stare attenti a non lanciarci in dichiarazioni di eccessiva apertura“. Altrimenti “c’è il rischio che ripartano nuove ondate di sbarchi”.
“Stiamo attenti. Non dobbiamo consentire ad altre navi ong di entrare nelle acque italiane. Sarebbe inaccettabile consentirgli di violare il codice Minniti“, avrebbe proseguito il ministro degli Esteri, chiedendo a Giuseppe Conte di far valere il codice di condotta dell’ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni. Luigi Di Maio avrebbe poi sottolineato la necessità di fermare le partenze.
“Mi aspetto fermezza anche dal Pd”, avrebbe insistito il capo della Farnesina, secondo il racconto del Corriere, preoccupato che un’eccessiva apertura da parte degli alleati e le dichiarazioni di Palazzo Chigi possano trasformarsi in un “pull factor”, un fattore di attrazione, per i trafficanti di vite umane che potrebbe causare nuove tragedie in mare.
Fonte foto: Ansa