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Denise Pipitone, le indagini e la vicenda: tutta la storia dall'inizio alle ultime notizie

Dagli avvistamenti a Milano o in Grecia in compagnia di nomadi, alle indagini su Jessica Pulizzi e Anna Corona: Denise Pipitone, tutta la storia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il: - Ultimo aggiornamento:

Piera Maggio ha cercato fino alla fine di non illudersi. E si spera, almeno, che il suo aver messo le mani avanti abbia attenuato la delusione di una mamma che dal settembre 2004 cerca sua figlia.

Dopo che il test del dna ha confermato che Olesya Rostova, la ragazza comparsa in un programma della tv russa, non è Denise Pipitone, si è tornato a parlare con frequenza del caso. Tra nuove piste, colpi di scena e abbagli, la scomparsa della piccola Denise, oggi più che ventenne, continua a tenere gli italiani col fiato sospeso.

Ecco di seguito gli aggiornamenti più importanti dopo la riapertura delle indagini da parte della procura di Marsala nel maggio 2021, a quasi 17 anni dalla scomparsa della bambina.

Denise Pipitone, le ultime notizie

20 dicembre 2021 – Il gip del tribunale di Marsala archivia l’inchiesta sul caso Denise Pipitone, accogliendo la richiesta della procura.

27 novembre 2021 – Nuova segnalazione a Quarto Grado: un uomo afferma di aver visto la bimba in Marocco, dove era in vacanza, tre giorni dopo il suo presunto rapimento.

27 ottobre 2021 – Spunta una nuova intercettazione di Anna Corona che, parlando con la figlia, dice: “Vuoi sapere chi è stato quella volta?”.

25 ottobre 2021 – Piera Maggio pubblica sui social network una nuova foto, la ricostruzione fatta da alcuni esperti del volto della figlia come apparirebbe oggi all’età di 21 anni.

22 settembre 2021 – Perde quota la pista tunisina: un uomo che sarebbe stato a bordo della barca partita per Tunisi il giorno successivo alla scomparsa di Denise ha raccontato a Storie italiane che quel giorno, sull’imbarcazione assieme a lui, c’era in realtà suo figlio Simone, registrato erroneamente come Simona.

13 settembre 2021 – Quarto Grado torna sul caso di Denise con una nuova pista lanciata dalla ex pm Maria Angioni. In un documento a lei pervenuto, si parla di una bambina che sarebbe stata fatta salire su una barca per Tunisi il giorno dopo la scomparsa di Denise Pipitone. Quella bambina identificata come S.S., però, non esisterebbe.

1° settembre 2021 – A 17 anni dalla scomparsa di Denise, la guardia giurata di Milano che vide una bimba molto somigliante a lei torna a parlare di quel giorno.

23 agosto 2021 – L’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, interviene alla rassegna “Gli incontri del Principe” al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, per parlare degli ultimi sviluppi sul caso di Denise Pipitone.

7 luglio 2021Nuovo interrogatorio per l’ex fidanzato di Jessica Pulizzi.

3 luglio 2021 – Due turisti romani affermano di aver visto una bambina nell’hotel dove lavorava Anna Corona, ma risultano poi indagati per falsa testimonianza.

22 giugno 2021 – La ex pm Maria Angioni risulta indagata per false dichiarazioni.

21 giugno 2021 – Piera Maggio attacca la trasmissione Quarto Grado, diffidandola a non trattare più il caso della scomparsa della figlia.

16 giugno 2021 – Milo Infante, conduttore di Ore 14, smentisce alcune ipotesi della ex pm Angioni.

14 giugno 2021 – Le dichiarazioni della ex pm Maria Angioni scatenano un terremoto mediatico: “Grazie a due persone ho individuato una persona che potrebbe essere Denise e ho scoperto che ha una figlia”.

11 giugno 2021 – La nostra intervista a Carmelo Miceli, deputato del Pd, che insieme ad Alessia Morani ha proposto una commissione d’inchiesta sul caso di Denise.

3 giugno 2021 – Emerge la testimonianza dell’ex fidanzato di Jessica Pulizzi, figlia del papà biologico di Denise che fu assolta dall’accusa di aver rapito la sorellastra.

2 giugno 2021 – Maria Angioni, l’ex pm che si occupò delle indagini sulla scomparsa di Denise, torna a parlare del caso rilasciando alcune dichiarazioni: “È viva e quasi certamente ignara del suo passato e del clamore che la sua storia suscita a distanza di tanti anni dalla scomparsa”.

27 maggio 2021 – Si diffondono sui social le foto di una ragazza in Ecuador che potrebbe assomigliare a Denise. Anche questo, tuttavia, si rivela essere un buco nell’acqua.

22 maggio 2021 – Svolta nelle indagini: risultano indagati Giuseppe Della Chiave, nipote del testimone Battista, e Anna Corona.

16 maggio 2021Toni Pipitone, il papà non biologico di Denise, ha parlato dei momenti immediatamente precedenti la scomparsa di Denise, avvenuta il 1° settembre 2004, e del rapporto che lo legava alla bimba.

14 maggio 2021 – Una lettera anonima è stata recapitata nell’ufficio del legale di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, e alla redazione di Chi l’ha visto. La lettera conterrebbe alcuni dettagli significativi per le indagini.

13 maggio 2021 – Viene riesaminato il racconto di Battista Della Chiave, testimone sordomuto che all’epoca dei fatti fu ritenuto poco attendibile. Secondo la testimonianza, delle persone “hanno rapito la bambina, superato un cavalcavia e la piccola sarebbe stata portata con una motocicletta e poi nascosta dentro una barca con i remi sotto una coperta e sono andati via”.

11 maggio 2021 – Viene segnalata la somiglianza tra una ragazza 21enne di Scalea e Denise Pipitone. La ragazza, tuttavia, ha smentito di essere la bambina scomparsa.

5 maggio 2021 – I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nella casa dove un tempo viveva Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi, il papà di Denise. I militari hanno verificato lo stato dell’immobile dopo che erano emerse alcune ipotesi su una botola dove potrebbe essere stato nascosto il corpo di Denise. Durante l’ispezione, la botola è stata effettivamente trovata ma non vi era alcuna traccia della bambina.

Nell’apprendere questa notizia dai media, la mamma della bimba scomparsa, Piera Maggio, si è sfogata duramente: “Non sapevo nulla di questo accertamento: so che gli accertamenti devono essere fatti ma non immaginavo che si parlasse di un ‘cadavere’ di Denise. Avrei voluto un minimo di delicatezza e avrei voluto che mi fosse stata data notizia di questo accertamento attraverso il mio legale”.

3 maggio 2021 – La procura di Marsala riapre il caso della scomparsa di Denise Pipitone.

La scomparsa di Denise Pipitone, il giorno che sconvolse Mazara del Vallo e l’Italia

Quella di Denise Pipitone è una storia senza un finale ma con un inizio molto preciso. È il primo settembre 2004 quando la bambina, all’epoca quasi 4 anni, scompare a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, mentre è stata affidata alla nonna e sta aspettando, sul marciapiede di fronte casa, che le venga servito il pranzo. In fondo alla via si sta tenendo il trafficato mercato rionale, ma né gli ambulanti, né i clienti notano movimenti sospetti. Denise è figlia di Piera Maggio, casalinga di 35 anni (all’epoca dei fatti), e Toni Pipitone, operaio 40enne.

Le ipotesi degli investigatori sono molte, e tutte poco rassicuranti: il movente viene individuato nella pedofilia, nel traffico di organi umani, addirittura nelle messe nere. Una pista in particolare ha superato la prova del tempo: il rapimento da parte di nomadi. Proprio su questa eventualità ha fatto leva il clamore suscitato dagli ultimi sviluppi con al centro la tv russa e le dichiarazioni di Olesya Rostova.

I numerosi avvistamenti, quello cruciale a Milano nel 2004

Prima ancora dell’appello di Olesya, Denise Pipitone, che oggi avrebbe 20 anni, viene vista decine di volte: la segnalazione più convincente, almeno dal punto di vista dell’instancabile madre, è quella di Milano nell’ottobre del 2004.

È una guardia giurata a riprendere un gruppo di nomadi, una donna, un uomo, e due bambini, davanti a una banca. Il vigilante osserva uno dei due minorenni, si convince sia Denise. Si avvicina, scatta una foto. Poi registra alcuni filmati di pochi secondi. Nei video si sente la piccola, a capo coperto nonostante la giornata calda, chiedere “dove andiamo”. La donna nomade si rivolge a lei chiamandola Danas, forse una storpiatura del nome Denise. Il gruppo si allontana non appena il guardiano sfodera il cellulare. Quando le forze dell’ordine giungono sul luogo dell’avvistamento, i nomadi si sono già dileguati.

Le foto acquisite con un telefonino di vecchia tecnologia sono sgranate e a un primo esame non convincono Piera Maggio. Ma le forze dell’ordine lavorano digitalmente gli scatti, tentando di mettere a fuoco i tratti somatici della piccola protagonista: quando sottopongono per la seconda volta le fotografie all’attenzione della madre tutto cambia, anche in forza di un incontro tra Piera Maggio e l’uomo che ha inoltrato la segnalazione: “Da come si muoveva, dalla cadenza delle sue parole, da tanti particolari che ho visto nel filmato e che il signore mi ha raccontato sono certa che fosse mia figlia”, dichiara lei.

Altre segnalazioni arrivano da Verona, Cremona, Bologna e dalla Grecia, dove, a Kos, viene fermata una bambina accompagnata da una nomade. La piccola parla bene l’italiano, ma la prova del dna non lascia dubbi: non è Denise.

Il filone giudiziario: la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, accusata della scomparsa

Fino al 2017 la misteriosa sparizione di Denise ha anche un risvolto legale: ci sono imputati, rinvii a giudizio e ricorsi, sia in Appello, sia in Cassazione. I colpevoli vengono cercati nella stessa cerchia familiare di Piera Maggio, in particolare alla sbarra finisce Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise Pipitone. Denise infatti nasce da una relazione extraconiugale tra Piera Maggio e Piero Pulizzi, conducente di autobus, sposato con Anna Corona.

Il movente che alimenta le ipotesi del procuratore di Marsala viene indicato nella “vendetta e nella gelosia” di Jessica Pulizzi nei confronti della bambina. A sostegno delle ricerche anche la frase che Jessica Pulizzi rivolge alla madre Anna Corona, captata da un’intercettazione ambientale: “Io a casa ci ’a purtai”, si sente dire dalla ragazza, all’epoca 17enne. Un’affermazione che, in dialetto siciliano, significa “io gliela portai a casa”.

I sottintesi possono essere due: il primo Denise, rapita da Jessica per essere a Piero Pulizzi (che a questo punto sarebbe il secondo soggetto implicito). Nelle mani dell’accusa anche un tabulato telefonico che dimostra come Jessica fosse nei paraggi della casa di Denise nel giorno della scomparsa. Lo scenario sostenuto dagli inquirenti viene a delinearsi: Denise viene rapita da Jessica il primo settembre 2004 per essere portata al padre biologico (di entrambe) Piero, in modo da avere da lui la conferma che la piccola fosse effettivamente la figlia. Tuttavia, non essendo quest’ultimo in casa al momento dell’incontro, Denise sarebbe affidata a un gruppo di nomadi, che forse Jessica conosceva. Complici della 17enne secondo l’accusa, il fidanzato della giovane Gaspare Ghaleb e Anna Corona.

Nel corso del processo di Appello (precisamente nel 2014) una frase in particolare attira l’attenzione dei giornalisti. Viene fuori durante l’attività di trascrizione di un perito sul nastro con le intercettazioni in casa Pulizzi. Grazie a un’opera di ripulitura delle registrazioni, si sente Jessica bisbigliare alla sorella minore Alice, riferendosi forse alla madre di entrambe, Anna Corona: “Quanno eramu ‘ncasa, a mamma l’ha uccisa a Denise“. Alice, di rimando, chiede alla sorella: “A mamma l’ha uccisa a Denise?”. E l’altra: “Tu di sti cosi unn’ha parlari” (non ne devi parlare). Alice: “E’ logico”. La svolta porta all’apertura di un’ipotesi di omicidio contro ignoti da parte della procura di Marsala, ma il nastro è contestato: per la difesa la copiatura del perito è sbagliata e l’esortazione a mantenere il segreto decontestualizzata.

In tribunale si contrappongono dal gennaio 2010 la procura di Marsala e i difensori della famiglia Pulizzi. L’accusa in particolare chiede 15 anni e manifesta la convinzione di una colpevolezza “senza alcun dubbio”. Tuttavia Jessica Pulizzi viene assolta tre volte: la prima nel 2013, per insufficienza di prove e la seconda nel 2015, per la stessa ragione. Nel 2017, la Cassazione conferma la non colpevolezza dell’imputata, mettendo definitivamente fine agli strascichi giudiziari della vicenda. Anche per Anna Corona, coimputata, decade ogni accusa in seguito alla prescrizione intervenuta al termine del processo di secondo grado.

La ricerca di Piera Maggio continua, con i mezzi di internet e la solidarietà degli utenti

In 20 anni la madre di Denise Pipitone, Piera Maggio, ha presenziato ai processi, offerto la sua testimonianza nell’ambito di trasmissioni televisive e portato avanti le ricerche della figlia scomparsa con ogni mezzo. Anche online. In particolare, ha contribuito alla creazione di un sito e di un blog aggiornato fino a mercoledì. Ha caricato su un canale YouTube alcuni filmati, che potrebbero tornare utili a un ritrovamento, e aperto canali social su Instagram, Twitter, Facebook, Tumblr. Ha inoltre reso pubblica una ricostruzione digitale (visibile nell’homepage del blog) del volto di Denise, all’età di venti anni.

Gli utenti hanno risposto attivamente alle iniziative di Piera Maggio: nel tempo sono nati diversi gruppi su Facebook e sono state aperte discussioni sui forum. Un segnale che, nonostante gli alti e bassi della cronaca, restano decine di migliaia le persone emotivamente vicine a una madre alla disperata ricerca della figlia scomparsa.

Olesya Rostova non è Denise Pipitone: le tappe della vicenda Fonte foto: ANSA
Olesya Rostova non è Denise Pipitone: le tappe della vicenda
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