Davide Fontana condannato all'ergastolo per l'omicidio di Carol Maltesi: la sentenza d'appello e le reazioni
La Corte d'Assise d'Appello ha emesso la sentenza per l'omicidio di Carol Maltesi: ergastolo per Davide Fontana. Riconosciute le aggravanti
Ergastolo per Davide Fontana: questa la sentenza appena emessa dalla Corte d’Appello per l’omicidio di Carol Maltesi, attribuito all’ex fidanzato e dirimpettaio e di cui egli stesso si fece carico una volta che venne rinvenuto il corpo smembrato della 26enne. Durante la sentenza di primo grado era stato condannato a 30 anni, ma la Procura aveva chiesto il riconoscimento delle aggravanti. La difesa, invece, aveva richiesto il rito abbreviato.
- Ergastolo per Davide Fontana, la sentenza in appello
- Le scuse alla famiglia in aula
- Il risarcimento al figlio di Carol Maltesi
- L'omicidio di Carol Maltesi
- Le reazioni dei familiari della vittima
Ergastolo per Davide Fontana, la sentenza in appello
È stata emessa mercoledì 21 febbraio la sentenza d’appello del processo contro Davide Fontana, 44 anni, condannato in primo grado a 30 anni per l’omicidio di Carol Maltesi avvenuto l’11 gennaio 2022.
La Corte d’Appello ha riconosciuto le aggravanti contestate dalla Procura e ha disposto l’ergastolo per il bancario e food blogger.
L’esterno della corte di Rescaldina (Milano) in cui viveva Carol Maltesi. Per l’omicidio della 26enne la Corte d’Appello ha emesso la sentenza: ergastolo per Davide Fontana
Per il processo d’appello la Procura aveva impugnato la sentenza della Corte d’Assise e aveva contestato le aggravanti della premeditazione, la crudeltà e i motivi futili e abbietti.
Davide Fontana ha ucciso Carol Maltesi nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 2022 in casa della vittima, presso la quale si trovava per girare un video erotico. Dopo averla colpita con un martello, Fontana ha accoltellato la donna e, due giorni dopo, ha sezionato il cadavere per poi congelarne i pezzi in un congelatore a pozzetto acquistato appositamente e, successivamente, disfarsi del cadavere in una discarica.
Le scuse alla famiglia in aula
Davanti alla Corte d’Assise d’Appello Davide Fontana ha reso dichiarazioni spontanee nelle quali si è detto “fermamente deciso a voler riparare, per quanto possibile, alle mie azioni e per questo ho chiesto aiuto alle istituzioni”.
L’avvocato Stefano Paloschi, ascoltato dall’Ansa il 20 febbraio, ha detto infatti che “si sta avviando la fase della fattibilità concreta” un percorso di giustizia riparativa di almeno due anni durante i quali si prevede che Fontana riabiliti il suo rapporto con la società. Su questo aspetto i famigliari di Carol Maltesi hanno già negato possibili incontri con l’assassino della loro congiunta.
Proprio alla famiglia della vittima Davide Fontana si è rivolto per “chiedere ancora scusa a tutti”, in particolare “ai genitori di Carol”. Inoltre, ha detto: “Darei davvero la mia vita per tornare indietro. Passerò il resto dei miei giorni a cercare di aiutare gli altri“.
Il risarcimento al figlio di Carol Maltesi
Al figlio di Carol Maltesi, di appena sei anni, Davide Fontana ha versato 39 mila euro come “parziale risarcimento“.
Come riportano i principali organi di stampa, la quota versata farebbe parte di un Tfr ottenuto dalla banca presso la quale lavorava nel periodo dell’omicidio.
L’omicidio di Carol Maltesi
Nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 2022 Davide Fontana, ex fidanzato – la loro relazione si era interrotta nel 2020 – e dirimpettaio di Carol Maltesi, si trovava in casa della 26enne per girare un video hard per la piattaforma OnlyFans.
Durante le riprese, Davide Fontana colpì Carol con un martello per poi accoltellarla più volte. Per due giorni vegliò sul cadavere della donna, e nel frattempo aveva preso a rispondere ai messaggi dei fan della piattaforma, della famiglia e del fidanzato fingendosi la ragazza e rassicurando tutti.
Dopo due giorni Fontana sezionò il cadavere in circa 14 pezzi “dopo aver acquistato un seghetto dal Brico”, poi conservò le membra della donna in un congelatore a pozzo.
Successivamente, due mesi dopo, raggruppò il corpo della donna in quattro sacchi neri e lo gettò in una discarica di Paline di Borno, in provincia di Brescia. Secondo le motivazioni della sentenza di primo grado, Fontana uccise Carol Maltesi perché la ragazza “si era in qualche misura servita di lui per meglio perseguire i propri interessi personali e professionali”.
Le reazioni dei familiari della vittima
La zia di Carol Maltesi ha riferito ad ‘Adnkronos’ si è detta “felice perché deve pagare, nessuno ha il diritto di togliere la vita a un’altra persona”. Una sentenza, quella emessa dalla Corte d’Assise d’Appello, sulla quale “ci speravamo”.