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Daniele Capezzone sul caso Almasri difende il Governo Meloni: "L'Italia avrebbe rischiato cose gravi"

Daniele Capezzone ha difeso il Governo Meloni sul caso Almasri: quali sarebbero stati i rischi per l'Italia se si fosse comportata diversamente

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Sul caso Almasri Daniele Capezzone ha preso le difese del Governo Meloni. L’ex deputato della Repubblica Italiana, attuale direttore editoriale di Libero Quotidiano, ha parlato di una “polpetta avvelenata” contro l’Italia, che “avrebbe rischiato cose gravi se si fosse comportata diversamente”.

Caso Almasri, la “polpetta avvelenata” contro l’Italia secondo Capezzone

Ospite della trasmissione 4 di Sera, Daniele Capezzone ha definito il caso Almasri una “polpetta avvelenata” contro l’Italia.

Il direttore editoriale di Libero Quotidiano ha poi spiegato così il suo punto di vista: “Qualcuno aveva cercato di cucinare una polpetta avvelenata contro l’Italia, una Corte internazionale screditatissima aveva cercato di lasciar scorrazzare questo signore in giro per l’Europa senza problemi e poi, casualmente, quando arrivava in Italia, cartellino rosso. Perché? Per creare una situazione in cui fosse l’Italia ad aprire una vertenza con la Libia”.

Daniele Capezzone caso AlmasriFonte foto: ANSA

Daniele Capezzone a Fenix, il Festival dei Giovani di Fratelli d’Italia, nel luglio del 2023.

I rischi per l’Italia del caso Almasri

Nel corso del suo intervento in tv, Daniele Capezzone ha poi parlato dei rischi che avrebbe corso l’Italia nel caso in cui si fosse comportata diversamente.

L’ex deputato ha detto: “Se l’Italia avesse avuto un comportamento diverso con questo signore, noi avremmo rischiato. in 5-6 giorni, una bomba a un impianto dell’Eni in Libia, avremmo rischiato il sequestro di alcune decine di lavoratori italiani e avremmo rischiato cento barconi subito“.

La conclusione di Capezzone: “Ergo, per una questione di sicurezza nazionale, parere mio personale, l’Italia non apre vertenze di questo tipo”.

L’informativa in Parlamento sul caso Almasri

Nella giornata di mercoledì 5 febbraio, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sono intervenuti in Parlamento per l’informativa sul caso Almasri.

Il ministro della Giustizia Nordio ha definito “un enorme pasticcio” quanto fatto dalla Corte Penale Internazionale e “contraddittorio” il mandato d’arresto per Almasri, mentre Piantedosi, al vertice dell’Interno, ha ribadito che il cittadino libico è stato espulso per “i profili di pericolosità riconducibili al soggetto”.

Duri, in Aula, gli interventi delle opposizioni, a partire da Elly Schlein del Pd e Matteo Renzi di Italia Viva, che hanno chiamato la premier Giorgia Meloni, rispettivamente, “presidente del coniglio” e “omino di burro”.

Daniele Capezzone caso Almasri Fonte foto: ANSA
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