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Cristiano Lucarelli in tribunale per l'interrogatorio del figlio Mattia, accusato di violenza sessuale

Cristiano Lucarelli è andato a Milano insieme al figlio Mattia, accusato di violenza sessuale di gruppo, per l'interrogatorio di garanzia

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Vicino a suo figlio. Martedì 24 gennaio, l’ex calciatore Cristiano Lucarelli si è recato al settimo piano del Tribunale di Milano per l’interrogatorio di garanzia del figlio Mattia, accusato di violenza sessuale ai danni di una studentessa americana di 22 anni. Il ragazzo è agli arresti domiciliari da venerdì 20 gennaio. Anche un suo amico 23enne sarà interrogato nel Palazzo di Giustizia.

L’accusa

Mattia Lucarelli e il suo amico, Federico Apolloni, entrambi calciatori del Livorno, sono accusati di violenza sessuale di gruppo insieme ad altri tre ragazzi, anche loro indagati.

La presunta vittima sarebbe una studentessa 22enne americana.

Il passaggio in auto

Secondo le indagini della Squadra mobile di Milano coordinate dal pm Alessia Menegazzo, il gruppo avrebbe abusato della giovane, a cui sarebbe stato dato un passaggio in auto al termine di una serata in discoteca.

Le violenze sarebbero state commesse all’interno di un appartamento milanese di Mattia Lucarelli (che è difeso dal legale Leonardo Cammarata).

La giovane avrebbe subìto abusi mentre era in stato di “inferiorità psichica” perché quella sera aveva bevuto alcuni drink, rende noto l’Ansa.

I video di Cristiano Lucarelli

Venerdì 20 gennaio, il giorno in cui Mattia Lucarelli è finito ai domiciliari, il padre – Cristiano Lucarelli – ha pubblicato un video su Instagram in cui si è detto certo dell’estraneità ai fatti del figlio.

Sabato 21 gennaio, un nuovo video: “Devo reintervenire perché ho letto di tanti avvocati, tanti giudici, di tanti leoni da tastiera anche perché sono stati riportati male” da stampa e tv.

“Quei video (ha detto riferendosi a quelli girati la sera della presunta violenza sessuale, ndr) li abbiamo consegnati noi spontaneamente alla polizia, non è che la polizia li ha trovati perché ha perquisito”, perché all’interno “ci sono degli elementi di innocenza, non di colpevolezza, e oltretutto non c’è nessuna scena di sesso come invece vogliono farvi credere, e vi raccontano”.

“Siccome c’è un impianto accusatorio – ha aggiunto Cristiano Lucarelli – è normale che viene sbobinato i video a seconda degli elementi che devono rafforzare quell’impianto accusatorio, quindi diventano tra virgolette quello che gli pare, ve la raccontano come gli pare, giocano sulla vostra suggestione ed emotività e poi voi reagite in questa maniera”.

Lucarelli inviata quindi ad aspettare: “Ve l’ho già detto una volta, poi se volete continuare continuate pure: abbiamo protocollato 1.900 messaggi che presto consegneremo alla polizia postale con i quali copriremo le spese del processuale“.

cristiano-lucarelli-figlio-arrestato Fonte foto: IPA
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