Crisi di governo, Zingaretti frena. Ma "serve un rilancio"
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti dice no ad una crisi di governo al buio ma spiega che l'esecutivo ha bisogno di rilanciarsi
Il governo ha bisogno di un “rilancio”, ma il rimpasto adesso “non è prioritario”. Lo ha dichiarato il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha detto no a una crisi al buio. La fine del Conte bis, ha avvertito, sarebbe “un’avventura pericolosa”.
“Oggi siamo in una nuova fase: dall’emergenza occorre passare alla ricostruzione. Per fare questo occorre un rilancio, una ripartenza. Non bisogna nasconderlo, questa esigenza è avvertita da tutti. Dal Pd, dai 5 Stelle, da Italia Viva, da Leu e, sono convinto, anche dal presidente Conte“, ha detto Zingaretti.
“Cercare di migliorare l’azione del governo Conte, al quale abbiamo creduto e continuiamo a credere, non è una mina posta sotto la stabilità del quadro politico, ma è la condizione stessa per andare avanti”.
Quanto a Italia Viva, “non accetteremo qualsiasi uso strumentale dei problemi che ci sono per perseguire progetti distruttivi”. Parlando dei problemi dell’Esecutivo, “hanno prevalso rigidità, timori e sono tornate le divisioni“, ha osservato il leader dem.
“Per quanto riguarda il Pd, comunque, la questione è chiara e siamo davvero uniti: siamo contrari all’immobilismo, alla chiusura in se stessi, ad ogni forma di auto celebrazione e nello stesso tempo consideriamo la conclusione dell’attuale esperienza di governo come un’avventura pericolosa. Una crisi al buio – ha sottolineato – che non prospetta alcunché di buono per il futuro della Repubblica”.
In merito a un rimpasto Zingaretti ha detto che “in piena emergenza e con ancora le code avvelenate del contagio del Covid-19, non è prioritario il tema degli assetti, degli organigrammi, degli equilibri di potere. Non ci interessa tutto questo. Ci interessa solo che la coalizione sia all’altezza delle sfide che oggi diventano via via più difficili”.
“Non possiamo sprecare l’occasione che abbiamo di fronte. Mai, nel passato, un governo ha avuto a disposizione le ingenti risorse che grazie al nostro lavoro ci giungono dall’Europa. Sarebbe imperdonabile sprecarle. Ecco perché – ha concluso – ci vuole il massimo della corresponsabilizzazione e della collegialità”.