Covid, la Sardegna torna arancione: arriva la variante brasiliana
Allerta in Sardegna per la scoperta della variante brasiliana del coronavirus durante l'ultimo fino settimana in zona bianca dell'isola
A pochi giorni dal rientro in zona arancione dell’isola, è stata rilevata in Sardegna, per la prima volta, la presenza della variante brasiliana del coronavirus. A sequenziare un tampone sospetto proveniente dal Nord Ovest della regione è stato il laboratorio di Microbiologia e virologia dell’Aou di Sassari. Per confermare che si trattasse del ceppo sudamericano, gli esperti hanno mappato nella sua totalità il genoma virale delle tracce di Sars-Cov-2 presenti nel test. Ne dà notizia l’Ansa.
Analisi approfondite hanno escluso la presenza della variante brasiliana in altri campioni provenienti dalla Gallura e dalla Costa Smeralda, dove sono montate le proteste per la mancanza di screening per i passeggeri sbarcati dalle navi approdate a Olbia.
Covid, come si rilevano le varianti del coronavirus in Italia
La struttura dell’Aou sassarese è uno dei “laboratori sentinella” che in tutta Italia si occupano di rilevare la presenza di focolai del virus mutato e allertare il sistema di sorveglianza nazionale. Dall’inizio della pandemia, riporta l’Ansa, di Covid-19 sono stati analizzati dal laboratorio sardo oltre 192 mila tamponi e più di 17 mila test sierologici.
I vari centri analisi per il coronavirus della regione partecipano all’indagine rapida quick survey, coordinata dall’Istituto superiore di sanità, che ha l’obiettivo di fornire un quadro nazionale sulle varianti del Sars-Cov-2, utilizzando la tecnica della reazione a catena della polimerasi inversa per sequenziare campioni di virus scelti su base statistica.
Covid, perché si cercano le varianti del coronavirus nei tamponi
Il programma dell’Iss permetterà di verificare la presenza delle tre varianti del coronavirus in Italia, ovvero la variante inglese, la variante brasiliana e la variante sudafricana, ma non solo. Gli scienziati sono incaricati di raccogliere i dati che renderanno possibile comprendere meglio le modalità e i tempi della trasmissione dei diversi ceppi e la loro prevalenza nel tempo in ogni regione.
L’ultimo studio, effettuato il 18 febbraio scorso, ha consentito di certificare che la variante inglese è diventata endemica anche in Sardegna, con una prevalenza del 75% rispetto alle altre mutazioni del coronavirus. L’isola, prima e finora unica regione passata in zona bianca all’inizio di marzo, tornerà in zona arancione dopo poco più di due settimane a causa dei dati del contagio in costante aumento.