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Covid, tre nuovi farmaci per le cure. La "nota importante" dell'Aifa

L'Aifa ha approvato l'utilizzo di tre nuovi farmaci per il trattamento di Covid-19, ma ha parlato di carenza di scorte del tocilizumab, già utilizzato

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato un comunicato in cui riferisce l’approvazione di tre nuovi farmaci per il trattamento di Covid-19: “La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di Aifa ha valutato le nuove evidenze che si sono rese disponibili all’utilizzo per il trattamento del Covid-19 di anakinra, baricitinib e sarilumab, farmaci immunomodulanti, attualmente autorizzati per altre indicazioni”.

Questi tre farmaci si aggiungono quindi al tocilizumab, già utilizzato per il trattamento di pazienti Covid ricoverati con polmonite ingravescente. Ma proprio in merito al tocilizumab, l’Aifa ha pubblicato una “nota importante” in cui fa riferimento a una carenza di scorte del farmaco da qui a dicembre.

Aifa: “Carenza fornitura tocilizumab fino a dicembre”

“Si prevede una carenza temporanea in Italia nella fornitura di RoActemra (tocilizumab, ndr) 20 mg/ml concentrato per soluzione per infusione (e.v.) a partire dal giorno 16/09/2021. Il rifornimento è previsto entro il giorno 21/12/2021”, si legge nella comunicazione.

La carenza del farmaco nella sua formulazione endovenosa è dovuta a un aumento della domanda globale “ad un ritmo senza precedenti“. L’Aifa assicura che la disponibilità del farmaco nella formulazione sottocute non è influenzata da questo problema.

Per cosa viene utilizzato il tocilizumab

Prima del Covid, il tocilizumab viene utilizzato per le seguenti condizioni:

  • Artrite reumatoide (AR) in pazienti adulti (s.c. e e.v.);
  • Artrite idiopatica giovanile poli articolare (AIGp) in pazienti con età pari o superiore ai 2 anni;
  • Artrite idiopatica giovanile sistemica (AIGs) in pazienti con età pari o superiore ai 2 anni;
  • Sindrome da rilascio di citochine (CRS) indotta da CAR-T in pazienti adulti e pazienti pediatrici di età pari o superiore ai 2 anni.

Per le prime tre, sono disponibili trattamenti alternativi, fa notare l’Aifa, ma per la sindrome da rilascio di citochine no: “Poiché solo tocilizumab e.v. è stato approvato per questa patologia, l’azienda si impegna a garantirne la fornitura. In alcune circostanze, i pazienti potrebbero dover recarsi presso l’ospedale/la clinica di riferimento per la somministrazione di un trattamento alternativo”.

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