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Covid, il picco della terza ondata a fine marzo: la previsione

Il professor Fabrizio Pregliasco ha evidenziato che potremmo presto arrivare a oltre 40 mila contagi Covid in tutta Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

I contagi da coronavirus si aggirano ormai intorno alle 20 mila unità al giorno. Un numero che potrebbe raddoppiare entro la fine di marzo, con 40 mila nuovi casi quotidiani che potrebbero rappresentare il picco di quella che molti definiscono la terza ondata di infezioni e che potrebbe durare oltre 40 giorni. Ne è convinto anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi.

“La terza ondata è in corso. Possiamo anche considerarla come un forte rigurgito della seconda ondata, comunque questa fase è iniziata intorno al 20 di febbraio e andrà avanti, presumibilmente, fino a fine marzo. E secondo i modelli matematici, che hanno comunque un margine di errore, potremmo arrivare anche fino a 40 mila casi al giorno”, ha spiegato l’esperto al Messaggero.

Covid, la terza ondata è stata causata dalle varianti: parla Pregliasco

A scatenare il nuovo flusso di infezioni sarebbero state le varianti del coronavirus. “Si stanno mostrando con maggiore contagiosità”. Il virus ora “raggiunge anche i giovani ma, su di loro, non presenta effetti evidenti. Quindi la diffusione è più forte” a causa delle tante persone asintomatiche che, non sapendo di aver contratto il Sars-Cov-2, diventano facili vettori del contagio.

Fabrizio Pregliasco ha spiegato sulle pagine del Messaggero che le nuove misure restrittive nel week end, discusse da Governo e Comitato tecnico scientifico, verranno prese proprio per cercare di fermare le varianti e intensificare la campagna vaccinale, rallentata dall’aumento dei positivi, dalla saturazione dei presidi sanitari e dalle mancate forniture dei sieri da parte delle case farmaceutiche.

Covid, quanto torniamo alla normalità: la previsione di Pregliasco

“I Dpcm possono essere contestati per gli effetti economici sulla popolazione, ma bisogna considerare che, di fatto, ogni contatto interumano rappresenta un rischio”, ha sottolineato il medico. “Inizieremo a vedere i risultati della campagna vaccinale quando riusciremo ad arrivare a vaccinare almeno il 30% della popolazione”.

A un anno dal primo lockdown, ci sarebbe finalmente una luce in fondo al tunnel. “Se tutto questo si realizza, si può pensare ad un vero ritorno alla normalità tra 7 o 13 mesi”, ha concluso Fabrizio Pregliasco, lasciando dunque intendere che probabilmente tutto il 2021 sarà caratterizzato dalla lotta al coronavirus e da un graduale ritorno all’ordinario.

Covid, molti giovani in terapia intensiva: cosa sta cambiando Fonte foto: ANSA
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