Covid, terza dose per tutti: Bassetti è "assolutamente contrario"
Si infiamma il dibattito sulla terza dose di vaccini anti-Covid. C'è chi ritiene che debbano riceverla tutti e chi solo alcune categorie
Si infiamma il dibattito sulla terza dose di vaccini anti-Covid in Italia. Mentre in Israele si è già partiti con la terza somministrazione, in Italia non sono ancora state stabilite delle linee guida. L’amministrazione Biden, secondo quanto si apprende dal Washington Post, potrebbe esprimersi a breve sulla raccomandazione di una terza dose per tutti dopo 8 mesi; in Italia c’è chi è d’accordo e chi invece no.
Terza dose a tutti, la posizione di Bassetti
L’infettivologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, è uno dei detrattori di questa indicazione. All’Adnkronos Salute ha spiegato che “la terza dose del vaccino contro il Covid non va proposta come una dose per tutti: sarebbe un errore perché c’è chi non ne ha assolutamente bisogno. Non può essere che a 8 mesi la facciamo a tutti indistintamente. Io sono assolutamente contrario“.
Le aziende Pfizer e BioNTech hanno fornito alla Fda americana i primi dati sull’efficacia della terza dose, che sono apparsi molto promettenti, anche in relazione alle varianti Beta e Delta.
Bassetti ha aggiunto: “Negli Stati Uniti si parla di una terza dose tra 6 e 12 mesi ma un conto è a 6 mesi e un conto è a 12. A un anno di distanza siamo tutti d’accordo che probabilmente buona parte di noi dovrà fare la terza dose, che poi è quella di richiamo che si fa una volta all’anno. Discorso diverso invece per quelli in cui, anche prima dei 6 mesi, potrebbe essere necessario fare la terza dose”.
Per Bassetti, a differenza della campagna vaccinale di massa che ha riguardato tutte le fasce d’età dai 12 anni in su, con la precedenza alle categorie fragili e gli anziani, quella di una terza dose dovrà essere una “campagna individualizzata che guarda all’esigenza del singolo“.
L’infettivologo, come molti suoi colleghi, sostiene che debbano avere la priorità “tutti quelli che hanno più di 70-75 anni, ma bisognerà valutare sulla base dei dati e faranno una terza quelli che hanno malattie immuno-deprimenti”.
Bassetti: “Non tutti possono fare Pfizer, ci andrei cauto”
Bassetti ha frenato sull’ipotesi che tutti ricevano la terza dose solo con Pfizer: “È chiaro che non tutti possono fare Pfizer, qualcuno farà Moderna e qualcuno farà gli altri. Sennò veramente mi sembra la boutade di un’azienda che vuole vendere solo il proprio vaccino. Io sono sempre stato molto dalla parte delle multinazionali, però ci andrei un po’ cauto stavolta”.
Infine, Bassetti ha riassunto la sua idea sulla terza dose, da fare “solo ad alcuni selezionati casi e probabilmente non con un unico vaccino”. L’importante, per l’infettivologo, è prendere una decisione sulla base dei dati scientifici forniti dalle aziende.