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Covid, contagi tra bambini e superdiffusori: la nuova scoperta

Uno studio su quasi 600 mila persone, pubblicato su Science, ha portato a due nuove scoperte sul Covid: riguardano i bambini e i superdiffusori

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Uno studio realizzato in India su oltre 500 mila persone esposte al coronavirus, pubblicato sulla rivista Science, punta i riflettori su due grandi temi: il contagio tra bambini e il ruolo dei superdiffusori. Si tratta di una ricerca notevole, uno sforzo mondiale di tracciamento dei contatti su qualunque malattia infettiva mai intrapreso finora. I risultati sono stati ripresi da Repubblica.

Lo studio si è svolto in due stati del Sud dell’India, Andhra Pradesh e Tamil Nadu, che contano complessivamente 128 milioni di abitanti e dispongono anche di due sistemi sanitari tra i più sofisticati del Paese.

Sono state tracciate e testate circa 575 mila persone esposte al virus, di cui quasi 85 mila casi confermati fra marzo e agosto.

Covid, nuova scoperta: 7 infetti su 10 non hanno contagiato nessuno, ma l’8% è fatto di superdiffusori

Il primo elemento che balza all’occhio è il fatto che i ricercatori hanno scoperto che il 70% delle persone infette non ha contagiato nessuno dei suoi contatti.

Dall’altra parte, però, appena l’8% avrebbe causato da solo il 60% delle nuove infezioni: ciò confermerebbe il ruolo importante dei superdiffusori nella diffusione del contagio.

Ma quel è il motivo per cui si è superdiffusori? Secondo lo studio, conterebbero soprattutto le circostanze come gli eventi in spazi affollati e chiusi, e le attività svolte, come il canto o un’intensa attività fisica dove avviene una maggiore diffusione di goccioline potenzialmente infette.

Questi numeri, comunque, non significano che mascherine e distanziamento sociale siano inutili, semmai il contrario. La prevenzione è al momento è l’unica via per contenere il contagio.

Covid, nuova scoperta: i contagi tra i bambini

Nella prima fase della pandemia sembrava che i bambini fossero naturalmente immuni. Lo studio pubblicato su Science, però, ha scoperto che i bambini di tutte le età possono essere infettati dal coronavirus e diffonderlo ad altri, anche fra coetanei.

Lo ha sottolineato Ramanan Laxminarayan, l’autore principale della ricerca che lavora al Center for Disease Dynamics, Economics and Policy di New Delhi: “Abbiamo visto un’elevata prevalenza di infezione tra i bambini che sono venuti a contatto con altri ragazzini infetti della loro età. E questo anche se le scuole erano state chiuse a marzo”.

I ricercatori hanno poi scoperto che la maggior parte dei casi indice erano adulti di età compresa tra i 20 e i 45 anni, giovani che più facilmente escono di casa e hanno contatti con altre persone e possono più facilmente portare la malattia da un luogo all’altro: la percentuale di trasmetterlo a un contatto ravvicinato varia dal 2,6% nella comunità al 9% nella famiglia. Proprio come successo in Italia, dove i contagi avvengono per lo più in casa.

TAG:

covid-studio-contagi-bambini-superdiffusori-science Fonte foto: Ansa
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