Covid, stop all'obbligo di tampone in aeroporto per gli arrivi dalla Cina: Schillaci firma l'ordinanza
Il ministro Schillaci firma l'ordinanza: cade l'obbligo del tampone in aeroporto in Italia per i passeggeri provenienti dalla Cina
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato l’ordinanza tramite la quale l’obbligo del tampone in aeroporto in Italia per i passeggeri provenienti dalla Cina verrà meno. La decisione era nell’aria da giorni e oggi, con la firma del documento, è pronta a essere effettiva modificando le richieste per tutti i passeggeri che arrivano dal Paese asiatico.
- Stop tamponi in aeroporto, firmata l'ordinanza
- Prorogato l'obbligo del tampone all'imbarco
- L'allarme dell'Oms
Stop tamponi in aeroporto, firmata l’ordinanza
L’Italia allenata la stretta sulla Cina dopo il timore iniziale dovuto al boom di casi di Covid-19 registrati nelle settimane scorse nei dintorni di Pechino. Dopo aver firmato a fine dicembre l’ordinanza per l’obbligo dei tamponi in arrivo negli aeroporti italiani di tutti i passeggeri provenienti dal Paese asiatico, ora infatti il ministro Schillaci ha deciso di abolire del tutto l’obbligo.
Nelle scorse ore era trapelata la voce di una possibile proroga fino a metà febbraio, ma il ministro della Salute ha deciso di far cadere la richiesta del controllo all’arrivo, anche se potrebbero esserci delle eccezioni. Infatti, si legge sull’ordinanza “su decisione dell’Autorità Usmaf competente, ai soggetti provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese possono essere eseguiti ulteriori tamponi a campione al momento dell’arrivo all’aeroporto nell’ottica di garantire la sorveglianza genomica per identificare precocemente eventuali varianti”.
Prorogato l’obbligo del tampone all’imbarco
A non cadere, invece, è la richiesta del tampone negativo all’imbarco dalla Cina. Tutti i passeggeri provenienti dal Paese asiatico, infatti, dovranno continuare a presentare un tampone antigenico negativo al momento dell’imbarco in aereo.
Tale obbligo, viene sottolineato nell’ordinanza firmata poche ore fa dal ministro Orazio Schillaci, al momento resterà in vigore almeno fino al 28 febbraio.
L’allarme dell’Oms
Intanto nelle scorse ore era stato Tedros Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms, a lanciare l’allarme sulla pandemia. A tutti coloro che pensano che la minaccia Covid-19 sia ormai venuta meno, Ghebreysus ha consigliato di non abbassare la guardia perché ancora oggi, nel 2023, dopo quasi quattro anni di pandemia c’è chi muore a causa del virus.
Secondo il direttore dell’Oms, infatti, il Covid resta “un’emergenza internazionale di sanità pubblica“ da non sottovalutare. Lo strumento essenziale per combattere il virus resta sempre quello della vaccinazione che Ghebreyesus definisce “meccanismo più efficace” tra quelli presenti.