Covid, spiagge sovraffollate: le "regole dimenticate" da seguire
Spiagge invase dai bagnanti e nessun controllo: il coronavirus sembra acqua passata. Ma divieti e indicazioni esistono ancora
Fino a pochi mesi fa ci saremmo aspettati un’estate all’insegna della paura e del trauma collettivo vissuto durante l’emergenza sanitaria, con regole severe e forti limitazioni a causa del coronavirus. Eppure a guardare le immagini dei lidi italiani, sembrerebbe tutto finito. L’allarme arriva da Il Messaggero, che rileva il mancato rispetto dei divieti nelle spiagge frequentate dai romani, quelle di Fregene, Ostia e Sabaudia, e in altre mete balneari dalla Versilia a Napoli.
Parcheggi pieni, assembramenti durante l’ora degli aperitivi, resse nei bar e arenili sovraffollati. Quella del 2020 sembra solo un’altra estate ordinaria, con lo spettro della pandemia di Covid-19 già dimenticato da bagnanti e gestori di locali e stabilimenti. Questi ultimi rischiano sanzioni fino a 300 euro, ma a mancare sarebbero i controlli. È utile ricordare che i divieti imposti dal Governo e basati sulle linee guida Oms e Iss sono ancora in vigore.
Sono vietati gli assembramenti nelle spiagge
La regola principale rimane, anche in spiaggia, il divieto di assembramento. Si applica a tutti i luoghi pubblici, compresi i parchi e le piazze. Nonostante questo, segnala Il Messaggero, il week-end lungo dei Santi Pietro e Paolo avrebbe visto il litorale romano invaso dalla folla.
Sulla spiaggia sono permessi solo gli sport individuali
Negli stabilimenti balneari possono essere praticati solo gli sport individuali come nuoto e surf, ma sono ancora vietati gli sport di squadra. Dovrebbero rimanere chiuse anche le aree gioco.
Misurazione della febbre e accessi limitati per il mare
Accessi contingentati e misurazione della temperatura non sarebbero mai partiti a Fregene, dove tutti i 10 stabilimenti presi in esame da Il Messaggero non avrebbero adottato queste misure. Promossa invece Santa Marinella (Roma), dove gli steward assunti dalla municipalizzata del Comune hanno fatto allontanare dalla spiaggia un bagnante con 38.5 di febbre.
Obbligo di mascherina in luoghi chiusi
Diventa sempre più difficile scorgere mascherine tra gli avventori dei chioschi sulla spiaggia, forsa a causa dell’afa. E addirittura vengono segnalati in tutte le località buffet, aperitivi e menù cartacei entrati in contatto con più clienti ma mai disinfettati. Il problema è esteso anche sul litorale adriatico e quelli più settentrionali. A Genova le spiagge sono state invase da un esercito di bagnanti durante il primo week-end d’estate del 2020.