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Il Covid sta "cambiando": la buona notizia di Abrignani (Cts)

Sergio Abrignani, immunologo del Cts, dice che il Covid ora sembra più simile a un'influenza di quanto lo fosse a inizio 2020

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il Covid-19 sta cambiando grazie ai vaccini: per l’immunologo del Cts Sergio Abrignani, sta diventando sempre più simile a un’influenza. In un’intervista del Corriere della Sera, l’esperto ha dato una buona notizia: “Lo stiamo addomesticando, ho l’impressione che si stia adattando a convivere con noi. Sembra più simile ai virus dell’influenza che non al virus pandemico conosciuto all’inizio del 2020″.

Ma Abrignani invita comunque a tenere alta la guardia, in quanto la pandemia non è finita e la variante Delta rischia di compromettere il delicato equilibrio in cui ci troviamo oggi in Italia. Tuttavia, con un’adeguata copertura vaccinale e magari anticipando il richiamo, il pericolo di una nuova ondata legata alla variante Delta sarà mitigato.

Covid, gli effetti della variante Delta

“Se ci faremo trovare vaccinati – ha detto Abrignani – la variante avrà un impatto modesto sul piano dei decessi e dei casi di malattia grave. Dagli studi preliminari sembra che colpisca le vie aeree superiori dando luogo a faringiti e raffreddori mentre infetterebbe in misura minore bronchi e polmoni. Ecco perché, anche sulla base dei dati di letalità, mi sono sentito di parlare di influenza”.

L’immunologo ha ricordato che lo scopo dei virus non è quello di uccidere gli organismi ospitanti, ma riprodursi e proliferare: per questo motivo si pensa che anche il coronavirus diventerà endemico e impareremo a conviverci con conseguenze meno disastrose di quelle vissute durante il 2020 e la prima parte del 2021.

La protezione offerta dai vaccino contro le varianti

Un’altra buona notizia, per Abrignani, riguarda la protezione offerta dai vaccini contro le varianti: “Una sola dose protegge al 70% dalla variante Alfa mentre contro la Delta funziona al 20-30%. Con due dosi si è protetti al 85-90% dalla Delta e oltre il 95 dall’Alfa”.

Quanto alla situazione pandemica in Italia, con l’entrata dell’intero Paese in zona bianca e la rimozione dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, le persone potranno sentirsi più libere dalle restrizioni ma senza abbassare la guardia: “Mi auguro che la gente lo abbia compreso bene il messaggio. Riaprire non significa sia finito tutto”.

Abrignani: “Se la situazione peggiora, c’è il sistema dei colori”

“Il virus circola ancora – ha aggiunto Abrignani – oltre 2,6 milioni di ultra sessantenni non sono vaccinati. La letalità sopra gli 80 è del 27%, sopra i 70 dell’11% e sopra i 60 del 4%. Dovrebbero bastare queste percentuali per dissuadere da comportamenti non virtuosi. Le mascherine all’aperto vanno indossate in tutte le situazioni in cui ci sia assembramento, vale a dire trovarsi molto vicini ad altri individui”.

L’Italia possiede comunque gli strumenti per affrontare un eventuale peggioramento: “Se la situazione dovesse cambiare in peggio abbiamo un sistema strutturato, quello dei colori. È un meccanismo che scatta se i dati dovessero darci indicazioni negative”, ha detto Abrignani.

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