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Covid, scoperta maxi truffa sulle misure di sostegno. Decine di perquisizioni e sequestri nel Nord Italia

Un'indagine della Guardia di finanza di Rimini ha portato alla scoperta di falsi crediti di imposta: coinvolti commercialisti e imprenditori

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Soldi stanziati dallo Stato per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà a causa della pandemia. Denaro che avrebbe dovuto sostenere le realtà più piccole e fragili del tessuto economico e commerciale del Paese e che invece sono finiti in modo illecito nelle mani di professionisti, imprenditori e commercialisti che non ne avevano diritto.

Fonte foto: ANSA

Maxi frode Covid, operazione della Guardia di Finanza nella notte

Si tratta della maxi frode scoperta nella notte tra domenica 30 gennaio 2022 e lunedì 31 da parte degli agenti della Guardia di finanza in un’indagine partita da Rimini e poi estesa ad altre regioni. La truffa si estenderebbe infatti anche a diverse province del Veneto, delle Marche e della Toscana.

Decine di indagati e misure cautelari per falsi crediti d’imposta

Complessivamente sono 78 le persone indagate e 35 le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale romagnolo, mentre è di 440 milioni di euro l’importo complessivo dei fondi illecitamente percepiti. La frode sarebbe avvenuta attraverso la creazione e la commercializzazione di falsi crediti d’imposta.

Sono tutt’ora in corso anche decine di perquisizioni.  L’operazione del corpo di Polizia sta proseguendo per tutta la mattinata di oggi e non è escluso che nuove rivelazioni possano emergere anche nei prossimi giorni.

Maxi frode Covid, centinaia di società coinvolte

Nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Rimini sulla maxi truffa sulle misure di sostegno sono oltre 100 le società coinvolte. Nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti commerciali creati ad hoc per ottenere i bonus locazioni, i bonus per le ristrutturazioni con miglioramenti sismici ed energetici ed infine i cosiddetti bonus facciate. Sono tutte misure che nell’ultimo anno hanno portato all’apertura di una moltitudine di cantieri edili in tutto il territorio italiano.

Frodare lo Stato per poi reinvestire i proventi

Le Fiamme gialle hanno scoperto come il gruppo di professionisti e imprenditori avesse creato la loro sede principale nella città di Rimini, dove si incontravano con regolarità e studiavano la strategia per le cessioni di crediti di imposta e il reinvestimento dei proventi. Le pratiche bonus si riferivano però a lavori eventualmente eseguiti in tutta Italia, per questo l’indagine non si limita alla sola provincia romagnola.

finanza truffa covid Fonte foto: ANSA
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