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Saturimetro, perché averlo in casa. Quando chiamare il medico

Emergenza Covid: l'importanza del saturimetro. Cos'è, come funziona, quando chiamare il medico

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Saturimetri ai medici di base e alle famiglie per permettere il monitoraggio dell’infezione da SarsCov2 a casa, tenendo sotto controllo un parametro cruciale – che è la quantità di ossigeno presente nel sangue – in modo da allertare il proprio medico ai primi segnali di peggioramento”.

A chiarire l’importanza del piano per la diffusione dei saturimetri è stato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, in occasione della conferenza stampa per l’analisi dell’andamento pandemico in Italia organizzata dal ministero della Salute. C’è uno “sforzo per cercare di dotare capillarmente il territorio nazionale di saturimetri, che devono diventare una sorta di secondo termometro per seguire il monitoraggio dei soggetti infettati che sono a domicilio e in questo contesto – ha sottolineato – il ruolo dei medici di famiglia è fondamentale”.

Saturimetro: a cosa serve

Il saturimetro serve a misurare l’ossigenazione del sangue: è utile per sapere se i polmoni riescono ad assumerne in quantità sufficiente dall’aria che respiriamo. Il saturimetro viene normalmente usato nei pazienti con asma, bronchite cronica, BPCO, polmoniti.

Saturimetro: come funziona

Il saturimetro è un dispositivo non invasivo molto semplice da utilizzare, in grado di misurare la percentuale di ossigeno (saturazione) presente nel sangue, la frequenza cardiaca e l’intensità della pulsazione. Funziona così: si accende, si inserisce il dito fino in fondo nell’apposito apparecchio, infine si attende qualche secondo per le letture di saturazione ossigeno e frequenza cardiaca.

Saturimetro: i parametri delle misurazioni

I valori dati dalla misurazione dell’ossigeno nel sangue si possono attestare in diversi range di percentuali. Vediamo quando questi valori sono normali e quando invece è necessario chiamare il proprio medico.

Sopra il 96% i valori sono considerati normali.

Tra il 95 e il 93% i valori sono indicativi di possibili problemi di ossigenazione ovvero una parziale assenza dell’ossigeno (lieve ipossia).

Tra il 92 e il 90% i valori sono indicativi di ossigenazione insufficiente.

Al di sotto del 90% i valori non sono fisiologici e indicano una severa deficienza di ossigeno (grave ipossia). Inoltre, il valore di 100 misurato senza somministrazione artificiale di ossigeno, può essere sintomo di iperventilazione che può essere dovuta, ad esempio, ad attacchi di panico.

Saturimetro: quando chiamare il medico

Convinto della estrema utilità di questo strumento è Luca Richeldi, pneumolgo e componente del Comitato tecnico scientifico. “Poter disporre di un saturimetro è particolarmente importante. Il principale problema legato alla Covid è infatti rappresentato dalle polmoniti, e quando c’è una polmonite il livello di ossigeno nel sangue si abbassa; avendo un saturimetro, tale livello può essere facilmente controllato e se rientra nei parametri normali si può escludere di essere in presenza di una polmonite. Ciò è una sicurezza per il singolo ma anche un metodo che consente al medico di monitorare il paziente che è a casa”. Dinanzi a valori anormali, invece, “il paziente deve avvertire subito il medico, che provvederà ad avviare eventualmente l’ossigeno-terapia al domicilio, ove possibile”.

Saturimetro: gli errori da evitare

Se utilizzato in condizioni non ottimali, il saturimetro può riportare errori di lettura che possono falsare i risultati visualizzati.

Quando si utilizai il saturimetro è consigliato: eliminare lo smalto per unghie, in particolare quello nero, blu o verde. “Riscaldare” il dito prima di procedere con la misurazione, per esempio sfregando bene le mani tra loro.

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